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indireinforma

5 Luglio 2007

Abitare la scuola

"Dove si impara a socializzare e si privilegia la comunicazione"

di Franca Pampaloni

Indire è un istituto che si rivolge alla scuola e al suo rinnovamento con una serie di servizi ed expertise centrati sulla formazione e l’aggiornamento degli insegnanti attraverso la più grande piattaforma europea di e-learning, che ha dato vita ad un ambiente di apprendimento blended, misto di attività in presenza e attività a distanza, informate alle più attuali forme di comunicazione e interazione offerte dalle nuove tecnologie, creando nel contempo una dinamica comunità di pratica.

In tale ambiente Indire ha riversato quel ricco patrimonio informativo sviluppato negli anni secondo una coerente politica documentaria, costituito da una serie di banche dati (BD), fra le quali BIBL, archivio bibliografico aggiornato in progress di Scienze dell’Educazione, frutto di un rigoroso processo di selezione qualitativa della pubblicistica da parte di esperti scientifici delle singole tematiche, quali la didattica delle discipline scolastiche e i temi di maggior rilievo del dibattito scientifico sulla scuola.
Tra questi, dal 2001, l’istituto ha aggiunto nella BD una tematica dedicata all’Edilizia Scolastica, prima ancora che la gravità della situazione dell’edilizia scolastica in Italia esplodesse in tutti i mass media nazionali con la morte, nell’ottobre 2002, di 27 bambini e 2 insegnanti della scuola di S.Giuliano in Puglia, unico manufatto del paese raso al suolo dal terremoto.

aesse2I contenuti della pubblicistica dedicata a questo settore ci hanno rivelato un modo di concepire la scuola, con i suoi spazi organizzati per l’apprendimento, che si sposa mirabilmente con la nostra visione della scuola, offrendo una valida sponda agli sforzi dell’ Istituto verso un rinnovamento della scuola che ponga al centro dell’azione educativa il soggetto che apprende, abitante di una scuola che lo accoglie, che promuove un apprendimento attento alle diverse personalità dei ragazzi, la scuola come luogo piacevole da vivere, dove si impara a socializzare e si privilegia la comunicazione e lo sviluppo di relazioni significative.
Le esperienze internazionali di Indire su questi temi cruciali per la scuola del nuovo millennio sono documentate dai due Convegni internazionali organizzati a Firenze, l’uno nel 2007 e l’altro nel 2006, per un confronto fra esperti internazionali sugli scenari futuri della scuola, sui nuovi modi, spazi e luoghi dell’apprendimento, sulla trasformazione organizzativa e didattica apportata dall’introduzione delle ICT e sulla conseguente ristrutturazione degli spazi fisici.

Particolarmente rilevante a questo proposito l’intervento dell’architetto olandese Susan Stuebing,  fra gli altri, che ha descritto una sua realizzazione di scuola secondaria superiore nell’Islanda rurale, su invito e in collaborazione con il Ministero dell’istruzione finlandese, dove l’ambiente è ripensato in funzione dei nuovi modi di condivisione della conoscenza e delle nuove realtà comunicative (può vedersi l’intervento di Susan Stuebing al convegno Remediare la Scuola).

Il nostro Istituto ha così consolidato la convinzione che l’educazione è un fenomeno complesso di interazioni da cui non va escluso l’ambiente fisico in cui gli attori (insegnanti e studenti) si muovono; che l’organizzazione e la strutturazione degli spazi riflettono il codice comunicativo dell’azione educativa e favoriscono lo sviluppo cognitivoentrando a pieno titolo nel progetto formativo.
Questa centralità dell’ambiente e degli spazi fisici nella relazione pedagogica è ribadita dalla maggioranza degli esperti del settore, e spiega l’esigenza di sensibilizzare insegnanti, dirigenti e studenti sull’importanza dell’ergonomia, gradevolezza e vivibilità degli ambienti scolastici, come elementi che possono influenzare i processi dell’apprendimento e stimolare l’educazione alla socialità e il rispetto dell’ambiente.

Da qui nasce nel 2003 l’idea di dedicare un portale alle migliori pratiche innovative di edilizia e architettura scolastica italiane e europee
belle da vedere e piacevoli da vivere, con una proposta, per certi versi, unica nel panorama italiano perchè lega i canoni costruttivi e architettonici a quelli pedagogici per i quali la scuola è pensata: il portale Abitare la Scuola.

