• it
Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

9 Dicembre 2016

Le “Piccole scuole” fanno squadra in Campania

Lunedì 12 dicembre il convegno degli istituti della Costiera Amalfitana con sindaci, dirigenti scolastici e ricercatori dell'Indire

di Luca Rosetti

Elaborare metodi didattici e formativi sostenibili in grado di accompagnare la rete delle scuole della costiera amalfitana nel loro lavoro quotidiano. Questo il tema del convegno “La Pluriclasse nella Classe. Dalla diversità dei modi di apprendere alla diversificazione dei modi d’insegnare”, in programma lunedì 12 dicembre a Ravello, in Costiera Amalfitana.

L’evento, organizzato dalla Rete delle Piccole Scuole della Costiera Amalfitana e dall’Indire, adotta una formula di lavoro laboratoriale con workshop formativi per i docenti e una successiva analisi delle metodologie proposte per valutarne la sostenibilità nelle reti delle scuole coinvolte.

In Campania, sono oltre 60mila gli studenti che si trovano in comuni montani (dati 2015). Di questi, più di 29 mila si trovano nella provincia di Salerno, con oltre 1600 classi e 82 pluriclassi, e più di 500 bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES).

Il convegno propone una riflessione sull’uso consapevole, da parte degli insegnanti, degli ambienti di apprendimento, delle nuove tecnologie e dei più recenti strumenti della ricerca didattica all’interno delle scuole della Rete Costiera Amalfitana. Il contesto territoriale registra una significativa presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali o portatori di criticità nell’area del linguaggio e del pensiero logico-matematico. Le scuole della Costiera, dunque, pur essendo costituite da classi omogenee per fasce d’età, si configurano di fatto come pluriclassi per le diverse tipologie di bisogni, caratteristiche e stili di apprendimento all’interno di una stessa classe.

L’attività di ricerca condotta dall’Indire nell’ambito della didattica a distanza ha permesso di offrire ai docenti della rete anche modelli consolidati, uno specifico sulla “didattica condivisa” e uno orientato all’“ambiente di apprendimento allargato. Questi due approcci offrono alle scuole strumenti per fronteggiare difficoltà logistiche, di dimensionamento delle strutture, di assegnazione dell’organico e di elevato turn-over del personale docente, con conseguente interruzione della continuità didattica.

Il programma della giornata prevede, presso l’Istituto Comprensivo “Lucantonio Porzio” di Positano (ore 9-11), due laboratori destinati ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia sui temi del Globalismo affettivo e della Robotica Educativa. A seguire (ore 11-13), presso l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tramonti, tre laboratori sull’innovazione metodologica, in particolare sul Metodo Lesf, sul Metodo Bortolato e sul Digital Practice, rivolti ai docenti delle ultime classi della scuola primaria e a quelli della scuola secondaria.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, presso l’Auditorium “Oscar Neymeyer” di Ravello, le ricercatrici Indire Giuseppina Rita Mangione e Maeca Garzia conducono il dibattito con gli esperti dei vari laboratori sulla didattica, sui bisogni dei docenti e sul valore aggiunto portato dalla rete delle piccole scuole.

Successivamente, i sindaci della Costiera, insieme ai dirigenti scolastici della Rete “Scuole Costiera Amalfitana”, ai ricercatori dell’Indire e con l’intervento online del presidente Indire Giovanni Biondi, sono chiamati ad analizzare le azioni portate avanti dal movimento delle “Piccole Scuole”, le sinergie e l’incidenza dei piani di miglioramento nei singoli contesti scolastici.

Conclude la giornata l’intervento di Luisa Milo, dirigente scolastico della scuola capofila della Rete.

 

Per approfondire: