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19 Febbraio 2020

Scuola, università, educazione degli adulti: quali le attese per il nuovo programma Erasmus 2021-2027?

di Valentina Riboldi

In occasione di “Co-creating Erasmus+ and the European Solidarity Corps”, il primo evento ufficiale sul futuro del programma Erasmus+ 2021-2027 organizzato a Bruxelles dalla Commissione europea a fine gennaio, abbiamo scambiato alcune battute sulle aspettative per il nuovo programma con tre rappresentanti italiani dei settori scuola, università ed educazione degli adulti.

 

SETTORE SCUOLA

«Dal nuovo programma per la scuola mi aspetto più lingue, a partire dalla scuola dell’infanzia, più mobilità a lungo termine per gli alunni delle scuole secondarie, la capacità di includere e raggiungere territori svantaggiati», ci ha detto Silvana Rampone, docente di scuola primaria e Referente istituzionale e pedagogica dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.

 

SETTORE UNIVERSITÀ

Per Anna Tozzi, Prorettore alle Relazioni Internazionali e alla progettazione dell’Università degli Studi dell’Aquila, «come università bisognerebbe aggiungere alle nostre funzioni di educazione e ricerca la solidarietà. L’Erasmus fornisce una possiblità concreta di rinnovamento dell’attitudine dei giovani a essere al servizio degli altri prima ancora che di se stessi».

 

SETTORE EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

Fabrizio Da Crema, Responsabile nazionale AUSER cultura, si aspetta che il nuovo programma possa assicurare sempre di più a tutti i cittadini il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, insieme a progetti più inclusivi e partecipati.

 

Vuoi saperne di più sull’evento “Co-creating Erasmus+”?