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Creative Commons, il giusto modo di condividere

La filosofia del copyleft, ossia “alcuni diritti riservati”, è quanto ha ispirato la crescita dell’iniziativa Creative Commons

di Silvia Panzavolta

Se da una parte Internet ha cambiato il nostro modo di lavorare, comunicare e studiare, dall’altra ha reso più labili alcune protezioni e alcune garanzie di sicurezza, in particolare per quanto riguarda la protezione del diritto d’autore.

Di questo aspetto si occupa un’organizzazione no-profit a livello internazionale chiamata Creative Commons, nata nel 2002 per iniziativa di alcune prestigiose personalità come Lawrence Lessig, professore di diritto all’Università di Stanford, e Hal Abelson, professore di informatica e ingegneria presso il Dipartimento di ingegneria elettrica e informatica del MIT (Massachussets Insitute of Technology).

Dal 2003 in poi, l’iniziativa ha riscosso un tale successo che le licenze, inizialmente espresse in lingua inglese, vengono tradotte verso molte altre lingue e adattate al sistema giuridico di molti paesi a livello mondiale. Attualmente, i paesi per i quali le licenze sono state adattate sono Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Israele, Italia, Giappone, Sud Corea, Malesia, Messico, Olanda, Polonia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Taiwan, Inghilterra, Galles e Scozia. In molti altri stanno per essere introdotte.

Creative Commons mette a disposizione un sistema flessibile di protezioni e libertà per autori e artisti. Basato sul diritto d'autore tradizionale ("tutti i diritti riservati") il progetto ha messo a punto un diritto d'autore su base volontaria fondato sul principio: "alcuni diritti riservati". Esistono sei tipologie di licenze a protezione del diritto d’autore e dell’opera d’ingegno, a seconda di come l’autore decide di condividere l’artefatto (es. scopo commerciale, distribuzione, adattamento ecc.). Le licenze esprimono i diritti e i doveri di chi utilizza il materiale e sono una combinazione di quattro licenze principali:
1) Attribuzione: devi riconoscere la paternità dell’opera all’autore originario;
2) Non commerciale: non puoi utilizzare quest’opera per scopi commerciali;
3) Non opere derivate: non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera;
4) Condividi allo stesso modo: se alteri, trasformi o sviluppi quest’opera puoi distribuirla solo per mezzo di una licenza identica a questa.

Nell’ambito del progetto europeo MELT (Metadata Ecology for Learning and Training), cui Indire prende parte, si provvederà all’esplicitazione delle licenze Creative Commons associate alle varie risorse che l’Ente mette a disposizione dei propri utenti, favorendone così l’uso e il riuso. È questione di essere sempre più… Creative!


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