di Onorato Grassi
25 Settembre 2006
Ci troviamo in un momento particolarmente significativo per la storia del nostro Istituto. Esso apriva i suoi battenti nel 1925, con la ben nota “Mostra” sulla scuola, in particolare sui “prodotti” delle scuole “nuove”, che realizzavano in gran parte l’idea di “scuola attiva”, voluta e promossa da Giuseppe Lombardo Radice, allora Direttore generale della scuola elementare.
Si trattò, con quell’iniziativa, di “far vedere”, agli utenti della scuola, ma anche alla società del tempo, che cosa era la scuola e che cosa, in essa, si stava concretamente realizzando. Non un archivio o un museo della scuola italiana, come sarebbe accaduto nel 1939, quando il ministro Bottai ne mutò il nome in “Museo nazionale della scuola”, ma un momento di incontro quasi diretto, sebbene fuori delle aule scolastiche, con quanto in esse si viveva e si stava sperimentando.
Nel 1925 erano i quaderni e la progettazione didattica per gli insegnanti i segni dell’innovazione, per una scuola che cercava di uscire faticosamente dall’imparare a memoria libresco e di diventare una scuola attiva. Negli anni ’50 l’Istituto assunse il nome di “Centro Didattico di Studi e di Innovazione”, e, successivamente, di “Biblioteca Didattica Pedagogica “, per giungere così all’attuale Indire, denominazione con la quale è stata varata la sua riforma nel 2001 da parte del Governo italiano.
Sono dunque 80 anni, se si segue il calendario scolastico, o 81, se si va per quello solare, che l’istituto svolge la sua attività al servizio della scuola italiana. Missione che ha conservata intatta, come elemento di stabilità e continuità, insieme alla storica sede di Palazzo Gerini, nell’alternarsi delle diverse fasi e denominazioni, nonché nelle diverse epoche e momenti storici in cui esso ha prestato la sua opera e svolto le sue attività. Sempre l’attenzione è stata rivolta ai cambiamenti presenti nella scuola, non per superficiale curiosità verso novità più o meno consistenti, ma con lo sguardo vigile di chi segue e promuove l’innovazione, tenendo ben presente il contesto e lo strumento – la scuola appunto – in cui essa si colloca.
Oggi l’innovazione passa e si attua attraverso le Nuove tecnologie. Ad esse l’Istituto si è dedicato, fin dal 1981, quando la scelta di puntare sulle nuove tecnologie come fattore dell’innovazione poteva apparire azzardata.
Essa si è invece rivelata saggia e strategica.
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