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indireinforma

26 Ottobre 2015

Dispersione scolastica, affrontarla attraverso la narrazione

La ricercatrice dell'Indire Raimonda Morani il 28 ottobre a Firenze parlerà di scrittura e conoscenza di sé

di Valerio Giangrande

Martedì 27 e mercoledì 28 ottobre 2015 a Firenze è in programma “Le Storie siamo noi“, il quinto convegno biennale sull’orientamento narrativo come strumento trasversale utile per affrontare anche il tema della dispersione scolastica (clicca qui per vedere le sedi degli incontri).

Come sappiamo, tra gli studenti e la scuola può verificarsi una rottura del “patto formativo” a causa di una serie di motivi tra cui la scarsa attitudine verso lo studio, una motivazione insufficiente o incomprensioni con gli insegnanti. In Italia purtroppo sono oltre 2 milioni i cosiddetti Neet  (acronimo che sta per “Not in Education, Employment or Training“), ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni non iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e non sono coinvolti in alcun percorso di formazione.

L’edizione 2015 del convegno intende affrontare queste problematiche e, attraverso l’intervento di alcuni esperti, provare a spiegare come gli stimoli narrativi possano essere uno strumento fondamentale al servizio dei ragazzi nella costruzione della propria identità e della conoscenza di sé e nella gestione delle proprie scelte.

Mercoledì 28 ottobre alle ore 10.15, la ricercatrice dell’Indire Raimonda Morani partecipa al convegno con una relazione su Metafore per parlare di sé. Un percorso tra creatività linguistica e scrittura autobiografica. La Morani ripercorrerà un’interessante esperienza realizzata dall’Università Lumsa nel 2012. Nello studio è stato chiesto a 70 studenti del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione di produrre un’immagine della loro vita ricalcando la metafora dello scrittore Franz Kafka “Un’immagine della mia esistenza sarebbe una pertica inutile, incrostata di brina e neve, infilata obliquamente nel terreno, in un campo profondamente sconvolto, al margine di una grande pianura, in una buia notte invernale“. La lettura ad alta voce e la condivisione anonima delle interpretazioni hanno incoraggiato a scrivere anche chi non si sentiva in grado di farlo e hanno facilitato la comunicazione, oltre a migliorare il clima generale del gruppo. La lettura profonda dei testi e la scrittura di metafore possono essere dunque strumenti utili in classe per stimolare la conoscenza di sé, esplorare le emozioni e modellare le azioni della vita (Auditorium della scuola Santa Maria a Coverciano, via Salvi Cristiani 1/A).

La partecipazione agli incontri è gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria.

 

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