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STRATEGIE COMUNICATIVE

Le tre fasi dell'era elettrica

Dall'analogico al quantico: un approfondimento al pensiero di Derrick de Kerckhove

di Fabio Giglietto
25 Gennaio 2005

Il 29 novembre 2004 l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” ha conferito una laurea ad honorem in sociologia a Derrick de Kerckhove.

Questo riconoscimento arriva all’apice di una carriera costellata da prestigiosi incarichi accademici svolti in Canada, negli Stati Uniti e in Europa, soprattutto in Francia, Olanda ed Italia.
Nato in Belgio nel 1944 e formatosi culturalmente in Canada, l’attuale direttore del McLuhan Program in Culture & Technology di Toronto, è oggi comunemente considerato un guru della ricerca sull’impatto sociale dei nuovi media.

Durante la tradizionale lectio magistralis, de Kerckhove ha ripercorso le principali tappe dell’evoluzione del proprio pensiero scientifico, a partire dall’incontro con Marshall McLuhan, per giungere - in ultimo - a presentare le più recenti riflessioni che negli ultimi anni sta appassionatamente sviluppando.

Il rapporto fra le tecnologie, la psiche umana e la cultura costituisce da sempre il tema centrale dei suoi studi. Dopo aver intuito prima ed approfondito dopo il ruolo della scrittura alfabetica sullo sviluppo della cultura occidentale, de Kerckhove ha progressivamente ampliato i propri interessi di ricerca all’intero settore, da lui stesso poi battezzato, delle psicotecnologie: l’uso delle tecnologie, spesso considerate come meri strumenti, contribuisce a determinare uno specifico frame mentale e culturale che cambia il nostro modo di pensare e di guardare il mondo in modo più profondo rispetto a quanto non si ritenga comunemente.

L’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, ad esempio, ha posto le condizioni perché emergessero letture individuali delle Sacre Scritture. Questa novità ha, a sua volta, reso possibile la Riforma Protestante ed il sorgere della stagione dei lumi e delle rivoluzioni scientifiche.
Questo modo di riflettere ex-post sull’impatto di un medium sulla società, pur essendo indubbiamente affascinante e non privo di argomentazioni a suo favore, è stato spesso criticato per la sua natura unidirezionale.

Le tecnologie determinano mutamenti nella società. Ma queste tecnologie non sono esse stesse ideate, sviluppate ed adottate in una specifica società? I cambiamenti nella storia, soprattutto se delle proporzioni epocali come quelli che abbiamo ricordato, sono difficilmente imputabili ad un singolo fattore. Per tornare all’esempio, la stampa non avrebbe potuto affermarsi se non vi fossero state alcune condizioni sociali specifiche come ad esempio l’esistenza di un pubblico in grado leggere. Tecnologie e società sono sempre in un rapporto di influenza reciproca.

Un'analoga relazione di co-determinazione esiste poi fra tecnologie e mente. Questo nuovo frame non si limita infatti a cambiare il nostro modo di percepire il mondo ma, facendo questo, contribuisce a modificare profondamente lo status antropologico dell’essere umano. La nostra percezione del mondo passa, oltre che attraverso i nostri cinque sensi, anche attraverso le protesi psico-tecnologiche che usiamo quotidianamente. In questo senso il cyborg (una figura umana con impianti cibernetici) è già da tempo fra noi.

Archivio DIAFare esperienza del mondo attraverso uno schermo (quello della TV quanto quello del computer) ha un’influenza sul nostro modo di conoscere che non è solo quantitativa – nel senso dei noti cambiamenti di scala nello spazio e nel tempo - ma anche qualitativa. La sensazione di prossimità determinata dalla connettività pervasiva (dai cellulari ai computer collegati in rete) ci consente ogni giorno di fare esperienza in prima persona di quella dinamica sociale nota come globalizzazione. L’ultimo impressionante esempio in questo senso ci viene dalla diffusione delle immagini del recente immane disastro avvenuto a fine dicembre nel sud-est asiatico.

Proprio in relazione a queste considerazioni di fondo, lo studioso canadese ha  presentato nel corso della sua lezione magistrale intitolata Il Quanto è il messaggio, la propria distinzione in fasi dell’era elettrica. Questa tripartizione riprende e sviluppa l’idea di suddividere l’evoluzione della coscienza occidentale in tre momenti fondamentali – tribale, moderno e globale - scanditi dall’emergere di altrettante tecnologie della comunicazione: l’oralità, la scrittura e l’elettricità.
Un esempio di coscienza propria dell’era elettrica è rappresentato dal fenomeno dei blog (diari pubblici in forma di ipertesto largamente diffusi su Internet). I blog, come dice de Kerckhove, sono l’anima del cyborg. Sono, in altri termini, la trasposizione della nostra coscienza nello spazio virtuale. Si tratta di una implicita ammissione che parte della nostra persona esiste oggi in forma digitale.

