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CITTADINANZA EUROPEA

Nelle scuole europee la cittadinanza è intesa così

Una carrellata sui principali orientamenti della politica educativa per la promozione della cittadinanza in Europa

di Simona Baggiani
06 Giugno 2005

Banca Dati DiaNella misura in cui la scuola rappresenta una delle principali istituzioni per la socializzazione, è estremamente importante analizzare come la politica educativa di ogni paese promuove, attraverso il proprio sistema scolastico, la “cittadinanza responsabile”.

Nel vasto campo coperto dagli obiettivi e dal contenuto dell’educazione alla cittadinanza, si possono distinguere tre aspetti tematici chiave da cercare di sviluppare negli alunni: cultura politica, pensiero critico e partecipazione attiva.

Dalla recentissima indagine comparativa della rete Eurydice, "Citizenship Education at Schools in Europe", emerge che tutti i paesi europei dichiarano di promuovere questi concetti – alcuni come priorità – attraverso la legislazione in materia educativa, libri bianchi, piani di azione e decreti, ecc. E quasi ovunque in Europa gli alunni/studenti sono guidati nel sistema scolastico attraverso un percorso basato su questi tre obiettivi dell’educazione alla cittadinanza.

Nel Land tedesco del Nord Reno – Vestfalia, per esempio, l’articolo 1 della Erstes Gesetz zur Ordnung des Schulwesens (Prima Legge sull’Ordinamento del Sistema Scolastico), prevede ciò che segue: “I giovani devono essere educati in uno spirito di umanità, di democrazia e di libertà, in un obiettivo di tolleranza e di rispetto per le convinzioni degli altri, di responsabilità per la preservazione dell’ambiente naturale. (…) I giovani dovrebbero potere e volere dimostrare che possono servire con successo la comunità, la famiglia, la professione, gli individui e lo Stato”.

In Finlandia, la legislazione sull’istruzione di base del 1998, sottolinea che “l’obiettivo dell’educazione descritto nella presente legge consiste nel sostenere lo sviluppo degli alunni come individui con senso umanitario e membri etici e responsabili della società”. In seguito, un decreto del governo emanato dal ministro dell’Educazione nel 2001 stabilisce che l'"obiettivo dell’educazione è di sostenere lo sviluppo degli alunni per divenire individui armoniosi e dotati di un ego sano, membri di una società e capaci di esercitare un’opinione critica sul loro ambiente sociale e naturale. Alla base, sta il rispetto per la vita, la natura e i diritti umani, così come l’apprezzamento dello studio e del lavoro personale proprio e altrui”.

È interessante notare come certi paesi nordici come l’Estonia, la Finlandia, l’Islanda e la Norvegia includano il rispetto della natura tra gli elementi da promuovere nel quadro dello sviluppo della “cittadinanza responsabile” degli alunni.

Pochi paesi stabiliscono un legame esplicito tra l’educazioneL’immagine è stata realizzata nell’ambito del Progetto Comenius 1 ART OF LIVING: Arte ed Educazione. E' stata gentilmente concessa dall’autore Massimo Presciutti, insegnante del V Circolo Didattico di Firenze da una parte e la religione e/o il cristianesimo dall’altra.

In Germania, l'articolo 1 della Erstes Gesetz zur Ordnung des Schulwesens (Prima Legge sull’Ordinamento del Sistema Scolastico) del Land del Nord Reno – Vestfalia comprende il “rispetto di Dio” come uno dei principali obiettivi dell’istruzione.

Secondo la legge scolastica islandese, i metodi e le pratiche educative devono essere caratterizzati dalla tolleranza, dall’etica cristiana e dalla cooperazione democratica.

Nel preambolo alla legge sull’educazione norvegese del 1999 si legge che: “La scuola primaria e secondaria inferiore contribuisce, in collaborazione e in accordo con la famiglia, a dispensare agli alunni un’educazione cristiana e morale. (…) L’istruzione secondaria superiore contribuisce ad elargire le conoscenze e la comprensione dei valori elementari cristiani e umanisti, l’eredità culturale nazionale, le idee democratiche e un modo di pensiero e di lavoro scientifico”.

Preparare i giovani cittadini a partecipare in maniera costruttiva alla società nazionale ed europea è uno dei principali obiettivi della riforma educativa dei nuovi Stati membri dell’UE, in particolar modo dei paesi ex-socialisti. Tutti i paesi dell’Europa orientale sottolineano, infatti, l’importanza di rafforzare la forza di integrazione e la coesione sociale nel paese.

Nella Repubblica ceca, il Programma nazionale di sviluppo dell’educazione pone, per esempio, l’accento sul rafforzamento della coesione della società, sul sostegno alla democrazia e la preparazione della cooperazione tra società europee e globali.

In Lettonia, i Concetti dello sviluppo dell’educazione (2002-2005) tentano di “realizzare dei cambiamenti nel sistema educativo in maniera da promuovere la formazione di una società democratica e socialmente integrata”.

In Lituania, la Strategia nazionale dell’istruzione per il 2003-2012 definisce la missione dell’istruzione nei termini seguenti: “aiutare l’alunno a comprendere il mondo contemporaneo, ad acquisire una competenza culturale e sociale e a diventare una persona indipendente, attiva e responsabile, volitiva e capace di imparare costantemente, che costruisca la propria vita e contribuisca a costruire quella della sua comunità”.


 
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