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indireinforma

30 Novembre 2016

“Un uomo del Rinascimento. Lucio Lombardo Radice a cento anni dalla nascita”

di Pamela Giorgi, Irene Zoppi

«Se avessi pensato (se pensassi) che la matematica è solo tecnica e non anche cultura generale;
solo calcolo e non anche filosofia, cioè pensiero valido per tutti,
non avrei fatto il matematico (non continuerei a farlo)»
(L. Lombardo Radice, Istituzioni di algebra astratta, Milano 1965, p. X)

 

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Lucio Lombardo Radice e il padre, Piani di Danta (Cadore), 1935. Archivio Storico Indire, Fondo Giuseppe Lombardo Radice.

 

Giovedì 1 dicembre, a partire dalle ore 10, si svolgerà a Roma alla Fondazione Istituto Gramsci (via Sebino 43/a, sala Biblioteca) il Convegno di studi “Un uomo del Rinascimento. Lucio Lombardo Radice a cento anni dalla nascita”, organizzato in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. L’iniziativa intende ricordare, a 100 anni dalla nascita, il matematico e pedagogista Lucio Lombardo Radice, ripercorrendone la vita e le opere attraverso proiezioni e letture di brani tratti dai suoi scritti.

Figlio del pedagogista Giuseppe e della docente Gemma Harasim, Lucio Lombardo Radice si laureò nel 1938 in scienze matematiche. Proprio negli anni universitari entra in contatto con gruppi di giovani antifascisti, costituendo il primo nucleo del gruppo di opposizione comunista romano. Nel 1939 viene incarcerato per attività antifascista e, appena in libertà nel 1941, riprende i contatti con il gruppo romano, dirigendone l’attività insieme con Pietro Ingrao e occupandosi in particolare dei rapporti con i giovani comunisti cristiani. È in questi anni che conosce lo storico cattolico liberale Arturo Carlo Jemolo e sua figlia Adele Maria, che sposerà nel 1946.

Dopo la liberazione di Roma entra nella redazione de L’Unità e diviene funzionario della sezione agitazione e propaganda del Partito comunista italiano (PCI). Sceglie però di non seguire la politica a tempo pieno e, dal 1951, riprende la propria attività d’insegnante e di ricerca in campo scientifico.

Nel 1946 partecipa alla costituzione dell’Associazione per la difesa della scuola nazionale e collabora al periodico ad essa legato, Scuola democratica. In rappresentanza dei comunisti, fa parte della Commissione nazionale di inchiesta sulle condizioni dell’istruzione in Italia, istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione (1947-1949). Collaboratore delle principali testate che facevano capo al PCI, si occupa soprattutto di problemi della scuola e di pedagogia. Dirige con M.A. Manacorda il Convitto-scuola della rinascita per partigiani e reduci (1946-1948) e, dal 1947, diventa responsabile della sezione scuola del partito.

Nella seconda metà degli anni Cinquanta, partecipa al rinnovato impegno del PCI per la riforma della scuola dell’obbligo facendo parte della commissione che ne elabora il progetto. Nel 1955 è incaricato di dirigere la nuova rivista rivolta agli insegnanti, Riforma della scuola, di cui rimarrà direttore fino alla morte, mentre dal 1957, essendo membro del comitato direttivo dell’Istituto Gramsci, si occupa dell’attività della sezione pedagogica e organizza convegni dedicati all’insegnamento e ai problemi della scuola dell’obbligo (1962, 1963).

Lucio fu autore anche di libri di giochi per bambini e ragazzi e si dedicò molto ad opere di divulgazione scientifica e matematica per la scuola. Fu infatti convinto assertore dell’unità dell’insegnamento e del valore formativo sia delle scienze sia delle materie umanistiche, cercando una maggiore presenza delle prime nella scuola, particolarmente nella media inferiore, di cui seguì i programmi didattici.

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Lucio Lombardo Radice con la madre e le sorelle, Malga di Rumerlo (Cadore), 1938. Archivio Storico Indire, Fondo Giuseppe Lombardo Radice.

 

Negli ultimi anni della sua vita si dedicò al tema della pace: proprio a Bruxelles, dove era per organizzare la II conferenza per il disarmo nucleare, morì il 20 novembre 1982.

L’Indire conserva nel suo Archivio Storico il Fondo “Lucio Lombardo Radice”, costituito da carteggi e un da una sezione libraria personale da lui donata all’ente.

Nel 1980 infatti Lucio fu coinvolto, con la sorella Laura, nell’organizzazione della mostra documentaria Il tempo, la vita, il pensiero e l’opera di Giuseppe Lombardo Radice, realizzata, in occasione del centenario della nascita del padre, dalla Biblioteca di documentazione pedagogica nazionale, oggi Indire. In tale contesto Lucio scelse di donare parte della sua documentazione personale da affiancare a quella del padre, già donata da lui e Laura per la mostra, e che oggi costituisce il Fondo Giuseppe Lombardo Radice. A tali materiali si è aggiunta, nel 2016, la donazione recentemente fornita da Fiora Imberciadori che raccoglie interessanti carteggi tra lei e Lucio riguardo alla ricerca di fonti per la mostra del 1980, segnalazioni di articoli, commenti alle pubblicazioni e idee per progetti di saggi e convegni.

 

Per saperne di più su Lucio e Giuseppe Lombardo Radice:

 

 

 

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Lucio Lombardo Radice alla mostra dedicata al padre, Firenze, 1980. Archivio Storico Indire, Fondo Lucio Lombardo Radice.