In questo senso i collegamenti del nostro blog personale descrivono la nostra rete sociale ed i nostri interessi. Un diario personale per raccontare se stessi attraverso un sottile gioco di specchi che passa per la descrizione delle nostre relazioni con il mondo e con gli altri. Proprio questo focus sulle relazioni invece che sull’io rende il blog diverso dalle tradizionali home page che descrivono al contrario l’autore in modo diretto (in genere sono infatti composte dal curriculum vitae, da qualche massima e da qualche foto). Da una parte si dice “io sono così”, dall’altra “io la penso così” e si lascia al lettore le conclusioni. Non è un caso, in questo senso, che molte aziende controllino il blog di un possibile candidato prima di assumerlo.

Non si tratta, come è ovvio, di una assoluta novità. Di fatto è quello che succede da sempre nei rapporti fra le persone. Difficilmente ci facciamo un’idea degli altri solo sulla base di ciò che essi dicono di essere. Per conoscere una persona è meglio osservare nel tempo come si comporta con gli altri e come affronta le situazioni che la vita gli presenta.

La differenza è, ancora una volta, il medium attraverso il quale queste relazioni si attuano. E tuttavia, poiché - come diceva McLuhan in una delle sue massime più conosciute - "il medium è il messaggio”, queste relazioni cambiano pelle quando avvengono attraverso un medium elettrico in modo analogico o digitale. L’elettronica digitale, ad esempio, consentirà fra non molto tempo di memorizzare tutte le conversazioni di una vita su supporti non più grandi di un portachiavi. Queste conversazioni, se lo si desidera – si spera previo il consenso degli altri protagonisti del dialogo – potranno essere facilmente condivise pubblicamente.

Nell’ambito di questa era elettrica - quella del telegrafo, del cinema, della televisione, della radio, del computer, di Internet e appunto dei blog - de Kerckhove distingue tre fasi:

  • la fase analogica
  • la fase digitale
  • la nuova e futuribile fase quantica.

Proprio l’introduzione di questa ultima fase legata allo sviluppo dei computer quantici e, più in generale, alle recenti ricerche di fisica quantistica rappresenterebbe l’ultima e più recente frontiera dell’era elettrica.
Lo stesso de Kerckhove ha presentato un quadro che riassume così questi passaggi.

Le tre fasi dell'era elettrica

L 'analogico

Il digitale

Il quantico

Muscolare

Cognitiva

Esistenziale

Calore, luce, moto

Estensione del corpo attraverso device elettromeccanici

Coscienze emergenti e connesse;

Obsolescenza del corpo che si riduce relativamente alle sue estensioni nello spazio digitale

Entità emergenti che si formano attraverso una prossimità pervasiva (un infinito numero di entità compresse in uno spazio zero)

Cyborg (pre-cyber)

Il confine dell 'interfaccia è lo sfond o

Cyber (post-cyborg)

L' interfa ccia è chiaramente evidente (muove dallo sfondo alla figura), diventando ubiqua e quindi obsolescente

Trascendente (post-cyber; cioè nessuna distinzione nella realtà fra cyber e fisico)

Sorveglianza

Dataveillance

Trasparenza emergente (il contrario della dataveillance )

L 'effetto di sfondo è la non-realtà; “ in aria, l'uomo diventa senza corpo”

L' effetto di sfondo è il controllo remoto; il nostro sé digitale diventa la bambolina vodoo attraverso la quale siamo controllati e manipolati

Il misticismo è un effetto di sfondo; il collegamento con una forma “più alta di coscienza” che ha luogo nel plasma dell' esperienza simultanea

Identità pubblica; ad es. la celebrità come punto di inflessione dell 'obsolescenza della privacy )

Persona digitale; publicy (contrazione di public e privacy )

La/le identità emergenti come un attributo di una o più affiliazioni tribali .

 

La fase quantica si presenta dunque con caratteristiche che amplificano e al tempo stesso invertono alcune delle tendenze proprie della fase digitale che stiamo vivendo. Il passaggio da una fase all’altra non è mai una netta cesura, ma sempre un percorso graduale che vede per lunghi periodi convivere le diverse fasi.

