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24 Febbraio 2017

Venerdì 24 febbraio a Roma gli Stati Generali della Generazione Erasmus

Per la Ministra Fedeli «Erasmus è la più straordinaria possibilità di costruire un'Europa migliore»

di Elena Maddalena

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Cosa si aspettano gli studenti Erasmus dall’Unione europea e quale futuro immaginano per il processo di integrazione? Per rispondere a queste e ad altre domande, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, Erasmus Student Network e garagErasmus, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con l’Unione Europea, hanno organizzato il 24 febbraio, a Roma, gli Stati Generali della Generazione Erasmus.

L’evento si svolge nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, nell’ambito delle celebrazioni dei trent’anni del programma Erasmus e dei sessanta anni dei Trattati di Roma (qui il programma della giornata). Si tratta del Primo Consiglio italiano degli studenti e degli ex studenti che hanno vissuto Erasmus in ambito universitario.

Il Programma in 30 anni ha permesso a oltre 4 milioni di giovani di studiare e formarsi nelle università europee. Nel 2016 oltre 30 mila universitari italiani sono partiti in Erasmus e il nostro Paese ogni anno ospita circa 20mila studenti europei. Il Programma negli anni ha dimostrato tutta la sua vitalità e i suoi vantaggi in termini di formazione, crescita personale e sviluppo della cittadinanza europea.

Agli Stati Generali partecipano oltre 200 studenti in rappresentanza del mondo universitario italiano per una giornata di lavoro dedicata a sei temi: Erasmus fra global o non global, Comunità locali e mondo digitale, Europa unita, Cittadinanza europea, Erasmus for all, Mobilità tra studio e lavoro.

 

Stati Generali della Generazione Erasmus

 

La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli ha dichiarato: «Il Programma Erasmus ha rappresentato una vera e propria rivoluzione culturale e politica che, da trent’anni a questa parte, ha portato alla nascita di una cittadinanza europea diffusa, che valica confini nazionali e appartenenze geografiche. Ha aperto confini che neanche i trattati politici sono riusciti ad abbattere. Ha dato libertà di movimento – fisico e culturale – e lo ha fatto puntando sulle nuove generazioni, che hanno avuto così la possibilità di formarsi fuori dal proprio Paese di nascita, in una feconda atmosfera di contaminazione culturale ed integrazione. Per questo programma, nel corso degli anni, sono aumentati gli stanziamenti e continueranno a crescere per permettere a quante più persone possibili di partecipare. Se in passato questo programma è stato un miraggio per giovani appartenenti a famiglie con redditi bassi, non vogliamo sia più così. Dobbiamo lavorare per creare realmente una situazione di pari opportunità nell’accesso alla cultura. È un impegno che anche noi facciamo nostro come Governo, è un impegno che chiediamo all’Europa di sostenere».

Per il Sottosegretario con delega alle Politiche europee, Sandro Gozi, «A trent’anni dalla sua ideazione, il progetto Erasmus resta la più importante storia di successo dell’Europa. Un moltiplicatore di opportunità per le decine di migliaia di giovani coinvolti ogni anno. Erasmus significa più cultura, più lingue, più formazione, più visione. Ma dobbiamo fare di più. Il nostro impegno è affinché nel bilancio 2020-2026 le risorse stanziate per il progetto passino da 2 a 20 miliardi. Cosicché, parallelamente, cresca il numero di studenti coinvolti. Oggi l’Italia ne invia in Europa trentamila ogni anno, l’obiettivo è arrivare a 300 mila giovani italiani. Ma l’Erasmus è anche il migliore antidoto contro il ritorno di razzismo, xenofobia, muri, pregiudizi. È per questo che non dovrà più essere un programma solo per chi se lo può permettere. Bisogna fare arrivare in Europa anche quel pezzo di Paese meno fortunato dove spesso si annida euroscetticismo e eurodelusione. È dalla generazione Erasmus che dobbiamo ripartire per rilanciare il progetto europeo nell’anno in cui celebriamo i sessant’anni dei Trattati di Roma».

La Presidente di ESN Erasmus Student Network, Valentina Presa, ha affermato che «Gli Stati Generali della Generazione Erasmus segnano un’importante tappa per questa nuova generazione; per la prima volta riusciremo davvero a riunirci e discutere attorno a sei tematiche cruciali, soprattutto in un momento storico come questo, in cui celebriamo i sessant’anni della Comunità Europea e i trent’anni del suo più grande successo. ESN Italia augura ai partecipanti e ai moderatori un proficuo lavoro».

Il responsabile di garagErasmus, Francesco Cappè, ha aggiunto: «L’Europa dei fondatori è quella dell’Erasmus. Ma i numeri seppur importanti dopo trent’anni possono ancora crescere. Erasmus merita di essere esteso in maniera da raggiungere il maggior numero di persone. GaragErasmus nasce e si sviluppa creando la prima comunità di ex Erasmus al fine di premiare la mobilità e l’Europa delle genti. Gli Stati Generali sono un esperimento che va in questa direzione e che intendiamo sviluppare in tutta Europa».

Secondo il direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, «L’Erasmus è il lato bello dell’Europa, è un programma che testimonia al meglio i benefici e i vantaggi dell’integrazione europea. Vogliamo ripartire dalla Generazione Erasmus, dai giovani che si sono formati senza barriere e con un atteggiamento di curiosità e amicizia verso gli altri. Sono studenti, lavoratori e professionisti che possono contribuire in modo determinante a infondere nuova fiducia nel progetto europeo».

Gli Stati Generali della Generazione Erasmus sono la prima occasione di ascolto, confronto, dibattito e raccolta di opinioni e pareri di studenti ed ex studenti Erasmus. La discussione proseguirà nelle prossime settimane aprendosi a tutti gli Erasmus che vorranno intervenire grazie alla piattaforma online messa a disposizione da garagErasmus. In questo ambiente, saranno elaborate una serie di “policy suggestions”, un documento politico-culturale rivolto alle istituzioni italiane ed europee. Il documento finale sarà consegnato ai decisori politici durante una cerimonia di celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma.

Segui la giornata su Twitter! #statigeneralierasmus

Qui la rassegna stampa dell’evento.

 

Il video della giornata

 

 L’intervento del Presidente Indire Giovanni Biondi

 

 

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