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13 Marzo 2017

Disabilità e inclusione, concluso a Roma il convegno dei Centri Territoriali di Supporto

di Francesca Caprino

L’8 e il 9 marzo scorsi si è svolto a Roma il convegno nazionale dal titolo “Inclusione: Conquiste, realizzazioni e prospettive”, organizzato dalla rete dei Centri Territoriali di Supporto di Roma in collaborazione con FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), l’organizzazione che riunisce le maggiori associazioni impegnate nella promozione dell’inclusione sociale delle persone con disabilità.

Protagonisti dell’evento, cui hanno partecipato referenti istituzionali e esperti di inclusione scolastica, i 106 Centri Territoriali di Supporto italiani. I CTS, istituti dal Miur nel 2006 nell’ambito del progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità”, sono nati come rete pubblica per la formazione e la consulenza sulle tecnologie finalizzata all’inclusione degli alunni con disabilità.

Nel corso di questi 10 anni di attività, i centri territoriali di supporto, distribuiti uniformemente su tutto il territorio nazionale, hanno ampliato la gamma dei propri interventi occupandosi di soluzioni didattiche rivolte non solo a chi presenta una disabilità, ma anche a bambini e ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o con altri Bisogni Educativi Speciali (BES), aprendosi dunque sempre di più a tutta l’area del disagio scolastico e coinvolgendo in misura sempre maggiore tutto il corpo docente. È ai CTS che è stato affidato anche il compito di attivare presso le proprie sedi gli sportelli per l’autismo, con lo scopo di offrire supporto a tutte le scuole del territorio di competenza che accolgono alunni e studenti con disturbi dello spettro autistico e che non dispongono delle necessarie competenze professionali per mettere a punto interventi educativi e didattici in grado di includere efficacemente questi alunni. Sempre ai CTS, che negli anni hanno saputo sviluppare percorsi di valorizzazione delle diversità, sono state affidate dal Miur le azioni di contrasto a bullismo e cyberbullismo.

Queste e molte altre attività portate avanti dai CTS sono state oggetto del convegno, che si è rivelato un interessante momento di incontro grazie al quale gli operatori hanno potuto condividere pratiche di informazione, di formazione, di sperimentazione e di consulenza. Di particolare interesse la capacità dimostrata dai CTS nel creare reti con il mondo dell’extra-scuola: dai servizi sociali, educativi e sanitari all’associazionismo e al terzo settore, fino all’università e così via. In molti casi, inoltre, sono state create reti che hanno coordinato le azioni dei CTS di province appartenenti alla stessa regione, come in Piemonte, dove ciascun centro si è specializzato in un’area (ad esempio i disturbi dell’apprendimento, la disabilità grave e l’autismo) mettendo a disposizione dei colleghi appartenenti agli altri centri le proprie competenze attraverso l’organizzazione di eventi formativi dedicati.

Significativa l’evoluzione che in questo decennio ha visto alcuni CTS – che come già detto sono nati con un forte orientamento all’innovazione tecnologica – impegnati nello sviluppo, nella diffusione di software e ausili informatici per la didattica. Una delle esperienze più interessanti in questo senso è senz’altro quella di So.Di.Linux, un progetto realizzato da alcuni CTS,  in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR, che ha portato alla creazione di un ricco pacchetto di software liberi e gratuiti (sintesi vocali, programmi di riconoscimento vocale, editor per lavagne interattive, programmi per la comunicazione aumentativa e alternativa).

Durante il convegno è stato anche possibile conoscere alcuni percorsi di formazione realizzati dai CTS. Gli operatori sono infatti divenuti nel tempo esperti formatori di formatori adottando un modello fondato sul peer to peer che ha consentito a docenti con un’esperienza di lungo corso nell’inclusione scolastica di guidare i colleghi meno esperti. Grazie anche a un uso strategico di modalità formative che sfruttano le nuove tecnologie (MOOC, webinar, ecc.), i CTS sono riusciti a raggiungere oltre 100.000 docenti e a diffondere la cultura e le pratiche dell’inclusione scolastica.

Il convegno nazionale di Roma ha rappresentato quindi un momento di sintesi in cui si è potuto gettare uno sguardo su quanto costruito in questi dieci anni e pensare, al tempo stesso, agli scenari futuri, anche alla luce della prossima approvazione del decreto legislativo per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, la cui bozza è in questi giorni in discussione alla Camera e con il quale, da quanto si è appreso, saranno modificati gli ambiti territoriali e le modalità di finanziamento dei CTS.

 

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