La documentazione delle singole scuole è affidata all’architetto Maria G. Mura, un’esperta qualificata in questo settore, che di ognuna privilegia aspetti e caratteristiche oggi al centro del dibattito e della ricerca italiana ed europea, quali:

  • uso delle tecnologie più innovative in tema di risparmio delle risorse naturali
  • uso dell’energia solare e fotovoltaica per il riscaldamento e il raffreddamento delle strutture
  • attenzione ai materiali bio-compatibili
  • dialogo costante fra spazi e pedagogia in funzione di stimolo allo sviluppo cognitivo e della personalità del ragazzo
  • forte caratterizzazione degli spazi interni ed esterni
  • sostenibilità e ridotto impatto ambientale globale

Attivando questo portale, abbiamo dato un contributo alla sensibilizzazione del problema e molto è già stato fatto:

la Finanziaria 2007 prevede per il triennio 2007-2009 un consistente sforzo economico pari a 250 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica; il 50% delle risorse che verranno assegnate annualmente sono destinate all’adeguamento a norma e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici da parte degli Enti locali, che sono chiamati a concorrere, per il restante 50%, al finanziamento delle risorse necessarie, attraverso la stipula di un “patto di sicurezza” indispensabile per accedere ai fondi.
Il nostro patrimonio edilizio è spesso di sconfortante degrado estetico, nato per lo più sotto l’urgenza della scolarizzazione di massa degli anni ‘50 e ‘60, in parte ancora privo delle elementari attenzioni alle norme di sicurezza, senza dispositivi antisismici, per non parlare dei materiali, dell’illuminazione, gli arredi, i fattori inquinanti come le polveri e le vernici dei locali interni, gli impianti termici ad alto dispendio energetico e economico e, non ultimo, la qualità degli spazi contigui alla scuola: molti edifici scolastici sono stati costruiti in luoghi malsani, in prossimità di siti pericolosi, a causa delle onde elettromagnetiche o delle lavorazioni che vi si svolgevano o sono ad alto inquinamento acustico!
In Italia cioè la situazione delle strutture scolastiche mostra tutte le difficoltà e le carenze della mancanza di progettualità e pianificazione nel settore, anche se esistono eccellenti esempi di buona edilizia scolastica, da cui Indire è partita per incentivare iniziative e progetti che favoriscano lo “stare bene a scuola”.

E’ vero che riceviamo testimonianze di apprezzamento da parte di architetti che vedono nel nostro portale un punto di riferimento per la rivitalizzazione di un settore dell’edilizia cruciale, da parte di amministrazioni locali che richiedono il nostro intervento a convegni ed eventi legati a questa nuova stagione di interesse per gli spazi scolastici (recentemente il Comune di Limana (BL) ha invitato Indire alla presentazione dei progetti vincitori per la costruzione di una cittadella scolastica).
Anche gli insegnanti ci contattano per descrivere i loro spazi di lavoro e chiedere consigli per rimediare a situazioni di disagio, o semplicemente per denunciare l’impotenza a cambiare le cose.
Tutto questo indica che è giusto l’obiettivo proposto, quello cioè di sensibilizzare ed offrire materia di riflessione ai decisori politici, agli amministratori, agli architetti e a tutti gli attori della scuola, dai presidi agli insegnanti agli studenti, richiamando l’attenzione sulla scuola come organismo che vive in un dato territorio e con questo interagisce: a livello ambientale (rispetto del paesaggio e dell’ambiente in cui l’edificio è inserito attraverso una serie di azioni volte ad un ridotto impatto ambientale, uso dei materiali del posto, promozione di una qualità ambientale del manufatto-scuola come spazio sicuro, libero da inquinanti) e a livello sociale come spazio di vita piacevole che promuove il benessere psico-fisico di chi lo abita, che aggrega e favorisce il senso di identità e di responsabilità attraverso  forme, ormai consolidate a livello europeo, di progettazione partecipata degli spazi, che stimolano il senso dell’appartenenza alla comunità e del rispetto dei luoghi come propri.
A questo proposito, Thomas Rau, grande architetto olandese, in un’intervista ha dichiarato:”Per noi vale il motto: più punti di vista esistono, più facile sarà dare una risposta corretta. Nasce così un quadro di idee colorato al quale cerchiamo di dare consistenza. Per noi progettare è in sostanza un processo interattivo”.
Altro obiettivo che ci siamo posti nella realizzazione di questo portale è proprio quello di offrire un’opportunità di dibattito e di incontro fra architetti, decisori politici e pedagogisti perchè si creino sinergie per un movimento generalizzato di ripensamento degli spazi della scuola in funzione pedagogica e sociale, e in considerazione dell’impatto delle ICT sulla didattica e sulla organizzazione della scuola.

