• it
Ricerca per l'innovazione della scuola italiana

indireinforma

16 Dicembre 2016

Italiano come L2, tre interessanti proposte didattiche dal seminario EPALE

di Martina Blasi

3Nell’insegnamento della lingua straniera ad adulti migranti è necessario un approccio che punti al raggiungimento di obiettivi reali: rispondere a un colloquio di lavoro, muoversi negli uffici pubblici, negli ospedali, aiutare i figli nel percorso scolastico. Il primo passo verso l’inclusione è la conoscenza dell’”uso sociale” della lingua, ovvero della lingua usata nella realtà quotidiana, senza l’obbligo di impiegare determinate strutture grammaticali. Gli alunni si sforzano di utilizzare tutte le risorse a loro disposizione perché vogliono prima di tutto trasmettere un messaggio all’interlocutore, indipendentemente dalla correttezza grammaticale e dal livello di accuratezza delle forme usate. In contesti didattici di questo genere, muta naturalmente anche il ruolo del docente: se è vero che insegnare significa anche ascoltare le storie di ogni alunno, lo è ancora di più quando la classe è multiculturale, quando ogni persona porta con sé la ricchezza di una diversa cultura e l’enorme difficoltà di un percorso migratorio.

Questi temi sono stati ben descritti da Daniele Gaglianone nel film “La mia classe”, di cui sono stati mostrati alcuni spezzoni in occasione del seminario di formazione EPALE sull’insegnamento dell’italiano come lingua seconda svoltosi lo scorso 2 dicembre a Roma. Ambientata nel quartiere multietnico del Pigneto a Roma, la pellicola racconta la storia vera di una classe di migranti e stranieri che imparano l’italiano. Shadi Ramadan, attore e mediatore linguistico e culturale, e la sceneggiatrice Claudia Russo dell’Associazione Passaparola Italia, presenti all’incontro, hanno portato la loro esperienza e narrato l’interessante intreccio tra le vicende individuali degli studenti e dell’insegnante (qui  il trailer del film).

L’appuntamento di Roma è stato anche un’occasione concreta per conoscere tre esperienze innovative di insegnamento dell’italiano come L2. La prima, quella del progetto “I.D.E.A.” portato avanti dal Cefal dell’Emilia Romagna, parte dal presupposto che la lingua si impara giocando; ma la lingua si può apprendere anche conoscendo e visitando le istituzioni, ci dice il progetto “Quirinale” della rete Scuolemigranti del Lazio; oppure guardando la televisione per conoscere, attraverso questo mezzo, la cultura di un Paese diverso dal proprio (progetto “Uugot.it”). Si tratta di tre pratiche didattiche che testimoniano un modello diverso di insegnamento, lontano da quello tradizionale ma in grado di favorire l’azione, la comunicazione e la conoscenza reciproche.

 

Guarda il servizio video realizzato dall’Agenzia Dire:

COS’È EPALE
L’Electronic Platform for Adult Learning in Europe (EPALE) è l’ambiente online aperto a tutti, ma dedicato in particolare a chi opera nel settore dell’educazione degli adulti. Punto di incontro europeo sulle migliori pratiche ed esperienze, la piattaforma ha lo scopo di aprire all’Europa il dibattito nazionale sui tanti temi che intersecano i percorsi educativi pensati per gli adulti, anche a livello non formale. Sulla piattaforma è possibile scambiare notizie, opinioni, idee e risorse con altri professionisti in tutta Europa. Attualmente sono circa 17.600 gli iscritti in Europa e oltre 2.000 quelli in Italia. Ogni mese circa 100 esperti italiani del settore si registrano al portale europeo e il nostro Paese è primo per numero di iscritti. L’Unità nazionale EPALE ha sede presso l’Indire.

 

Altri link utili: