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27 Marzo 2019

In corso a Tivoli le Olimpiadi Nazionali di Debate

di Redazione

È in svolgimento a Tivoli fino a venerdì 29 marzo la seconda edizione delle Olimpiadi Nazionali di Debate. Una grande occasione di confronto e crescita collettiva che nel corso delle 4 giornate di competizione (tutto è iniziato martedì 26) vede il coinvolgimento di 19 squadre vincitrici delle selezioni regionali, 76 speaker, oltre ai loro docenti accompagnatori e ai giudici, in 57 serratissimi dibattiti e una finale.

Tre i temi su cui si stanno sfidando le squadre:

  1. I Paesi sviluppati hanno obblighi maggiori di tutti gli altri nelle politiche di mitigazione del cambiamento climatico.
  2. La gestione delle risorse idriche deve essere sostenibile e dovrebbe essere affidata solo a enti pubblici.
  3. L’ingegneria genetica rivolta alla modificazione dell’essere umano dovrebbe essere vietata

Questa nuova edizione è stata organizzata dall’ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio, scuola vincitrice del bando e cofondatrice di Avanguardie Educative, il movimento avviato dall’Indire nel 2014, e capofila della Rete WeDebate che dal 2013 promuove il Debate tra le scuole in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Merlini.

A partire dal mese di maggio dello scorso anno, con il corso di approfondimento “La Ricerca Documentale per il Debate”, ospitato dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, numerosi sono stati i corsi di formazione organizzati per preparare docenti, giudici e studenti a questa nuova edizione.

 

Cos’è il Debate?

In sintesi, il Debate consiste in un confronto nel quale due squadre sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Si tratta di una pratica oggi in uso in numerose scuole italiane, grazie alla diffusione promossa dalle scuole capofila del Movimento Avanguardie educative e dall’iniziativa del Miur relativa ai bandi regionali e alle Olimpiadi nazionali del Debate. Metodo virale, sfidante e divertente per docenti e studenti, il debate offre una valida alternativa alla lezione trasmissiva rendendo gli studenti attivi e protagonisti del proprio processo di apprendimento. Dietro alla sua apparente semplicità, il debate nasconde un grande potenziale didattico riuscendo a promuovere il pensiero critico e diverse soft skill fra cui le competenze digitali (cercare e selezionare le fonti informative, valutandone l’attendibilità, la pertinenza, la natura), quelle comunicative (saper comunicare in modo chiaro, corretto, non ambiguo, sintetico, sapendo argomentare la propria posizione), metacognitive (saper valutare la propria performance e comprendere come migliorare), sociali e civiche (saper rispettare le regole, attendere il proprio turno, ascoltare l’altro, legittimare punti di vista diversi dal proprio). Il Debate permette inoltre di sviluppare capacità di collaborazione dando l’opportunità di imparare a lavorare in team, sapersi fidare, assumersi delle responsabilità.

 

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