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7 Ottobre 2016

Pensare, comunicare e agire nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future

Il racconto del seminario di Epale in Trentino

di Martina Blasi

Educare significa creare consapevolezza e conoscenza. L’educazione ambientale promuove conoscenze che devono trasformarsi in azioni e stili di vita, a livello individuale e sociale. L’educazione ambientale è parte dell’educazione alla sostenibilità e, oltre all’ambiente, riguarda anche l’economia e la società.

Durante il seminario Educazione degli adulti e tutela dell’ambiente: le opportunità della community EPALE, tenutosi in Trentino il 27 e 28 settembre scorsi, si è discusso sia da un punto di vista tecnico con gli esperti della Fondazione Edmund Mach (FEM), sia pratico, attraverso le esperienze in corso nella comunità Val di Non, di come intraprendere scelte che tengano conto del futuro a lungo termine dell’ambiente e della società. Un processo che dura per tutta la vita e che, come sottolineato da Paolo Tamburini, dirigente della Regione Emilia-Romagna, non si limita all’apprendimento formale, ma si estende anche a quello non formale e informale, attraverso l’attività dei centri di educazione alla sostenibilità, le fattorie didattiche, i musei, l’informazione veicolata dai social network.

Michele Pontalti, dirigente del Centro di trasferimento tecnologico della Fondazione Mach, ha introdotto la prima giornata di lavori sottolineando l’impegno della Fondazione verso l’educazione e la formazione degli adulti e come questo impegno si concretizzi attraverso corsi di formazione e tirocini sulle nuove tecnologie provenienti dalla ricerca. La convivenza della formazione con la ricerca e il trasferimento tecnologico consente un costante arricchimento formativo.

La comunità trentina è attiva e sensibile nei confronti dell’ambiente, una regione che funge sicuramente da modello di green economy diffusa e consolidata nel territorio. Raffaella Canepel dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente di Trento ha illustrato la questione ambientale in Trentino, ponendo un’attenzione specifica sulle azioni svolte dall’APPA, quali monitoraggio, analisi di laboratorio, consulenza tecnico scientifica, informazione e formazione per i cittadini.

29393144013_4db11271a0_mL’educazione ambientale oggi non si deve limitare alla conoscenza dell’ambiente, ma deve acquisire una dimensione sociale, creando una rete di relazioni e di stili di vita nel rispetto dell’equità, dell’economia e dell’ecologia delle comunità. Quando si parla di ambiente, si parla inoltre di agricoltura, fonte di ricchezza e mantenimento del territorio. Spesso legata a una visione “romantica”, l’agricoltura richiede invece – sottolinea Maria Venturelli, ricercatrice della Fondazione Mach, uno studio complesso, una serie di competenze scientifiche e una costante attività di ricerca e innovazione.

L’agronomo professionista conosce le esigenze del territorio, ne comprende le criticità, studia le soluzioni per mantenere un’elevata qualità produttiva della superficie agraria nel rispetto dell’ambiente. Un bagaglio culturale che non va perso e che è strettamente legato al singolo territorio. Motivo per cui Venturelli individua nel fenomeno del land grabbing, cioè l’acquisto di grandi estensioni agrarie da parte di grandi compagnie, governi stranieri o singoli latifondisti, un rischio per gli agricoltori locali che perdono il controllo del loro territorio.  Nemmeno l’Europa è immune dal fenomeno: il 3% dei proprietari di terreni agricoli infatti detiene il 50% di tutte le superfici agrarie.

I tecnologi e i tecnici della Fondazione difendono, sviluppano e promuovono il territorio di appartenenza, svolgendo nel contempo attività di servizio e consulenza alle imprese e alle aziende agricole trentine.

L’intervento sulle biomasse della ricercatrice FEM Silvia Silvestri conclude la prima giornata del seminario. Le biomasse sono una risorsa rinnovabile largamente sottoutilizzata. Un loro migliore utilizzo offre una fonte economica alternativa e la possibilità di sostituire i combustibili fossili (gasolio, metano) con biocombustibili derivanti da scarti agricoli per produrre energia elettrica, termica e biocarburanti. Offre quindi la possibilità concreta di dare soluzione a varie problematiche ambientali connesse al trattamento e allo smaltimento di alcune tipologie di scarti.
La giornata si conclude con la visita alla cantina della Fondazione Mach e il trasferimento nella cittadina di Fondo, dove si è svolta la seconda giornata di seminario dedicata alle azioni in atto nella comunità di Val di Non e le visite guidate alla centrale di teleriscaldamento e alla isola ecologica di Fondo, introdotte dalle presentazioni di Gianluca Barbacovi, assessore all’ambiente, Silvano Dominici, Presidente della Comunità Val di Non, e Luigi Sartori, Presidente Bioenergy.

Oltre alle buone pratiche in corso in Val di Non, è stato presentato un esempio di turismo sostenibile da Remo Bonadinam, dell’Associazione Anaune amici del cammino di Santiago, un gruppo di persone di diversa provenienti da varie zone d’Italia, sensibili alla cultura del camminare ed alla riscoperta della storia, dell’arte e delle tradizioni del nostro territorio.

L’intervento di Paolo Tamburini, Dirigente Regione Emilia-Romagna e membro del comitato scientifico DESS Unesco, ha illustrato le politiche di sviluppo sostenibile definite dalle Nazioni Unite, dall’Unione europea, e via via declinate dagli stati nazionali e dalle regioni. La loro efficacia è garantita in primo luogo dall’attuazione di processi di accompagnamento con gli strumenti educativi, comunicativi e partecipativi. Per questo è nata l’educazione alla sostenibilità anche in Italia, che si concretizza in progetti nelle scuole e nei centri29725735390_3c1ac65340_z di educazione ambientale e alla sostenibilità.

Tamburini ha quindi portato l’esempio delle iniziative intraprese dalla regione Emilia-Romagna sottolineando un aspetto fondamentale dell’educazione, ovvero la comunicazione e il coinvolgimento attivo del cittadino. Il Portale per l’educazione alla sostenibilità della Regione Emilia-Romagna ne è un esempio.

Pensare, realizzare, diffondere segni e messaggi capaci di dialogare con le persone che hanno maturato una cultura della sostenibilità e che sono propense ad adottare nuovi comportamenti e stili di vita. Le idee, il linguaggio, la grafica: tutto concorre a fare in modo che il cittadino sia attivo e consapevole di poter partecipare ai grandi problemi anche attraverso le scelte della vita quotidiana.

 

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COS’È EPALE
LElectronic Platform for Adult Learning in Europe (EPALE) è l’ambiente online aperto a tutti, ma dedicato in particolare a chi opera nel settore dell’educazione degli adulti. Punto di incontro europeo sulle migliori pratiche ed esperienze, la piattaforma ha lo scopo di aprire all’Europa il dibattito nazionale sui tanti temi che intersecano i percorsi educativi pensati per gli adulti, anche a livello non formale. Sulla piattaforma è possibile scambiare notizie, opinioni, idee e risorse con altri professionisti in tutta Europa. Attualmente sono circa 17mila gli iscritti in Europa e oltre 1.900 quelli in Italia. Il nostro Paese è primo sia per numero di iscritti sia per numero di accessi al portale europeo.
L’Unità nazionale EPALE ha sede presso l’Indire. 

 

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