"Staff Mobility in Higher Education" è il rapporto, di recente pubblicazione, di Eurydice sulla mobilità del personale accademico che rivela come nella maggior parte dei paesi esaminati la mobilità venga considerata un elemento importante per promuovere l’internazionalizzazione dell’istruzione superiore. L’obiettivo primario del rapporto consiste nel supportare la discussione, ancora aperta a livello europeo, sullo sviluppo di obiettivi più concreti in materia di mobilità del personale accademico, offrendo una panoramica delle politiche e delle misure adottate dai singoli paesi.
In base ai dati forniti dallo studio, le politiche nazionali a sostegno della mobilità del personale sono presenti nella metà dei paesi che adottano programmi nazionali; la durata dei periodi di mobilità offerti da programmi nazionali, regionali o bilaterali spazia da pochi giorni a diversi mesi, fino ad un periodo massimo di due anni. Inoltre, il personale accademico usufruisce di questa opportunità per partecipare a conferenze internazionali, per visite di studio, per periodi di insegnamento o per scambi accademici, per un congedo sabbatico con obiettivi ben definiti, oppure anche come parte del proprio sviluppo professionale continuo. La mobilità viene finanziata da borse di studio e borse di ricerca, o, in alternativa, può essere supportata da un contratto di impiego.
Rimane il fatto che classificare e registrare le varie forme di mobilità è un obiettivo ancora da conseguire per comprendere meglio le evoluzioni attuali dell’istruzione superiore, e certamente la discussione sull’internazionalizzazione dell’istruzione europea si intensificherà nei prossimi mesi con l’avvio nel 2014 di Erasmus+, il nuovo programma della Commissione europea nel settore dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.
Consulta e/o scarica il rapporto della rete Eurydice: "Staff Mobility in Higher Education".
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