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3 Novembre 2016

Sempre più alta la partecipazione italiana a Erasmus+

I dati 2016 sulla partecipazione di scuola, università e mondo dell'educazione degli adulti in attività di mobilità e progetti di cooperazione europea

di Elena Maddalena

Il 2016 segna una forte crescita nella partecipazione italiana al programma Erasmus+. Quest’anno il budget per sostenere attività di mobilità e progetti di cooperazione nei settori scuola, università ed educazione degli adulti è di oltre 104 milioni di euro: circa 72 milioni per l’università, circa 27 per la scuola e 5 milioni e mezzo per l’educazione degli adulti.

L’Agenzia Erasmus+ Indire ha impiegato il 95,6% del budget disponibile e utilizzerà i fondi residui per finanziare borse Erasmus di studenti e personale universitario con bisogni speciali. Rispetto al 2015, la Commissione europea ha rafforzato il proprio impegno aumentando i fondi da destinare all’Italia del 12%. Dai dati emerge che Erasmus+ è uno strumento straordinario di apertura, confronto e scambio di conoscenze. Le oltre 2 mila candidature inviate per progetti di cooperazione e mobilità mostrano l’interesse crescente degli italiani; negli ultimi tre anni la crescita ha riguardato soprattutto la mobilità degli studenti universitari, grazie anche alla possibilità di fare un’esperienza oltre i confini europei, e i progetti di cooperazione e di mobilità per il mondo della scuola.

scuolaErasmus+ a scuola
Grazie ai progetti di mobilità per l’apprendimento, le scuole inviano i docenti o il personale scolastico all’estero per esperienze di insegnamento, formazione e job shadowing. In Italia sono 97 i progetti autorizzati, con 672 scuole coinvolte, per un totale di 2.027 insegnanti in mobilità in Europa. Per quanto riguarda lo scambio di buone pratiche tra scuole europee, i dati a livello nazionale parlano di 480 progetti autorizzati, di cui 44 istituti coordinatori e 436 scuole partner all’interno di progetti coordinati da istituti scolastici di altri Paesi. In Erasmus+ sono possibili anche partenariati strategici relativi al tema dell’istruzione scolastica, che possono essere realizzati da scuole di ogni ordine e grado e organizzazioni e imprese attive nell’ambito istruzione, formazione, gioventù e mondo del lavoro. Sono progetti di più ampia dimensione rispetto a quelli realizzati solo dalle scuole e ne sono stati approvati 27 coordinati da scuole italiane.

Sempre sul fronte scuola, è grande la partecipazione a eTwinning, l’azione europea che dal 2005 mette in contatto insegnanti e classi per fare didattica in modi nuovi, sfruttando le nuove tecnologie all’interno della più grande piattaforma europea per i gemellaggi elettronici. Attualmente la community comprende oltre 390 mila insegnanti registrati in 36 Paesi. L’azione sta registrando un significativo aumento nelle adesioni di docenti, arrivando oggi a più di 42.800 insegnanti italiani registrati alla piattaforma (oltre il 10% sul totale europeo), con più di 12.000 progetti didattici.

oltreeuropaLa mobilità universitaria in Europa e nel mondo
Dall’inizio del programma (1987) fino ad oggi, gli studenti universitari complessivamente coinvolti a livello europeo hanno superato i 3 milioni e mezzo. L’Italia ha contribuito a questo record per il 10%. Questo dato posiziona l’Italia tra i quattro principali Paesi per studenti in partenza verso diverse destinazioni europee (dopo Spagna, Germania e Francia). Se si guarda all’accoglienza, il nostro Paese è al quinto posto, poco dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, con oltre 20.000 studenti europei che scelgono l’Italia per studiare o per un tirocinio. Per l’anno accademico 2016/2017, l’Agenzia ha accolto 244 candidature da parte di istituti di istruzione superiore per le attività di scambio previste con i Paesi del programma, che includono gli Stati membri insieme a Islanda, Turchia, Liechtenstein, Ex Repubblica di Macedonia. Quest’anno sono stati stanziati fondi per le mobilità di 29.780 studenti, docenti e personale amministrativo; una partecipazione che è comunque destinata ad aumentare almeno del 20%, tenuto conto delle ulteriori mobilità che possono essere autorizzate, ricorrendo anche ad altre tipologie di fondi.

