Indire, sito ufficiale
Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa MIUR
immagine di contorno      Formazione separatore dei progetti      Documentazione separatore barra alta      Didattica separatore barra alta      Comunicazione separatore barra alta Europa
contorno tabella centrale
E-LEARNING

Il ruolo del moderatore nei laboratori sincroni

Aule virtuali e tutor: trovarsi in tempo reale nelle "rete" di individui

di Gloria Bernardi
03 Ottobre 2005

La formazione on line non consiste semplicemente nell'utilizzo di nuove tecnologie applicate alla didattica tradizionale, attraverso il trasferimento in  rete di dispense o "lezioni“. E’ un processo fondato  sull‘interazione tra persone, sia pure "a distanza”. L’attività didattica viene impostata in modo che sia proprio questa a favorire la crescita collettiva del gruppo con riferimento alla dimensione sociale dell’apprendimento, così come emerge dalle teorie dell'apprendimento collaborativo derivate dalla psicologia cognitiva e dinamica. L'espressione "in rete" non si riferisce soltanto all'idea di un ambiente di apprendimento basato su di una rete di computer, ma anche e soprattutto al necessario coinvolgimento di una rete di interrelazioni tra individui. In questo contesto, la figura del “tutor” rappresenta indubbiamente un elemento cardine e  assume tre diverse e complementari valenze: 

  • è il “docente” che realizza approfondimenti  disciplinari in una “aula virtuale”; con competenze didattiche e specifiche in merito agli argomenti da trattare e con capacità di elaborare rapidamente materiali di supporto e/o di individuare risorse da suggerire ai corsisti in  riferimento alle problematiche emergenti; produce un feed-back veloce e appropriato rispetto  alle richieste dei corsisti; sa essere proattivo; sostiene l’attività i corsisti sul piano operativo e li incoraggia sul piano motivazionale
  • è il "facilitatore" che supporta e accompagna  il corsista attraverso il percorso, stimolando una interazione di tipo verticale; sa “monitorare” le situazioni per capire se, come, quando intervenire
  • in qualità di “animatore” della  comunità di apprendimento favorisce una interazione di tipo orizzontale; guida e stimola la comunicazione all’interno del  gruppo; cura le relazioni interpersonali all'interno del gruppo di apprendimento; indirizza e supporta il gruppo.

slide Bernardi

Nell’ambito specifico dell’esperienza realizzata, il moderatore gioca il ruolo di "docente", nel momento della presentazione dell’argomento, sia il ruolo di facilitatore ed animatore nei momenti di discussione e produzione di gruppo. Nel periodo intermedio tra le due sessioni on line, gestisce il proprio forum e interagisce con i singoli corsisti se necessario anche via mail.
Se dal punto di vista dei corsisti, l’uso della piattaforma e dei singoli strumenti non presenta difficoltà “tecnologiche” di rilievo, il moderatore deve invece avere inoltre quella dimestichezza con l’utilizzo del PC che gli consenta di operare agevolmente su più piani, tenendo contemporaneamente d’occhio i vari strumenti a disposizione.

Bisogna dire tuttavia che la gestione in simultanea di più modalità di interazione (vocale, lavagna condivisa, chat, sondaggio etc.)  è facilitata dal supporto del co-moderatore che, anche a questo riguardo, è risultato estremamente efficace. 

Fa parte della competenza della figura del moderatore esercitare la capacità di coordinare la comunicazione all’interno del gruppo perché risulti efficace e produttiva, attraverso la capacità di individuare prontamente, tra i molti possibili percorsi di una discussione, il tema, il problema, l’aspetto che meglio rappresenta il “bisogno” del gruppo facendo convergere su di esso l’attenzione dei corsisti..

Pur nel rispetto della cornice metodologica comune, ciascun moderatore ha avuto la possibilità di giocare il proprio ruolo in modo personalizzato, scegliendo di volta in volta in quale direzione sviluppare l’argomento proposto, ma anche gestendo diversamente i vari strumenti d’interazione col gruppo a seconda della numerosità dei partecipanti, del “clima” del gruppo, delle caratteristiche e delle competenze dei singoli. Vi sono stati ovviamente anche stili di conduzione differenti, derivanti dalla personalità di ciascuno e dalle diverse esperienze professionali.

L’approccio ad un nuovo ambiente di comunicazione: due elementi chiave

Tra le molte considerazioni che ispira una riflessione sugli esiti dell’approccio ad un nuovo ambiente di comunicazione, mi sembra interessante mettere in rilievo due aspetti che a mio parere hanno contribuito all’efficacia dell’esperienza: la disponibilità a mettersi in gioco e la capacità di “stare” nell’ambiente che hanno caratterizzato la partecipazione ai laboratori.

Disponibilità a mettersi in gioco

Pressoché tutti i docenti hanno sperimentato questa modalità formativa per la prima volta e in moltissimi casi si è anche trattato del primo contatto con la formazione on line. I risultati dei laboratori hanno mostrato una grande disponibilità degli insegnanti a mettersi in gioco utilizzando con curiosità,  ed anche entusiasmo, le nuove forme di interazione possibili attraverso lo sviluppo tecnologico. Se si pensa che la grande maggioranza dei partecipanti è costituita da personale di età matura (tra i venti e i trent’anni di servizio e anche oltre), il dato risulta ancora più interessante. Disponibilità a mettersi in gioco ha significato quindi prima di tutto disponibilità ad affrontare un ambiente nuovo, lontano dalla propria formazione culturale e senza le ancore di sicurezza proprie delle tradizionali forme di comunicazione .

Capacità di “stare” nell’ambiente 

Dal punto di vista “tecnico”, si è detto, non vi sono state difficoltà di rilevo, a parte (talvolta) quella di comprendere la logica della scansione degli interventi rispetto alla conversazione in presenza e alla conversazione “telefonica”: non si può infatti intervenire in più d’uno simultaneamente. Ma, una volta superata la prima fase di adattamento all’ambiente, i partecipanti hanno pienamente colto le sue specificità accogliendo ed utilizzando propriamente i diversi  strumenti di interazione.
Una delle difficoltà presenti nell’utilizzo di media diversi è appunto quella di individuarne le caratteristiche strutturali, valorizzandone le differenze piuttosto che trasporre modalità, contenuti e metodi d’interazione dall’uno all’altro, secondo la logica spesso prevalente del “medium” come semplice “mezzo”.  Una interazione on line non è semplicemente un’interazione “a distanza”, ma richiede un approccio, una “grammatica” differente. Tra la comunicazione in presenza e quella a distanza vi è una diversa percezione della durata degli eventi, una diversa percezione, ad esempio, dello spazio “vuoto”. L’assenza di fisicità e l’impossibilità di “vedere” che cosa sta accadendo altrove inserisce nelle forme di interazione la necessità di dar conto di passaggi e/o situazioni altrimenti palesi in se stessi. L’assenza, anche brevissima,  di accadimenti (nessuno che parla o scrive etc…) causa un immediato disorientamento: si ha la sensazione di non essere  più “presenti” e nasce da qui l’importanza per tutti gli attori sulla scena, ed in particolare per il moderatore, di esplicitare che cosa si sta facendo, di segnalare con i diversi strumenti disponibili, il proprio “posizionamento”:  ora scriverò… , ho finito di…. , vado a … provo a ….etc. etc.

La conversazione risulta quindi punteggiata di elementi descrittivi che sono indispensabili per tenere e rassicurare il gruppo. Un altro aspetto specifico è la necessità da parte di tutti di prestare attenzione su più livelli: vi è il livello  dell’azione del gruppo nel suo insieme e quello dell’azione dei singoli. Mentre si dipana la conversazione, si tiene d’occhio la chat, che può sviluppare argomenti in parallelo….mentre si interviene vocalmente altri  possono farlo con altri mezzi. Vista ed udito sono impegnati simultaneamente in un modo assai diverso che in un gruppo di lavoro in presenza.  Un ulteriore differenza caratterizza l’uso del linguaggio, in dipendenza sia delle esigenze di economicità nella “durata” degli interventi sia della mancanza di contatto fisico.  Nella comunicazione sincrona prevale necessariamente la sintesi e quindi la capacità dei singoli di centrare il discorso nei suoi elementi significativi, capaci di offrire la massima informazione nel minor tempo.

Nei laboratori, l’interazione vocale consente l’uso di elementi facilitatori della comunicazione, primo fra tutti l’intonazione, tuttavia anche qui l’assenza di fisicità priva chi interviene del contatto visivo, del feedback immediato che si realizza in presenza, imponendo a chi parla una maggiore attenzione alle esigenze di chi ascolta e, così come avviene nell’interazione via chat e forum,  assegnando all’uso dei simboli il ruolo di veicolo dei feedback comunicatvi. Il buon andamento dei laboratori è stato caratterizzato proprio dalla capacità espressa in genere dai partecipanti di realizzare interventi sintetici ma esaustivi, con attenzione alla chiarezza espositiva (frasi brevi, prevalenza di coordinate, riferimenti ad esempi concreti….), in piena sintonia con l’ambiente.

 

Leggi anche Un'esperienza innovativa: i laboratori in modalità sincrona

Leggi anche Le forme dell'interazione nei laboratori sincroni

 
Articoli correlati

“PON MATEMATICA”: un esempio di blended elearning
di Nadia Colombo (05 Maggio 2010)

Cl@ssi 2.0: il ruolo delle Università nel progetto
di Roberto Maragliano (09 Marzo 2010)

Progetto Cl@ssi2.0: protagoniste le classi!
di Daniele Barca (09 Marzo 2010)

Il contributo dell’ANSAS-Piemonte a Cla@ssi 2.0
di Giuseppe Cagni (09 Marzo 2010)

La valutazione nella progettazione didattica
di Francesca Storai (01 Febbraio 2010)

L'apprendimento espanso
di Giusy Cannella (01 Febbraio 2010)

“Coach”, chi era costui?
di Elena Mosa (27 Gennaio 2010)

Insegnare, fra tecnologia e innovazione
di Rudi Bartolini (06 Novembre 2009)

Tutor, E-Tutor, Coach...Quale ruolo per quale scuola?
di Rudi Bartolini (29 Ottobre 2009)

Bando di selezione Tutor
di Rudi Bartolini (11 Marzo 2009)

I nuovi Monitoraggi Puntoedu
di Francesco Vettori (26 Febbraio 2009)

La Formazione Neoassunti 2008: il report
di Francesco Vettori (26 Febbraio 2009)

La Formazione Digiscuola 2008: il report
di Tania Iommi (26 Febbraio 2009)

Scuola Digitale con le Lavagne Interattive Multimediali
di Laura Parigi (13 Gennaio 2009)

Lavagne Interattive Multimediali: distribuzione alle scuole
di Laura Parigi (19 Dicembre 2008)