Il cuore dell’intuizione è in quella che de Kerckhove chiama I-Theory. Cioè il passaggio dalla materia all’informazione come unità di riferimento per la fisica e per le scienze cognitive. Il passaggio dallo studio delle molecole, allo studio degli atomi e da questo a quello dei quanti ha determinato per la fisica un crescere esponenziale del numero di elementi da studiare e controllare. Questa crescita si è concretizzata, già verso la fine del novecento, nello sdoganamento delle teorie della probabilità nel mondo della fisica. Proprio la fisica, regno della materia e roccaforte delle scienze esatte, ha dovuto introdurre nella propria cassetta degli attrezzi uno strumento (la meccanica quantistica) che consentisse di lavorare con sistemi complessi e non totalmente prevedibili. Anche nelle scienze esatte, con la teoria della relatività di Einstein, si è fatta dunque strada l’idea di una oggettività che può essere completa solo a partire da uno specifico punto di vista. Si tratta dell’idea che il biologo cileno Humberto Maturana ha brillantemente definito come "oggettività fra parentesi".

<Archivio DIACosa accadrà quando queste idee diventeranno patrimonio del senso comune e si concretizzeranno in specifiche tecnologie come il computer quantistico?
Lo stesso de Kerckhove ha ammesso che lo sviluppo di questa intuizione richiederà ancora diversi anni di ricerca per poter essere pienamente sviluppata.

Alcune linee guida e tecnologie di riferimento sono tuttavia evidenti:

• La fase quantica dell’elettricità ci abituerà a convivere con i paradossi per effetto di distinzioni che tendono a sfumare o a cambiare di significato. (presenza/assenza, lontano/vicino, io/loro, prima/dopo, virtuale/reale, pubblico/privato). Queste distinzioni saranno utili solo se collegate ad uno specifico punto di vista. Per fare un esempio già oggi chiaramente comprensibile, le sensazioni che si provano durante una chat in un ambiente virtuale sono spesso assolutamente reali per il soggetto che le esperisce;

• Le realtà costruite dall’agire collettivo saranno una nuova forma di un potere. La principale funzione di Google, il motore di ricerca più utilizzato per trovare le informazioni su Internet, consiste in realtà, più che nel cercare i documenti, nell’organizzarli. I documenti che appaiono per primi nella lista sono quelli che di fatto vengono effettivamente presi in considerazione dalla maggior parte degli utenti. Ma chi sceglie quali documenti appaiono per primi? Gli utenti stessi di Internet esprimendo le proprie preferenze con i link nelle proprie pagine. Il ragionamento è il seguente: una pagina che ha molti link in entrata è considerata una risorsa utile da molti utenti e viene dunque mostrata prima di altre nella lista. Il fatto che sia costruita dinamicamente dalla collettività degli utenti non deve comunque fare dimenticare che la gerarchia delle pagine costituisce una forma di potere che, per di più si applica alla conoscenza;

• L’accesso alla rete pervasivo renderà Internet ed i suoi servizi parte integrante della vita e delle attività quotidiane. Gran parte delle nostre attività sociali e di intrattenimento si svolgeranno attraverso Internet, a volte anche all’insaputa degli utenti stessi. Guarderemo la TV digitale attraverso Internet (IPTV) e  telefoneremo attraverso Internet (Voice over IP). Forse lo faremo in modo del tutto analogo a oggi con il telefono, la TV ed il telecomando. Quello che cambierà sarà la potenzialità connettiva (non solo dal broadcaster verso l’utente ma anche da quest’ultimo verso il broadcaster e, soprattutto, fra gli utenti che possono diventare di volta in volta broadcaster) dell’infrastruttura che staremo usando. Cambierà solo il medium. Ma il medium, come noto è il messaggio;

• I processi di apprendimento istituzionali dovranno definitivamente abbandonare la logica trasmissiva che caratterizza ancora fortemente le pratica didattica a dispetto delle teorie pedagogiche dominanti. In assenza di verità oggettive prive di parentesi ed indipendenti dai punti di vista l’autorità del docente dovrà essere conquistata costantemente sul campo e non semplicemente presunta o imposta.

Per chi volesse approfondire l’argomento, sul sito web della Facoltà di Sociologia, è disponibile la versione digitale in formato pdf della pubblicazione realizzata in occasione della cerimonia.

 

Articolo di Fabio Giglietto - blog: http://nextmedia.blogspot.com
Ricercatore LaRiCAFacoltà di Sociologia Università di Urbino “Carlo Bo”

 

Leggi un'intervista a de Kerckhove realizzata durante la sua presenza a Indire

Editing a cura di Gianluca Torrini, Indire Comunicazione
 

 
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