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22 Giugno 2015

eTwinning Traineeship all’Università degli Studi di Firenze

Un Modello di Internazionalizzazione per il Corso di Studio in Scienze della Formazione Primaria

di Vanna Boffo

Il presente testo illustra gli aspetti salienti del Modello Didattico-Formativo ideato per sviluppare il Progetto eTwinning presso il Corso di Studio in Scienze della Formazione Primaria all’Università degli Studi di Firenze. Le caratteristiche del Modello si concentrano sul Tirocinio indiretto e diretto, all’interno del quale il Progetto è stato incardinato, per rappresentare un percorso di preparazione internazionale e interculturale per la Formazione iniziale degli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e Primaria.


Introduzione: didattiche internazionali

Il titolo di questo saggio, lungo e articolato, può essere letto e compreso da varie prospettive ed evidenzia come gli assi tematici siano già presenti nelle parole-chiave che lo compongono.

Innanzitutto, le lingue comunitarie: il Progetto eTwinning nasce e si sviluppa per costituire un luogo di incontro, una arena di comunicazione, un ponte di passaggio fra culture, idee, didattiche, modi di fare scuola dal Sud al Nord dell’Europa. Le molte lingue europee divengono lo strumento principale per parlare e inter-agire, per conversare e costruire, ogni lingua è importante, e nel rispetto di ogni idioma e di ogni cultura, eTwinning ha messo in-dialogo scuole e insegnanti, bambini e idee, progetti e discipline, nello spazio di una comune cittadinanza.

La seconda prospettiva del titolo riguarda il termine Traineeship ovvero il Tirocinio. Infatti, il Progetto eTwinning, implementato all’Università di Firenze, si incardina nei percorsi di Tirocinio indiretto e diretto del Corso di Studio in Scienze della Formazione Primaria. Il Tirocinio rappresenta il luogo formativo dove i saperi teorici ed empirici prendono la forma di abilità, strumenti, azioni realmente agite nella scuola, in tal senso, potremo affermare che il tirocinio rappresenti il cuore della formazione-docenti, lo spazio dove la didattica si fa scuola viva, dove insegnare e apprendere si trasformano in azioni concrete e agite fra bambini e insegnanti. Proprio all’interno delle attività di tirocinio è stato possibile iniziare a riflettere e poi realizzare un percorso di formazione per il Progetto eTwinning.

La terza parola-chiave pone l’accento sul concetto di Modello, intessuto a livello Internazionale, per sviluppare la dimensione dell’Internazionalizzazione all’interno della Formazione Iniziale degli Insegnanti (European Commission, 2003, 2005). Il CdS (Corso di Studio) in Scienze della Formazione Primaria, a causa delle limitazioni imposte dalla legge di istituzione, la 249/2010, manca di un vero e proprio ponte con la dimensione internazionale del tirocinio, in tal senso il Progetto eTwinning costituisce una apertura opportuna e necessaria allo spazio delle scuole europee.

Perché un Modello? Potrebbe essere “prematuro” pensare a un Modello prima ancora di aver iniziato a lavorare con le insegnanti che eTwinning lo praticano da anni. Tuttavia, pensare al Progetto come ad un Modello da assumere, realizzare e validare, ha permesso di osservare aspetti critici e momenti di miglioramento, ha condotto a riflettere in termini di meta-livello riflessivo l’articolata organizzazione delle attività formative e didattiche del Corso di Studio.

Il gruppo di lavoro e l’avvio della sperimentazione

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Il Gruppo di lavoro del Progetto è stato costituito a partire dalla disponibilità degli Insegnanti appartenenti al Coordinamento dei Tutor Organizzatori e Coordinatori del CdS in Scienze della Formazione Primaria. L’adesione è stata richiesta su base volontaria e alcuni tutor hanno accettato di partecipare, le Dott.sse Margherita Bellandi, Marina Baretta, Lucia Nepi, Laura Rossi, Patrizia Mori, così come l’ambasciatrice eTwinning presso Indire, la Prof.ssa Francesca Mancini, la Prof.ssa Elizabeth Guerin, docente dei Laboratori del III e del IV anno di Lingua Inglese presso il CdS, mentre il coordinamento del Progetto e la responsabilità scientifica della progettazione è stata tenuta da chi scrive. I professionisti di Indire, i Dottori Alexandra Tosi e Massimiliano D’Innocenzo hanno svolto un fondamentale ruolo di supporto per gli aspetti tecnici e per il raccordo con le altre Università che hanno aderito al Pilot eTwinning in Italia, l’Università di Milano Cattolica, l’Università di Genova, e l’Università di Palermo, per la parte dello sviluppo del progetto all’interno del CdS in Scienze della Formazione Primaria, e l’Università di Roma 3 per la parte sviluppata nella Formazione dei Docenti della Scuola Secondaria di II grado (TFA).

La sperimentazione, un Pilot locale all’interno del più ampio Pilot internazionale, è stata avviata chiedendo la partecipazione degli studenti del IV anno di Corso (III anno di Tirocinio). Gli studenti hanno aderito in numero di 8 provenienti da svariati gruppi di Tirocinio. Dunque, la scelta di questi ultimi è stata libera e non determinata dall’appartenenza ad una disciplina specifica. Sono state destinate 10 ore del Tirocinio indiretto del III anno allo creazione del gruppo e alla formazione iniziale. L’adesione è stata data per interesse verso una attività pratica innovativa all’interno del Corso di Studio, per aver la possibilità di sperimentare e mettersi alla prova con la lingua inglese, perché attratti da una riflessione sullo scambio interculturale che un tale tipo di Progetto comporta.

La parte di avvio del Pilot fiorentino si è sviluppato in tre fasi: la prima di costituzione del gruppo e formazione, comprendendo un modulo di 10 ore per la conoscenza della piattaforma e la comprensione degli scopi del Progetto più ampio; la seconda fase, un modulo di 6 ore online, ha riguardato la costruzione dei contatti con il CdS in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Genova, con il College of Education di Copenhagen, Blaagaard-KDAS Danimarca, e con l’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid in Spagna. La terza fase ha previsto l’implementazione dei contatti fra gli studenti e lo sviluppo dell’idea dal titolo: Inspiring Future Teachers. The Wonderful World of Childhood. La formazione è stata organizzata dall’Ambasciatrice eTwinning, Prof.ssa Mancini. Tuttavia, ogni fase ha visto il lavoro del team di Progetto.

Il nucleo centrale dell’idea progettuale è stato costituito dalla conoscenza e dall’analisi comparativa dei sistemi di formazione delle istituzioni coinvolte come anche dalla riflessione e dal confronto sulle differenze dei curricula. In tal modo, è stato possibile accedere all’area di costruzione del TwinSpace che è lo spazio collaborativo che ospita le attività educativo-formative del Progetto. Il TwinSpace è stato predisposto dal team di Progetto sulla base di due attività principali: 1) l’attività del Gamification; 2) l’attività dell’Intercultural Issue and Media Education.

Alcuni aspetti centrali di questa fase di avvio del Pilot eTwinning hanno riguardato la dimensione di apprendimento collaborativo, in peer tutoring, dove gli studenti hanno potuto sviluppare gli aspetti della comunicazione, della conversazione, della flessibilità e della condivisione di prospettive all’interno di uno spazio di dialogo e ascolto reale e non solo virtuale. L’apertura ad un confronto serrato e sistematico ha messo gli studenti italiani nelle condizioni di aprirsi a una formazione iniziale degli insegnanti in parte diversa da quella curricolare. Per questo primo momento di Formazione/Collaborazione è stato creato un diario delle attività online utile come spazio di riflessione critica, reciproca e comunitariamente condivisa fra gli studenti italiani e danesi.

Il Modello eTwinning all’Università di Firenze
Il Modello implementato nel CdS di Scienze della Formazione primaria di Firenze ha alcune caratteristiche specifiche che lo differenziano da altre forme di attività eTwinning elaborate in Italia e in Europa.

Innanzitutto si incardina all’interno delle politiche didattiche del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dove ha sede il Corso di Studio di Primaria. Ciò significa che la dimensione di internazionalizzazione è il primo asse su cui il Pilot locale eTwinning poggia la propria ragion d’essere. Prima ancora che essere un progetto didattico è il mezzo attraverso cui la didattica diventa strumento per aprire l’Università Italiana al mondo. Questo è un aspetto importante e attiene al modo in cui la formazione iniziale degli insegnanti sia un aspetto nevralgico della governance degli atenei. La novità della dimensione internazionale coinvolge ogni aspetto del Progetto (COM/2011/0567 final; ET2020) e viene assunta dal Tirocinio che ne riceve il beneficio maggiore. eTwinning non è solo un progetto, ma diventa il mezzo per aprire il Tirocinio allo spazio Europeo della scuola primaria all’interno della scuola primaria stessa.

In secondo luogo, un Modello Internazionale di carattere digitale impegna direttamente l’utilizzo di nuove tecnologie, che ormai tanto nuove non sono: il digitale ha sostituito i libri di carta e le penne a sfera, ha modificato l’approccio al problem solving e alla comunicazione interpersonale, ha creato classi aperte come finestre su mondi altri.

In terzo luogo, accanto alla dimensione interculturale e di meticciamento che il Pilot manifesta, è necessario sottolineare la possibilità di contatto con scuole dove sarà possibile per i nostri studenti andare a effettuare un tirocinio in Erasmus, dove sarà possibile creare scambi e visite fra studenti, dove sarà possibile acquisire innovative modalità per migliorare i percorsi iniziali della formazione docente.

Il Modello si basa sulla struttura del Tirocinio Indiretto per quanto attiene al I anno di lavoro, come già indicato nel precedente paragrafo. Al II anno (il V anno di corso per gli studenti e il IV di Tirocinio) si prevede la partecipazione a progetti in corso nelle scuole dove gli studenti saranno inseriti per il tirocinio formativo curricolare dell’ultimo anno di corso. Le ore dedicate alle attività saranno 36 e saranno parte integrante del Tirocinio diretto. Durante il II anno gli studenti saranno inseriti in scuole e classi dove la piattaforma eTwinning è già in uso e potranno svolgere il proprio Tirocinio sfruttando le competenze acquisite durante il I anno di progettazione eTwinning. Il gruppo sarà seguito sempre dall’ambasciatrice e dai tutor universitari.

Il lavoro del II anno sarà predisposto per implementare le potenzialità della progettazione, per un reale confronto con modelli di insegnamento differenziati per scuole, per sperimentare nuove metodologie didattiche, per costruire progettazioni condivise.

Conclusioni: alcuni risultati e gli sviluppi futuri

Il monitoraggio e la valutazione vengono definiti non solo dai risultati dell’avvio del percorso e della messa in opera del progetto, ma anche dal meta-livello del “gruppo dei pari”.

Per quanto riguarda il I anno di avvio del Progetto, è possibile considerare fra i risultati raggiunti 1) l’effettuazione della prima parte del lavoro, 2) la modellizzazione sviluppata su due anni accademici, 3) l’introduzione di una dimensione internazionale nel CdS con le conseguenze auspicabili dei contatti fra istituti universitari europei, 4) la concretizzazione di un team di progetto che vede la piena collaborazione di una molteplicità di componenti (tutor universitari, ambasciatrice, Unità Nazionale eTwinning di Indire, docenti accoglienti, docenti universitari, studenti).

Il II anno del Progetto potrà vedere la piena collaborazione fra università e scuole accoglienti, sarà questo, infatti, il momento in cui i bambini e le classi rappresenteranno i nuovi soggetti destinatari del lavoro da svolgere.

Un interessante aspetto, inoltre, è costituito dalla comunicazione con gli studenti del College di Copenhagen e con l’Università Rey Juan Carlos di Madrid. Potremo affermare, infatti, che il secondo fulcro del progetto sia proprio lo scambio e la collaborazione che si viene a costruire fra gruppi di tirocinanti di istituzioni diverse e paesi diversi. Tale partnership assegna un valore aggiunto consistente e prezioso per la crescita di conoscenze, di competenze, di educazione, di formazione e informazione che comporta. Già alla riunione del Pilot internazionale, avvenuta a Bruxelles il 26 e 27 maggio 2015, si è data l’occasione unica di far incontrare gli studenti dei vari corsi di studio europei per la preparazione all’insegnamento nella scuola primaria. Il contatto, la possibilità di conversare, la comunicazione efficace e lo scambio di esperienze dirette e concrete hanno creato una ambiente internazionale, occasione speciale per discutere dei livelli di insegnamento, dei modelli di insegnamento, per creare le competenze del docente europeo che i documenti richiamano, ma che solo le buone pratiche potranno costruire.

Le implicazioni di questo aspetto devono essere ancora scoperte e saranno il tema del futuro del Progetto eTwinning del CdS in Scienze della Formazione primaria dell’Università di Firenze.


Riferimenti bibliografici

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Nota biografica dell’autrice

Vanna Boffo è Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze dove insegna Pedagogia generale nel CdS in Scienze della Formazione Primaria. Responsabile del Progetto e-Twinning, all’interno del CdS ha curato lo sviluppo dell’Internazionalizzazione, coadiuvando il Presidente del Corso di Studio, Prof. Paolo Federighi, per conto del quale ha introdotto il Tirocinio Curricolare in Erasmus presso la Scuola Europea di Bruxelles II. È Delegata per l’Orientamento della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione dell’Ateneo fiorentino.