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28 Settembre 2016

Contributi e immagini dall’incontro annuale di coordinamento ambasciatori e referenti

di Lorenzo Mentuccia

Dall’8 al 10 settembre si è svolto all’ITI “Leonardo da Vinci” di Firenze l’incontro annuale con la rete nazionale degli ambasciatori e dei referenti regionali della piattaforma eTwinning. Questa è stata l’occasione per fare il punto sui dati di crescita della community degli eTwinner italiani e per descrivere le principali novità della piattaforma nazionale ed europea. Durante i lavori si è parlato del Piano Nazionale Scuola Digitale, della certificazione delle competenze di docenti e alunni e delle opportunità di formazione e supporto offerte gli iscritti. Proponiamo di seguito alcuni contributi, video e immagini raccolti durante l’incontro (qui la galleria completa delle fotografie).

Chi sono gli ambasciatori eTwinning e cosa fanno?
«Tante sono le cose che fa un ambasciatore: supporta i nuovi docenti, forma, si forma. Ultimamente stiamo facendo anche tantissima ricerca, ci sono lavori sulla documentazione, sulla disseminazione, sulle competenze, perché la figura dell’ambasciatore cresce lavorando». Con queste parole Marina Screpanti, ambasciatrice per l’Abruzzo, racconta chi sono gli ambasciatori eTwinning e qual è il loro ruolo.

Gli ambasciatori possono essere docenti oppure dirigenti scolastici, proprio come Alessandro Giorni, ambasciatore eTwinning per la Toscana: «Sono diventato dirigente scolastico perché ho vinto il concorso per la Toscana nel 2012: ho dato la mia disponibilità a rimanere ambasciatore eTwinning e mi è stato detto che potevo farlo, perché effettivamente c’è bisogno di sensibilizzare l’ambito scuola anche dal punto di vista di chi la dirige».

 

 

Maria Luigia Bizzarri, referente eTwinning delle Marche, racconta che «un ambasciatore cerca di accompagnare e stimolare i nuovi docenti. Si tratta di uno scambio molto attivo, perché ognuno è portatore della propria esperienza e ha bisogno di confrontarsi per dare vita a progetti che poi arricchiscono tutta la comunità».

Silvana Rampone, ambasciatrice per il Piemonte, racconta quali siano i principali ostacoli incontrati dai nuovi iscritti alla piattaforma: «La difficoltà più grande è quella di trovare un partner per i propri progetti, ma qui il consiglio può essere solo quello di pazientare senza perdersi d’animo. Un altro scoglio è talvolta la mancata collaborazione dei colleghi, infatti abbiamo riscontrato una certa difficoltà nel coinvolgere il team di docenti e i dirigenti scolastici. Terzo punto, non meno importante, sono le competenze tecnologiche, ma qui abbiamo ulteriori supporti: il Piano nazionale scuola digitale ed eTwinning possono infatti contribuire veramente a fornire ai docenti le competenze per collaborare proficuamente sulla piattaforma. Anche se dobbiamo convincere i docenti a non fare cose stratosferiche, perché si inizia sempre a piccoli passi».

«Con eTwinning è cambiato totalmente il mio rapporto con gli studenti! I miei erano considerati ragazzi “difficili” poiché provenienti da contesti sociali ed economici estremamente disagiati; nel momento in cui ho scoperto eTwinning, loro si sono sentiti dei “privilegiati” e hanno capito di appartenere a un progetto europeo molto più grande», così Carla Melandri, neo-ambasciatrice eTwinning dell’Emilia Romagna, racconta la propria esperienza. Come lei sono molti gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, docenti di tutte le discipline, che aderiscono al programma eTwinning insieme ai dirigenti scolastici e al personale tecnico e amministrativo.

