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28 Febbraio 2017

La coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire a “Punto Europa” su Rai 1

di Costanza Braccesi

Mobilità, integrazione, opportunità per i giovani: questo e molto altro è l’Erasmus, il programma più amato dagli studenti di tutta Europa. Della popolarità raggiunta da Erasmus e delle possibilità che offre ha parlato sabato 25 febbraio Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, nella trasmissione di Rai 1 “Punto Europa”. Con lei lo studente di Economia Riccardo Cavosi, in partenza per un periodo di studio all’estero.

La puntata è andata in onda in concomitanza con gli Stati Generali della Generazione Erasmus, il grande evento organizzato venerdì 24 in Campidoglio dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, Erasmus Student Network e garagErasmus, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Miur e l’Unione europea. La giornata, nata nell’ambito delle celebrazioni dei trent’anni del programma Erasmus e dei sessanta anni dei Trattati di Roma, ha visto la partecipazione attiva di oltre 200 studenti ed ex studenti Erasmus che, per la prima volta, hanno avuto un’importante occasione di ascolto, confronto e dibattito con le istituzioni.

«Gli studenti che hanno partecipato il 24 febbraio agli Stati Generali chiedono a gran voce più Erasmus per tutti», afferma Sara Pagliai. «Occorre investire su questo programma che incide solo per l’1% sul budget dell’Unione europea, ma che in trent’anni ha avuto e continua ad avere un impatto enorme sulla vita di tanti cittadini».

Erasmus+, al suo trentesimo compleanno, è più popolare che mai. Nel 2015 il programma ha permesso a 678.000 europei, un numero mai raggiunto prima, di studiare, formarsi, lavorare e fare volontariato all’estero. Da due anni inoltre Erasmus+ si è ulteriormente ampliato, permettendo per la prima volta agli istituti di istruzione superiore di accogliere e inviare in Paesi al di fuori dell’Europa oltre 28.000 studenti e membri dello staff. Dal 1987 il programma Erasmus+ e i suoi predecessori hanno sostenuto più di 5 milioni di studenti, apprendisti e volontari, e hanno reso possibile la mobilità di 9 milioni di persone in totale.

In un momento, come quello attuale, di incertezze per l’Europa, «Erasmus è invece apertura, accoglienza, inclusione. Capire come si vive, si studia e si lavora in un altro Paese non deve fare paura, perché l’esperienza di mobilità è proprio questo, è andare in un Paese diverso dal proprio per poi scoprire che è simile al nostro e che è parte della nostra casa comune, l’Europa», conclude Sara Pagliai.

 

 

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