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indireinforma

3 Aprile 2020

Dalla scuola agli ospedali: Indire stampa in 3D visiere protettive per medici e infermieri

di Redazione

Creare con la stampante 3D visiere protettive per i medici e gli infermieri impegnati nell’emergenza Covid-19. È quanto sta accadendo in questi giorni all’Indire, dove un gruppo di ricercatori del progetto Maker@Scuola sta stampando dispositivi protettivi destinati ad alcuni presìdi medici e ospedali della Toscana.

“Tutto è partito dal contatto che il nostro gruppo di ricerca ha avuto all’interno di 3D Print Covid 19, un gruppo su Facebook – spiega Lorenzo Guasti, ricercatore Indire – che mette in comunicazione maker di varie parti d’Italia. Noi ci inseriamo in un movimento nazionale per far fronte a una richiesta crescente di questi dispositivi da parte di molti medici, che segnalano problemi di approvvigionamento legati all’emergenza Coronavirus. C’è un bisogno sempre maggiore di integrare le loro forniture con ulteriori dispositivi protettivi e ci stiamo muovendo in questo senso. Abbiamo appena iniziato – conclude Guasti – e vogliamo solo dare un piccolo contributo basato sulle nostre competenze e sul lavoro che ogni giorno portiamo avanti nelle sperimentazioni didattiche a scuola e nell’ambito della ricerca scientifica. Lo spirito è quello dei maker: condividere conoscenza e mettersi a disposizione della comunità”.

Si tratta di numeri in rapida crescita. Finora sono state stampate e consegnate venti visiere protettive alla Misericordia di Sesto Fiorentino (FI) e sono in produzione trenta prototipi per l’Ospedale di Pistoia. Inoltre, l’Istituto è in contatto con la Cooperativa Humanitas di Prato e con l’Ospedale di Ponte a Niccheri per ulteriori forniture. Nei prossimi giorni sono pronti a essere realizzati altri 50 pezzi.

Il gruppo Maker@Scuola di Indire è impegnato nel monitoraggio delle più interessanti esperienze in ambito educativo legate al movimento dei “Maker”, della didattica laboratoriale e dell’uso delle stampanti 3D nelle scuole. Oltre a Lorenzo Guasti, nel progetto per la creazione degli schermi facciali è coinvolto l’intero gruppo di ricerca, composto da Luca Bassani, Alessandro Ferrini, Lorenzo Calistri, Gianmarco BeiGabriele Pieraccini.