Nel biennio 2014-2016, il numero degli istituti di istruzione superiore coinvolti è cresciuto del 17%, in particolare nel Lazio, in Lombardia, in Sicilia e in Calabria. A fronte di una crescita generalizzata delle domande di borse comunitarie per gli studenti, gli istituti dell’Emilia-Romagna, del Veneto, della Lombardia e del Lazio si distinguono per il volume più alto di richieste presentate. Analizzando il dato disaggregato, si posiziona prima l’Alma Mater di Bologna (che da sola copre il 6,4% del finanziamento totale atteso), a seguire l’Università degli Studi di Padova e la Sapienza Università di Roma. Per quanto riguarda la mobilità oltre i confini europei, il budget 2016 a disposizione per l’Italia per la mobilità internazionale è stato incrementato del 13%, anche in ragione dell’ampliamento ai Paesi partner dell’area africana, caraibica e pacifica (ACP). Degli 89 istituti di istruzione superiore italiani candidati, ne sono stati finanziati 52, con un budget di quasi 13 milioni assegnato all’Italia dalla Commissione europea.

I fondi finanzieranno 3.102 tra studenti e docenti (+25% rispetto al 2015), così suddivisi:

  • 1.986 mobilità in entrata dai Paesi extraeuropei, tra studenti, docenti e personale accademico, provenienti principalmente dalla Federazione Russa (195), Albania (191), Serbia (159), Georgia (121) e Israele (109);
  • 1.116 mobilità in uscita, che dall’Italia hanno come destinazione Paesi del resto del mondo, in primis la Federazione Russa (140), seguita da Georgia (84), Serbia (80), Israele (75) e Albania (61).

Tra le università italiane che attraggono più studenti dal resto del mondo, Sapienza Università di Roma è al primo posto, seguita dall’Università degli Studi di Milano, dall’Alma Mater di Bologna, dall’Università degli Studi di Padova e dal Politecnico di Torino. Rispetto alla mobilità verso i paesi extra UE, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, la Ca’ Foscari di Venezia, l’Università della Tuscia, il Politecnico di Milano e l’Università di Parma.

Identikit dello studente Erasmus+
Chi sceglie l’Europa come destinazione ha un’età media di 23 anni, che diventano 25 per un tirocinante. Nel 59% dei casi è una studentessa, valore che sale al 63% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. Spagna, Francia, Germania e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di 6 mesi; si privilegia, nell’ordine, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per i tirocini che in media durano 3 mesi.

L’educazione degli adulti in Erasmus+adulti
In questo settore le mobilità per l’apprendimento riguarderanno circa 372 persone impegnate nell’educazione degli adulti (+6% rispetto al 2015), risultato dei 16 progetti vincitori presentati dalle organizzazioni nazionali. I beneficiari fanno parte di organizzazioni attive nell’educazione degli adulti sia a livello formale che non formale o informale.

Sul lato della cooperazione sono stati autorizzati 28 partenariati strategici tutti orientati all’innovazione e allo scambio di buone pratiche tra organizzazioni del settore pubblico e della società civile.

Molti beneficiari, stakeholder ed esperti nel settore dell’apprendimento degli adulti sono anche registrati nella Electronic Platform for Adult Learning in Europe (EPALE), l’ambiente online aperto a tutti, ma dedicato in particolare a chi opera nel settore. EPALE rappresenta il punto di incontro europeo sulle migliori pratiche ed esperienze; la piattaforma ha lo scopo di aprire all’Europa il dibattito nazionale sui tanti temi che intersecano i percorsi educativi pensati per gli adulti, anche a livello non formale. Sulla piattaforma è possibile scambiare notizie, opinioni, idee e risorse con altri professionisti in tutta Europa. Attualmente sono circa 17.595 gli iscritti in Europa e oltre 2.000 quelli in Italia. Ogni mese circa 100 esperti italiani del settore si registrano al portale europeo e il nostro Paese è primo per numero di iscritti. L’Unità nazionale EPALE ha sede presso l’Indire.

 

Per approfondire: