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indireinforma

22 Ottobre 2019

Le politiche educative europee 2018/2019 nell’ultimo rapporto di Eurydice

di Alessandra Mochi

In che modo le politiche dell’educazione e cura della prima infanzia differiscono da un Paese europeo all’altro? Quali politiche aiutano a evitare l’abbandono precoce dell’istruzione e della formazione? Per l’accesso all’istruzione superiore, l’apprendimento informale è riconosciuto da tutti i Paesi europei?

L’ultimo rapporto della rete Eurydice, Structural Indicators for Monitoring Education and Training Systems in Europe 2019″, presenta più di 35 indicatori strutturali sulle politiche educative per l’anno scolastico e accademico 2018/19 su sei ambiti: istruzione e cura della prima infanzia (ECEC), acquisizione di competenze di base, abbandono precoce dell’istruzione e della formazione (ELET), istruzione superiore, occupabilità dei laureati e mobilità per l’apprendimento.

L’aggiornamento del 2019 degli indicatori strutturali riguarda tutti gli Stati membri dell’UE, nonché la Bosnia-Erzegovina, l’Islanda, il Liechtenstein, il Montenegro, la Macedonia settentrionale, la Norvegia, la Serbia e la Turchia.

L’edizione di quest’anno offre anche una breve panoramica sulle principali riforme introdotte nei sei ambiti a partire dall’anno scolastico/accademico 2014/15.

Parte delle informazioni contenute nel rapporto che riguardano gli Stati membri dell’UE sono state pubblicate nel documento “Education and Training Monitor 2019”.

 

Leggi il report “Structural Indicators for Monitoring Education and Training Systems in Europe 2019” >>

 

Cos’è Eurydice
Eurydice è la rete europea che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi europei. Nata nel 1980 su iniziativa della Commissione europea, la rete è composta da un’Unità europea con sede a Bruxelles e da varie Unità nazionali. Dal 1985, l’Indire è sede dell’Unità nazionale italiana.

 

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