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8 Giugno 2015

Jovanotti alla ”Federico II” di Napoli

L'artista ha incontrato gli studenti dell'Ateneo in un seminario sui linguaggi creativi promosso anche dall'Indire

di Costanza Braccesi

Giovedì 4 giugno, l’Università degli studi “Federico II” di Napoli, in collaborazione con l’Indire, ha promosso nel capoluogo campano il seminario I linguaggi della creatività. Conversazione con Jovanotti.

Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha incontrato gli studenti dell’ateneo federiciano in un incontro aperto dai saluti del rettore Gaetano Manfredi e introdotto e moderato da Lello Savonardo, docente di Comunicazione e Culture giovanili. Al seminario hanno partecipato non solo gli studenti universitari, ma anche gli alunni di dodici scuole superiori del territorio, collegati in diretta streaming insieme ai loro docenti.

Partendo dalla propria esperienza, Jovanotti ha parlato di innovazione e creatività, tecnologie e nuovi linguaggi, memoria e futuro e ha sottolineato la differenza nell’approccio alle tecnologie da parte dei “nativi digitali” rispetto alla sua generazione. «Per i giovani, utilizzare le tecnologie è una consuetudine che fa ormai parte della quotidianità. Oggi i ragazzi non subiscono più quella “fascinazione tecnologica” che ho provato io quando mi sono avvicinato per la prima volta a questi mezzi». Ma è un altro il tipo di fascinazione da cui, secondo Jovanotti, i giovani non dovrebbero lasciarsi travolgere, ed è l'”instant gratification“: «I social media rappresentano la possibilità di entrare in contatto diretto con una moltitudine di persone, ma tanti like su un post non è detto che rappresentino un apprezzamento reale. Se volete un’opinione su un progetto che vi sta a cuore, chiedete a persone di cui vi fidate e contate su di loro», ha consigliato l’artista ai tanti giovani che lo ascoltavano. Jovanotti ha poi risposto alle domande degli studenti. “Studiare in Italia o all’estero?”, hanno chiesto. «Non fa differenza. Ciò che è importante è saper riconoscere i “maestri” quando li incontriamo sulla nostra strada. E di validi maestri, partendo dai professori bravi, quelli che riescono a sollecitare la nostra curiosità e ad ispirarci, ce ne sono tanti sia in Italia che fuori».

Guarda il video dell’incontro: