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4 Novembre 2015

A Napoli un seminario sul fenomeno Neet, i giovani che non studiano e non lavorano

"Not in Education, Employment or Training", sono i giovani fuori dalla scuola e dal mondo del lavoro e della formazione

di Elena Maddalena

Hanno fra i 15 e i 29 anni, sono fuori dal mondo della scuola, della formazione e del lavoro. Sono i Neet, acronimo che sta per “Not in Education, Employment or Training”, un gruppo di popolazione variegato che vive un prolungato allontanamento dal mercato del lavoro e dal sistema formativo con conseguenti problemi di inclusione sociale, apprendimento e formazione.

Il fenomeno negli ultimi anni ha assunto proporzioni elevate a livello italiano ed europeo, e l’Agenzia Erasmus+ Indire mette il tema al centro del 1° seminario internazionale Erasmus+, organizzato con l’Isfol e l’Agenzia Nazionale per i Giovani. L’incontro è rivolto a tutti gli ambiti dell’istruzione e formazione ed è incentrato sul tema “Strategie condivise per ridurre il fenomeno Neet”.

L’evento, in programma a Napoli dal 5 al 7 novembre, prevede la partecipazione di circa 100 persone da 15 Paesi europei: docenti, formatori, educatori, stakeholders, operatori sociali e tutor attivi sulla tematica.

Scopo del seminario è l’avvio di nuovi progetti Erasmus+ focalizzati sulla lotta alla dispersione scolastica, nella convinzione che l’ambiente scolastico sia il luogo privilegiato per prevenire l’abbandono precoce del percorso educativo. L’incontro sarà occasione di confronto diretto tra istituzioni di Paesi diversi su nuove possibili politiche di recupero e inclusione dei giovani che non lavorano e non sono in formazione.


Alcuni dati sul fenomeno
Dai dati Istat, risulta che nel 2013 i Neet in Italia erano oltre 2milioni e 400mila: questa cifra corrisponde al 26% di tutti i giovani fra 15 e i 29 anni residenti in Italia. A parità di fascia d’età, l’incidenza dei Neet risultava più elevata tra le donne (27,7%) rispetto agli uomini (24,4%). Dopo un periodo in cui il fenomeno aveva mostrato una leggera regressione, l’incidenza dei Neet è tornata a crescere durante il periodo della crisi economica, facendo registrare dal 2013 un incremento più sostenuto.

In Italia la quota dei Neet è nettamente superiore alla media dell’Ue (rispettivamente 26 e 15,9%) e con valori significativamente più elevati rispetto a Germania (8,7%), Francia (13,8%) e Regno Unito (14,7%), mentre solo la Grecia presenta un’incidenza maggiore (28,9%).