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indireinforma

29 Luglio 2005

Spazio scuola: il punto di vista della pedagogia

Intervista al prof. Franco Cambi, università di Firenze

di Maria Grazia Mura

Ormai da più parti si parla di rinnovamento dell’ambiente scuola, della necessità di superare la triste estetica degli edifici standardizzati e delle aule-uditorio, fatte per alunni destinati ad ascoltare passivamente e invitati a stare fermi il più possibile.

In questa nuova sezione di AESSE vorremmo mettere in luce le teorizzazioni e le esperienze che legano il ripensamento degli spazi al rinnovamento della didattica, dando voce a pedagogisti, insegnanti, architetti e amministratori, con la convinzione che un progetto complesso come quello che vuole offrire risposte alle necessità dell’abitare della comunità scolastica debba riferirsi alle sinergie che nascono da tutti gli attori e protagonisti della vita della scuola come progetto.
In che termini l’ambiente può arrivare ad essere riconosciuto come dimensione fondante dell’esperienza formativa? Abbiamo chiesto al Prof. Franco Cambi, docente di Storia della Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze e Presidente di I.R.R.E. Toscana.

Il rinnovamento dell’ambiente scolastico, anche se da più parti esistono riflessioni al proposito, si scontra con molte difficoltà: tra queste è rilevante l’estraneità di questo processo rispetto alla programmazione didattica, che sembra procedere indifferente rispetto alle pur molteplici sollecitazioni.
Da dove può muovere la necessità del rinnovamento dell’ambiente didattico?

Io non parlerei di estraneità tra “organizzazione dell’ambiente scolastico” e “progettazione/programmazione didattica”, anche se spesso lo sono.
Parlerei di integrazione e/o complementarietà.
Tra ambiente e didattica c’è, di fatto, sinergia. Soprattutto a livello di scuola elementare riorganizzare gli spazi è funzionale al rinnovamento della didattica.
Quale riorganizzazione? Creare nell’aula “poli” per le diverse attività, favorire l’autonomia degli scolari e il lavoro di gruppo articolando, appunto, lo spazio tipico dell’aula.

Quali strategie e professionalità sono a suo avviso necessarie per avviare un processo di rinnovamento dell’ambiente didattico?

Primo: riflettere bene sui tipi di attività che si devono svolgere e programmare lo spazio adeguato per ciascuna attività (per le attività narrative, per la ricerca, per le attività espressive, per il lavoro di gruppo).
Secondo: specializzare l’aula, ma mantenere anche uno spazio “corale” (di incontro, di discussione, etc.).