di Enzo Meloni
04 Marzo 2005
La Riforma Moratti porta in primo piano il ruolo delle famiglie nella vita scolastica dei propri figli; Le chiediamo una valutazione dei tentativi fin qui fatti per far dialogare Insegnanti, Famiglie e Studenti.
La riforma all’art 1 prevede una cooperazione tra scuola e famiglia, ed è sicuramente una novità importante anzi la riforma va oltre prevedendo anche un coinvolgimento nella definizione del portfolio e dei piani personalizzati, purtroppo però si deve constatare che ciò avviene solo in poche realtà scolastiche. C’è ancora tanta diffidenza nei confronti dei genitori che continuano ad essere considerati un po' degli intrusi.
Si riconosce sempre più spesso alla scuola e agli insegnanti un ruolo essenziale nella formazione delle future generazioni: può parlarci delle aspettative delle famiglie nei confronti della scuola e viceversa degli insegnanti nei confronti di alunni e famiglie?
Il ruolo dell’insegnante è insostituibile e non ci sono dubbi che per fare una buona scuola ci vogliono buoni insegnanti, e proprio per aiutare gli insegnati a conoscere meglio gli alunni, che hanno il compito di formare, è necessario un confronto con i genitori. I ragazzi non possono essere educati a settori ma in modo globale proprio per permettere loro di diventare donne e uomini capaci di scelte. Quindi tra insegnanti e genitori deve svilupparsi un vero patto che consenta ad entrambi di conoscere i percorsi a scuola e a casa dei ragazzi, così da poter costruire insieme il loro futuro.
La scuola accoglie studenti da molte parti del mondo e sicuramente ha una composizione sociale molto più variegata rispetto a pochi anni fa: quali motivi di interesse e quali difficoltà incontra oggi una associazione di genitori quando si confronta col mondo della Scuola?
E’ positivo lo scambio di esperienze diverse, credo però sia necessario formare i genitori a capire correttamente questi nuovi modi di rapporti e di rispetto reciproco. I bambini hanno sicuramente meno problemi rispetto agli adulti, e la loro integrazione nel gruppo classe è quasi sempre positiva.
Una delle questioni affrontate dalla riforma Moratti è il difficile passaggio dalla Scuola al Lavoro, con norme che danno la possibilità allo studente di alternare ore di formazione in aula a ore passate su un potenziale posto di lavoro; può chiarirci quali sono, oltre a questo, gli aspetti qualificanti l’attuale Riforma e le questioni aperte per migliorare il sistema educativo italiano?
Il tema è ancora aperto e non di facile definizione, solo con l’attuazione dei decreti della secondaria superiore si potrà capire meglio il percorso dei licei e della istruzione e formazione professionale e quindi capire come questa alternanza scuola lavoro sia possibile. Ho un grande timore che queste possibilità non siano date a tutti i giovani su tutto il territorio nazionale, per la mancanza di disponibilità di strutture e imprese che si mettano a disposizione per attuare questa esperienza.
Un altro aspetto emergente riguarda le trasformazioni che attualmente conosce la didattica: oggi sono disponibili nuovi mezzi di comunicazione, come Internet, e di trasmissione della conoscenza, non più solo libri ma anche materiale digitale. Le chiediamo un Suo giudizio circa ciò che è percepito dalle famiglie come davvero interessante e innovativo nel mondo della scuola.
I nuovi mezzi sono sicuramente utili e importanti ma non vanno sopravalutati e devono essere considerati solo come strumenti di supporto. In educazione il rapporto personale è fondamentale e non credo esistano altri strumenti che lo possano sostituire. Anche per queste innovazioni è importante che a tutti sia data la possibilità di averle a disposizione, in caso contrario aumenta la diversità tra gli studenti.
Intervista e editing di Francesco Vettori, Comunicazione Indire
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