 

Come funziona la formazione regionale eTwinning e quali sviluppi professionali può avere?
Per diffondere capillarmente la piattaforma, l’Unità nazionale eTwinning organizza, tra le molte attività, una serie di seminari di formazione in collaborazione con gli uffici scolastici regionali. Gli eventi possono essere di vario tipo: dai seminari in presenza che prevedono laboratori divisi per i diversi ordini scolastici ai webinar, passando attraverso i seminari non in presenza e quelli organizzati per gli animatori digitali e per gli eTwinner, ovvero i docenti più esperti in cerca di nuove idee per i loro progetti. Per Mariella Nica, ambasciatrice della Campania, il punto di forza della piattaforma per i gemellaggi elettronici è rappresentato dalle nuove metodologie di insegnamento come la flipped classroom e la narratologia: «Se non ci fosse stato eTwinning, probabilmente non avrei potuto conoscere come applicare la flipped classroom e come ci si racconta ai propri studenti».

 

 

Come si sviluppano le competenze dei docenti e quali sono le nuove modalità di insegnamento?
«La flipped classroom è una pratica didattica per cui un docente registra una video-lezione dandola in anticipo ai suoi studenti. Quando poi i ragazzi e il docente si trovano in classe, si esercitano sui contenuti della lezione. La grande differenza è che lo studente non è più da solo nel momento in cui deve studiare, e se non ha capito qualcosa ha accanto a sé il docente che lo può aiutare, lo può indirizzare e gli può dare consigli. In più, ci sono anche i compagni: in questo senso la flipped classroom innesca un meccanismo di peer tutoring, di aiuto reciproco fra i compagni», spiega Ilaria Bucciarelli, ricercatrice Indire, a margine dell’incontro.

Maria Chiara Pettenati, dirigente di ricerca e responsabile per l’Indire dell’area di ricerca sulla formazione, illustra i risultati di una ricerca condotta dall’Istituto: «Nella giornata di oggi abbiamo raccontato alcuni passaggi di un’esperienza di ricerca ancora in corso che vede la collaborazione fra l’Unità italiana di eTwinning e i ricercatori Indire dell’area che dirigo. Lo studio ha l’obiettivo di studiare metodi e tecniche per caratterizzare lo sviluppo professionale dei docenti. Metodi che valorizzano le competenze che gli insegnanti acquisiscono sul campo in molteplici contesti. Il progetto eTwinning è uno dei primi casi applicativi di cui possiamo studiare le ricadute per approfondire la nostra ricerca».

 

 

eTwinning nel Programma Erasmus+
«Questa giornata si è aperta con le relazioni dei ricercatori Indire che hanno trattato una serie di “temi caldi”, anche a livello nazionale: nuove metodologie didattiche, la flipped classroom, la documentazione multimediale che si rapporta bene anche al bilancio di competenze del docente», dichiara Donatella Nucci, coordinatrice dell’Unità nazionale eTwinning.

«eTwinning è una realtà importante di Erasmus+, una grande community europea di insegnanti, un’opportunità di incontro, di scambio, di progettazione europea. Un’esperienza di condivisione fra insegnanti scuole e ragazzi», spiega Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire. «eTwinning è una storia di successo, al momento sono più di 40mila docenti iscritti alla piattaforma, con un incremento esponenziale mese dopo mese. Questa contaminazione di esperienze con altri Paesi europei è un valore aggiunto che poi viene portato dentro le scuole, dentro l’insegnamento, dentro un modo totalmente nuovo di apprendere».

 

 

COS’È ETWINNING
eTwinning è la community europea di insegnanti attivi nei gemellaggi elettronici fra scuole. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma Erasmus+ e coordinato a Bruxelles dal consorzio European Schoolnet, promuove l’innovazione nella scuola, l’utilizzo delle tecnologie nella didattica e la creazione condivisa di progetti didattici tra classi di Paesi diversi. L’Indire è Unità nazionale eTwinning Italia dal 2005. L’Unità italiana lavora in raccordo costante con la rete delle Unità nazionali presenti nei 36 Paesi aderenti all’azione e con l’Unità centrale europea. Sono oltre 400 mila gli insegnanti europei registrati alla piattaforma. Di questi, 40.000 sono italiani, con oltre 11.000 progetti didattici realizzati.

 

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