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27 Novembre 2015

OCSE, il 90% dei quindicenni italiani è su internet, ma in classe la Rete è poco usata

Un recente rapporto dell'OCSE analizza i fattori legati all’uso del digitale a scuola tra gli studenti quindicenni

di Paola Nencioni

Con il rapporto “Students, Computers and Learning: Making the Connection” uscito a settembre 2015, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha voluto esaminare il rapporto tra tecnologia e apprendimento, analizzando in particolare il cambiamento che si è avuto negli ultimi anni per quanto riguarda l’accesso ai computer e alla Rete e l’uso delle ICT da parte dei ragazzi. L’analisi, guidata da Andreas Schleicher, ha coinvolto 60.000 studenti (età 15-16 anni) di 34 Paesi nel periodo 2009-2012.

Articolato in 8 capitoli, lo studio traccia un quadro generale dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte dei ragazzi e offre interessanti schede di sintesi per ognuno dei Paesi coinvolti nello studio. Dall’analisi dei dati emergono alcune tendenze sulle quali riflettere.

 

I quindicenni italiani
Secondo lo studio OCSE, tra il 2009 e il 2012 l’accesso ai computer da parte degli studenti italiani da casa è incrementato. In Italia il 99% dei quindicenni ha almeno un computer nella propria abitazione (dati 2012, +2% rispetto al 2009, contro una media OCSE del 96%) e quasi uno su 3 ne ha almeno tre (+12,7%).

 

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L’accesso a internet da casa, rapportato allo status socio-economico degli studenti, mette ancora in evidenza un divario molto ampio, specialmente nei Paesi meno sviluppati. L’Italia è sopra la media OCSE, con più del 90% degli studenti che accedono a internet.

 

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Riguardo al tempo dedicato all’uso delle tecnologie a casa, in Italia in media ogni ragazzo passa su internet 93 minuti al giorno durante la settimana (meno della media OCSE che è di 104 minuti) e 97 minuti nel week end (138 minuti la media OCSE).

Gli «internet-dipendenti», i quindicenni che usano il pc a casa per almeno 6 ore al giorno, sono in Italia il 5,7%, fortunatamente sotto la media OCSE del 7,2% (in alcuni Paesi, ad esempio Danimarca, Olanda e Grecia, la media si avvicina al 10%. In Svezia addirittura 13,2%). Questa categoria di giovani, evidenzia l’OCSE, è ad alto rischio di solitudine e di allontanamento dalla scuola. La dipendenza da internet è un fenomeno su cui necessariamente vale la pena riflettere e sul quale è necessario il coinvolgimento delle famiglie.

Riguardo alla dotazione tecnologica delle scuole, dall’analisi emerge che nelle scuole italiane i pc sono pochi, uno ogni 4 studenti. Solo due studenti italiani su tre, il 66,8%, riferiscono di usarli in classe (+ 3% rispetto al 2009, ma la media OCSE è del 72%). Anche laddove è possibile usare il computer, i minuti spesi online ogni giorno a scuola sono solo 19 (media OCSE 25 minuti).

Altro dato nettamente inferiore alla media OCSE è la percentuale di allievi italiani che usano internet per fare i compiti a scuola: la media in questo caso è del 28,8% (contro una media OCSE del 41,9%). Per i compiti a casa invece la Rete è utilizzata dal 49,1% degli studenti (contro una media OCSE del 54,9%).

L’impatto effettivo della tecnologia in classe è misurato sulla base di 9 indicatori che sono stati proposti ai ragazzi: chat online a scuola; uso dell’email; navigazione su internet per fare i compiti; navigazione, caricamento e scaricamento di materiali dal sito della scuola; pubblicazione del proprio lavoro sul sito della scuola; simulazioni; utilizzo di software per fare esercizio su materie specifiche come ad esempio le lingue straniere o la matematica; l’utilizzo del computer per fare i compiti; uso dei computer della scuola per lavori di gruppo o per comunicare con altri studenti.

 

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Dalla scheda relativa all’Italia emerge anche che i nostri studenti hanno risultati migliori dei ragazzi di altri Paesi nella lettura in Rete rispetto ai coetanei che hanno le stesse capacità di lettura su carta. I nostri studenti sono più motivati a risolvere compiti online, anche se più di altri “si perdono” nella navigazione. Non c’è differenza tra chi usa il computer a scuola e chi non lo fa, gli studenti a scuola non imparano a fare ricerche con l’uso del computer.

Anche se, come abbiamo detto, solo due studenti italiani su tre utilizzano il computer a scuola, gli insegnanti di matematica in Italia usano le ICT più di quanto non facciano i colleghi di altri Paesi. Ben il 40% degli studenti italiani riferisce che effettivamente il computer viene utilizzato durante le lezioni di matematica, contro una media del 31,6% degli studenti tra i Paesi OCSE.

 

Scuola e famiglia devono educare ad un uso pertinente di internet e delle tecnologie
Come dichiara Francesco Avvisati, economista OCSE e co-autore dello studio «Molti ragazzi, non solo quelli italiani, non hanno la capacità di dare giudizi sulla pertinenza di una pagina che leggono o sulla qualità di un’argomentazione. Cliccano su quello che si muove e non sono selettivi nella loro navigazione, non vanno in modo diretto verso l’informazione che cercano e dovrebbero mostrarsi consumatori più critici dell’informazione online».

La scuola ha il compito di guidare ad un uso pertinente della rete, per portare i ragazzi a ottenere le informazioni di cui hanno bisogno. Ciò richiede non solo di mettere loro a disposizione gli strumenti informatici e il tempo per utilizzarli, ma rende necessario anche un rilevante livello di preparazione degli insegnanti. Come indicato da Schleicher, la tecnologia è l’unico modo per aumentare l’accesso alla conoscenza. Per mantenere le promesse insite nell’uso delle ICT, i Paesi devono investire in modo più efficace e garantire che gli insegnanti siano in prima linea nella progettazione e realizzazione di questo cambiamento. Appare pertanto di fondamentale importanza che scuola e famiglia, in maniera sinergica, diano più spazio all’educazione all’uso dei media in chiave critica, in modo da rendere i ragazzi più consapevoli delle possibilità che l’utilizzo di questi strumenti permette, ma anche dei limiti e dei rischi ad essi connessi. È inoltre indispensabile utilizzare la tecnologia per rafforzare gli insegnamenti, utilizzandola come strumento in grado di potenziare l’attività didattica e garantire un maggior coinvolgimento degli studenti.

 

Per approfondire: