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Olimpiadi di Astronomia, tre medaglie alla squadra italiana
Un oro e due bronzi: risultato stellare per tre giovanissimi studenti che hanno rappresentato l'Italia in Kirghizistan
di Costanza Braccesi
Persino Samantha Cristoforetti, l'astronauta in partenza per la Stazione Spaziale Internazionale e prima italiana nello Spazio, si è congratulata via Twitter per l'ottimo risultato ottenuto dalla squadra italiana alla diciannovesima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia che si sono svolte in Kirghizistan dal 12 al 21 ottobre scorsi.
In gara con 79 studenti provenienti da 17 Paesi di tutto il mondo, il sedicenne Pasquale Miglionico del liceo scientifico "Federico II di Svevia" di Altamura (Bari), Mariastella Cascone del liceo "Galileo Galilei" di Catania, 14 anni, e il quindicenne Giuseppe Gurrisi dello scientifico "Elio Vittorini" di Francofonte (Siracusa) hanno conquistato rispettivamente un oro e due bronzi. La competizione, quest'anno particolarmente impegnativa, prevedeva una fase teorica su problemi di astronomia e fisica planetaria, una di osservazione delle stelle e utilizzo del telescopio, infine una fase pratica di risoluzione di problemi basati sui risultati dei dati scaturiti dalle osservazioni.
Il successo della squadra italiana, al di là del risultato straordinario, è particolarmente importante alla luce di due aspetti. Il primo è che tutti e tre i vincitori, due siciliani e un pugliese, provengono da regioni Obiettivo Convergenza del PON (il liceo scientifico "Galilei" di Catania cui è iscritta la giovanissima Mariastella Cascone è tra l'altro una scuola presidio per l'Educazione scientifica) e questa "rivincita del sud" rende tutti particolarmente orgogliosi.
Il secondo aspetto interessante è che una delle medaglie è stata conquistata da una ragazza: un segnale importante, questo, dato che la presenza delle donne nei settori della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico è ancora carente. Nonostante il numero delle ragazze che si iscrivono alle facoltà scientifiche cresca di anno in anno, questo purtroppo non si sta ancora traducendo in una maggiore presenza femminile nei relativi settori d'impiego. Ci auguriamo che risultati come quello ottenuto dalla giovanissima studentessa catanese siano il segno che qualcosa sta davvero cambiando.
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