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22 Settembre 2017

Apprendimento delle scienze & Tinkering: due progetti Erasmus+ per un binomio vincente

di Redazione

Il tinkering (dall’inglese “To tink”, che significa “armeggiare”, “provare ad aggiustare”) è un approccio educativo che insegna a “pensare con le mani” e ad apprendere sperimentando con strumenti e materiali. Il metodo si rivela molto utile nell’avvicinare in modo pratico i bambini e gli studenti allo studio delle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), ma si sta rivelando estremamente efficace anche nell’educazione degli adulti poiché facilita lo sviluppo delle capacità di problem solving e di astrazione, aiuta a potenziare il pensiero logico e la creatività e incoraggia la collaborazione di gruppo per il raggiungimento di un obiettivo comune.
È proprio al tinkering u
tilizzato come metodologia per promuovere l’apprendimento delle materie scientifiche che sono dedicati due progetti Erasmus+ coordinati dal Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, uno dei poli di riferimento per le attività di tinkering in Italia.
Le due iniziative europee saranno presentate a Fiera Didacta il prossimo 28 settembre da Maria Xanthoudaki, Direttrice dei Servizi educativi del museo. Nel suo articolo, è lei stessa a darci un’anticipazione del suo intervento.

 

 

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (MUST) coordina due progetti finanziati da Erasmus+ sul tema del tinkering, un approccio di frontiera per l’educazione alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e per lo sviluppo delle competenze del 21° secolo.


C
ostruire cose, comprendere il mondo: “Tinkering: Contemporary Education for the Innovators of Tomorrow”

Il primo progetto “Tinkering: Contemporary Education for the Innovators of Tomorrow”, con inizio nel 2014 e fine nel 2017, nasce dalla necessità di rispondere alle sfide globali attraverso lo sviluppo di cittadini informati, consapevoli, pensatori critici e attivamente coinvolti nel dibattito scientifico e sociale. Il progetto risponde a questa esigenza investendo nel tinkering, una metodologia educativa innovativa sviluppata dall’Exploratorium di San Francisco. Il tinkering promuove l’indagine creativa e parte da un concetto semplice: costruire cose per arrivare ad apprendere come funziona il mondo. Questo diventa l’oggetto di diverse attività, più o meno complesse. L’Exploratorium di San Francisco è stato special advisor del progetto europeo e responsabile per la formazione delle istituzioni che hanno fatto parte del consorzio. Oltre al MUST, coordinatore dell’iniziativa, i partner del progetto sono l’Università di Cambridge (Regno Unito), il Deutsches Museum (Germania), il NEMO Science Museum (Olanda), il Centre for Life (Regno Unito), il Mobilis Science Centre (Ungheria) e il Jedlik High School (Ungheria). Le principali attività del progetto sono state la progettazione, la sperimentazione, l’implementazione e la diffusione di nuove attività tinkering a discenti adulti e a studenti delle scuole superiori, oltre che lo sviluppo di attività e strumenti per la formazione in tinkering di educatori nei musei e di insegnanti. Il progetto ha visto il coinvolgimento di circa 12.500 discenti adulti e studenti e 200 educatori formali e informali. Tutte le risorse e le attività del progetto sono state costruite attraverso un lavoro di cooperazione fra i partner, come ad esempio la Guida al laboratorio di tinkering, disponibile come tutti gli altri materiali sul sito del progetto.

Le attività sviluppate e le risorse prodotte hanno come obiettivo l’uso del tinkering per:

  • l’arricchimento delle capacità e delle competenze relative alle STEM;
  • lo sviluppo delle competenze del 21° secolo;
  • la promozione, nei processi educativi, di un approccio learner-centred;
  • la diffusione del tinkering a livello europeo, in tutti i contesti di educazione formale e informale;
  • lo scambio e la cooperazione di esperienza ed expertise fra la community dei professionisti di musei scientifici e istituzioni educative.

 

Insegnare le STEM guardando all’inclusione: il progetto Tinkering EU: Building Science Capital for ALL”

Avendo verificato il potenziale del tinkering per l’educazione alle STEM e per lo sviluppo di competenze anche attraverso il lavoro del precedente progetto, si è ritenuto necessario continuare l’esperienza con un secondo progetto Erasmus+, considerato la continuazione del primo. È stato quindi appena approvato il progettoTinkering EU: Building Science Capital for ALL” che avrà durata fino al 2020. Fra i partner ci sono alcune delle istituzioni del primo progetto, ovvero il MUST che lo coordina, l’Università di Cambridge e il NEMO Science Museum, mentre entrano anche delle istituzioni nuove: La Caixa Foundation (Spagna), la Science Gallery (Irlanda), i musei scientifici di Vienna (Austria), il Noesis Science Museum (Grecia). L’Exploratorium ha sempre il ruolo di special advisor e cura la formazione del team del progetto. Questo progetto spinge il lavoro sul tinkering in una direzione nuova, cioè verso l’uso di questo metodo per lo sviluppo di un rapporto positivo e continuativo fra STEM e studenti con svantaggio. Gli obiettivi del progetto sono il miglioramento delle competenze e delle conoscenze scientifiche dei giovani, in particolare di quelli provenienti da gruppi svantaggiati, lo sviluppo di creatività, imprenditorialità e pensiero critico; il supporto del lavoro a scuola attraverso una pedagogia di frontiera (ovvero il tinkering), lo scambio e la cooperazione fra professionisti di istituzioni di educazione formale e informale.

La decisione di dare questo taglio emerge dalle seguenti necessità:

  • la difficoltà delle scuole di costruire un rapporto positivo fra scienze e giovani, specialmente nei casi di giovani in situazione di disagio, difficoltà che ha poi importanti effetti sull’inclusione sociale e sull’inserimento nel mondo del lavoro;
  • l’esigenza della società contemporanea di avere cittadini consapevoli e competenti: da qui la necessità di investire nello sviluppo di conoscenze e competenze adeguate;
  • il ruolo chiave che possono avere i musei sia nella promozione di approcci educativi learner-centred sia nel supporto della giustizia sociale;
  • l’importanza di promuovere il nuovo concetto di Science Capital come modo di vedere il bagaglio individuale scientifico necessario per costruire un rapporto positivo con le scienze.

Attraverso la piattaforma EPALE intendiamo valorizzare l’importanza dell’apprendimento non formale e informale e condividere la riflessione europea che Epale promuove sui musei come luoghi di laboratorio e conoscenza attiva per tutti.

Illustrerò entrambi i progetti europei a Fiera Didacta il prossimo 28 settembre durante il workshop “Una comunità di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli adulti: il caso EPALE“.

Ci vediamo a Firenze!

 

 

Articolo di Maria Xanthoudaki
Direttore Servizi Educativi e Rapporti Internazionali
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci – Milano

 

Segui il progetto anche su Twitter: ‎@TinkeringEU