Edificare, restaurare o risistemare spazi obsoleti dedicati al fare scuola è un processo complesso e oggi non è più possibile alzare quattro mura al cui interno il docente insegna per qualche ora le sue materie curricolari in aule spoglie e prive di un qualsiasi segno di identità e caratterizzazione, dove la strutturazione e la rappresentazione spaziale riflettono un codice comunicativo di tipo unidirezionale e trasmissivo.
La scuola è un microcosmo dove si fa esperienza della variegata realtà comunicativa e relazionale, dove non è più ammissibile un accesso ai saperi di tipo meramente erogativo, con spazi omologati e anonimi che non facilitano il verificarsi di reali situazioni di apprendimento.
Non dunque la sequela delle classi monadi, fatte di spazi chiusi e monotoni, che favoriscono modalità didattiche tradizionali, ma invece spazi aperti alla socializzazione e anche alla riflessione individuale, spazi aula flessibili che si adeguano alle diverse attività didattiche, di laboratorio e di incontro, spazi pensati per la funzione e per gli attori che vi agiscono.A questo livello, molto è possibile fare e molto si sta facendo, anche da parte di molte amministrazioni locali, senza ricorrere a costosi interventi che incidono sulle opere murarie esterne e interne del manufatto, ma cercando soluzioni alla solita disposizione di materiali ed arredi, sfruttando spazi inutilizzati per  il raccoglimento individuale e per la comunicazione sociale fra gli studenti.
La cameretta di un qualsiasi ragazzo italiano medio esprime uno spazio accogliente fatto di colori, di cura dei materiali e degli arredi, un ambiente piacevole, reso anche più stimolante dalla presenza, sempre più frequente, di numerosi dispositivi tecnologici quali il telefono cellulare, la consolle per i video-giochi, il computer, il tutto a misura delle sue esigenze man mano che cresce.
I ragazzi vivono cioè una realtà extrascolastica curata, pensata per loro, ricchissima di informazioni e di mezzi per accedervi, sono abilissimi utenti delle nuove tecnologie, vivono spazi cittadini sempre più vicini alle loro sensibilità: crescono i luoghi per socializzare, fare musica, sport e al mattino il ragazzo lascia tutto questo per la nostra scuola!
Si parla non a caso di “digital disconnect”, come di quel fenomeno dovuto alla grave disparità di stimoli ed occasioni per fare esperienze con le nuove tecnologie che si registra fra l’ambiente dell’extrascolastico e l’ambiente scolastico nel suo insieme.
La trascuratezza, l’anonimità, il degrado e anche la bruttura estetica di certi spazi scolastici, si somma a questo “gap” digitale, aumentando il senso di disagio e la frustrazione di tanti studenti, specialmente a livello di scuola secondaria superiore dove si registra il più alto indice di insuccesso scolastico, mortificando  l’interesse per lo studio e l’apprendimento.
AESSE-Abitare la Scuola nasce per aiutare tutti gli attori coinvolti a vincere la diffusa, rassegnata accettazione di questo stato delle strutture scolastiche, che paiono impermeabili ad ogni innovazione o cambio di rotta.
È per questo che il nostro portale, dopo una prima fase in cui ha privilegiato esempi eccellenti di architettura scolastica a livello europeo e italiano, amplia da quest’anno la sua ricerca alla documentazione di casi, progetti, esperienze, relativi alla scuola secondaria superiore, che mirano ad un recupero, anche parziale e economicamente contenuto, sia sul versante dell’edilizia e della gestione complessiva dell’edificio in chiave ecocompatibile, sia su quello del ripensamento degli spazi interni ed esterni a disposizione.
Entrando in AS-Abitare la Scuola, gli insegnanti e i dirigenti scolastici sperimenteranno che è possibile fare qualcosa nella loro scuola, realizzare interventi con ridotto impatto sulle casse scolastiche o delle amministrazioni, ispirandosi alle buone pratiche offerte, iniziando percorsi di riqualificazione con i ragazzi.

Breve bibliografia sul tema