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8 Luglio 2019

Arte e artigianato per aumentare le competenze trasversali. Resoconto del seminario Epale di Napoli

di Martina Blasi

Il 18 giugno alla Biblioteca di Area Umanistica dell’Università degli studi Federico II di Napoli si è svolto il seminario interregionale EPALE “Potenziare le soft skills attraverso attività artistiche e artigianali“.

L’incontro è stato un momento importante per analizzare il ruolo delle competenze che si acquisiscono tramite la pratica artistica e artigianale e per identificare quali conoscenze e abilità si sviluppano ed entrano in gioco nello svolgimento di una prestazione o di una performance da parte di uno studente adulto. Sono state presentate varie esperienze di laboratori interattivi, di laboratori artistici, di spazi espressivi finalizzati allo sviluppo della creatività, ma anche situazioni che possono favorire le relazioni interpersonali e competenze importanti quali la flessibilità, l’intraprendenza, la gestione delle frustrazioni, vere e proprie risorse interne che favoriscono l’occupabilità e rendono una persona meno esposta ai rischi di emarginazione o disagio sociale.

 

La prima parte della giornata, moderata dalla professoressa Maria Teresa Agodi, è stata dedicata agli interventi dei docenti dell’Università Federico II: Luca De Luca Picione, Maura Striano e Marianna Capo. Maura Striano ha esplorato le dimensioni trasformative dell’apprendimento adulto, ovvero la possibilità di creare nuovi modelli d’azione e di pensiero attivando il pensiero riflessivo, osservando e riformulando il proprio lessico e il proprio ruolo sociale. Analizzando in maniera critica le nostre prospettive in rapporto a quelle degli altri, è infatti possibile formulare ipotesi alternative e valutare l’idea del cambiamento e della trasformazione. Le soft skills come strumento per raggiungere l’autoconsapevolezza di sé è stato il tema dell’intervento di Marianna Capo: grazie a percorsi di video-portrait da lei realizzati, gli alunni vengono accompagnati nella realizzazione della propria storia, mettendo insieme tutti i tasselli come in un mosaico e rappresentandola tramite immagini, metafore, scrittura autobiografica.

La presentazione di Epale, a cura di Martina Blasi e Alessandra Ceccherelli, ha messo in evidenza il valore aggiunto di una piattaforma che consente la pubblicazione diretta da parte delle organizzazioni e la visibilità di politiche nazionali ed europee rivolte all’apprendimento permanente. Epale, implementato dalla Commissione europea con il coordinamento di 36 unità nazionali in tutti i Paesi, svolge un ruolo di raccordo tra tante esperienze educative rivolte agli adulti e consente al tempo stesso di esplorare approcci diversi su temi comuni grazie alla community internazionale. Con gli approfondimenti tematici di Epale si invita a inoltre porre l’attenzione su un aspetto specifico, come nel caso del focus sull’educazione non formale e informale dei mesi di giugno e luglio, che chiama in causa molti degli argomenti richiamati nel seminario.

Nella seconda parte della giornata la teoria si è tradotta in pratica con le esperienze racocntate dalle ambasciatrici Epale Annabella Di Finizio e Fausta Minale, docenti dei CPIA Napoli città 2 e Napoli Provincia 1.

Paolo Vittoria, docente di pedagogia all’Università Federico II, ha raccontato l’esperienza educativa dell’Albero delle storie, un’associazione nata a seguito dell’incontro con Davide Cerullo, scrittore e fotografo nato e cresciuto a contatto con la malavita di Scampia.

Il progetto artistico #CuorediNapoli è stato presentato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli insieme al professore Stefano Maltese. Quest’azione artistica si sviluppa attraverso la partecipazione attiva degli abitanti dei Quartieri spagnoli e di esercenti, associazioni e scuole della zona. L’idea è che qualsiasi espressione artistica debba costruire un flusso relazionale generato dal coinvolgimento delle persone: chiunque, utilizzando l’hashtag #CuorediNapoli e postando immagini, video e tweet sui social network, diviene parte del flusso.

 

La creatività contraddistingue anche i prodotti dei laboratori dell’Associazione Traparentesi onlus, illustrati da Roberta D’Andrea e Francesco Camagni. Traparentesi è un’esperienza di auto-organizzazione civica e sociale promossa da attivisti e operatori del terzo settore con la volontà di contribuire a rafforzare il benessere della comunità e rispondere ai bisogni del territorio.

I laboratori didattici con i migranti sono strumento di inclusione e di sviluppo di capacità creative, secondo quanto evidenziato dall’intervento di Gennaro Sanniola e Marco Cecere dell’Associazione Samb e Diop. L’inclusione sociale e lavorativa è al centro delle attività che l’associazione svolge a titolo di volontariato. A fianco di corsi di insegnamento della lingua italiana e di inglese e al corso di preparazione al conseguimento della licenza media, si sono aggiunte nel tempo le officine di artigianato artistico e cucito multietnico.

Dell’importanza della creatività in carcere con i laboratori della Casa circondariale femminile di Pozzuoli ha parlato l’artista flegreo Vincenzo Aulitto che è riuscito con grande sensibilità a trasmettere ai partecipanti le emozioni legate al percorso di pittura da lui realizzato con le detenute. Il maestro cartaio Flavio Aquilina ha illustrato il progetto PON “Cartonnage, lavorare con la carta artigianale”, documentato in un video del CPIA Napoli Provincia 1. Tema del progetto, un percorso artigianale-artistico per la realizzazione di prodotti in carta ottenuti attraverso antichi metodi di rilegatura che fanno parte di un sapere artigiano con secoli di storia, tecniche, arte e ricerca.

A conclusione della giornata, l’Associazione di promozione sociale Coffee Brecht, con la direzione di Giorgio Rosa, ha coinvolto il pubblico nella conoscenza dell’arte dell’improvvisazione teatrale. Gli spettatori hanno partecipato alla creazione di una performance offrendo suggerimenti agli attori e dando vita a una rappresentazione unica e irripetibile. Il pubblico è stato coinvolto anche nell’esecuzione di alcuni degli esercizi tipici dell’addestramento per improvvisatori, pensati per stimolare e sviluppare le 19 competenze trasversali definite dal modello formativo della Scuola nazionale di improvvisazione teatrale cui Coffee Brecht aderisce.

 

 

Per approfondire: