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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

SOS Studenti un progetto non più SOSpeso

Un ambiente di apprendimento progettato per imparare

di Alessandra Anichini
26 Settembre 2006

Oltre il libro di testo, oltre le pagine da studiare e agli esercizi interminabili sui quaderni: è questa la logica che ha mosso la progettazione di un ambiente online destinato agli studenti, rivolto in particolar modo a quegli studenti refrattari ad apprendere secondo i tradizionali metodi di insegnamento. L’idea è quella di offrire loro un’opportunità alternativa, secondo una prospettiva che dovrebbe diventare, del resto, comune alla scuola tutta. 
Il Progetto SOS Studenti, prossimo venturo, apre le porte dopo quasi due anni di attesa. Un’attesa dovuta ad una serie di motivazioni, tra cui, senza dubbio, la difficoltà di immaginare percorsi di qualità, integrati rispetto alla didattica tradizionale, significativi, motivanti ed efficaci, da proporre come servizio effettivo alla scuola.
Fare e-learning (o qualcosa di affine) con gli studenti non è esattamente la stessa cosa che farlo con gli adulti, siano essi dipendenti di un’azienda o insegnanti. Diversa è la logica di progettazione dei percorsi, diversa la metodologia e le implicazioni formative.
Lo studio dell’ambiente per studenti prende le mosse da una riflessione sui learning object, o meglio sulle risorse digitali per la didattica, ma si è orientato, nel tempo, verso la valorizzazione del concetto di ambiente di apprendimento, ovvero dello spazio in cui si realizzano una serie di eventi formativi, occasioni di apprendimento per gli studenti, occasioni individuali, ma soprattutto occasioni socializzanti.

Due sono perciò le principali linee di ricerca interne all’istituto:

  • in primo luogo, superare la visione ufficiale del learnig object, inteso come oggetto chiuso e autoconsistente, pacchetto infinitesimale di un curriculum, per immaginare, piuttosto, materiali atipici, flessibili, riscrivibili, aperti ai diversi usi nei diversi contesti di apprendimento, personalizzabili, davvero. La collaborazione con i docenti, autori di molti materiali prodotti, si è rivelata in questo caso fondamentale.
  • in seconda battuta si tratta di operare una trasformazione, di passare dal corso al percorso, per usare un gioco di parole, ovvero superare la logica dello step by step in autoapprendimento, della serie di esercizi graduati con feed back automatico e sinonimo di solitudine di fronte alla macchina, per aprirsi ad un’idea di formazione in rete molto più variegata, una formazione costituita cioè da occasioni educative in cui la comunicazione, lo scambio, la relazione tra pari (o non) diventano la chiave di volta.

Il progetto SOS Studenti si colloca in una cornice più ampia di progetti dedicati al mondo della scuola. Ricordiamo tra questi il progetto Eda Serali, Scola Isole minori o il progetto Sfida per i CTP della Toscana. Ogni situazione presenta specifiche particolari e rappresenta un preciso modello di integrazione di didattica online con la didattica in presenza. Diversa la relazione che si stabilisce tra presenza e virtualità, tra docente di classe e tutor, tra lavoro in classe e online.
Si tratta dunque di recuperare un’accezione molto ampia del concetto di virtual school, senza ridurlo al tradizionale modello di stampo anglosassone. In un una relazione sullo stato dell’arte delle virtual schools in Europa, Glenn Russel del Centre for Educational Multimedia, Faculty of Education,  Monash University, Victoria, Australia, accenna alla molteplicità dei modelli europei e sottolinea la vaghezza del termine, una inevitabile confusione tra i più disparati modelli: online school, e-learning, digital school, electronic school e distance education centre.

Le etichette, molteplici e diverse, rappresentano variabili locali, spesso legate alle esperienze di curricula nazionali o di particolari politiche dell’educazione. Le differenze sono, del resto, ascrivibili al fatto che si tratta, in fondo, ancora di una fase sperimentale, poiché gli ambienti virtuali della didattica non hanno ancora trovato una soluzione efficace per integrarsi con la scuola, quella di mattoni.
Con SOS Studenti, dunque, lo spazio di apprendimento virtuale entra a tutti gli effetti Dia Indirenella scuola, passando dalla porta di servizio. Un’occasione unica per trasformare un problema in un vantaggio. Un’occasione per tentare di avvicinarsi ai ragazzi, alla loro disaffezione verso lo studio, provando a parlare un linguaggio nuovo, il loro. Per colmare quel digital divide che giorno dopo giorno separa le generazioni, scavando solchi quasi incolmabili per livelli di competenza, ma anche per modalità di relazione, di analisi, per capacità percettive e quanto altro.
E’ un tentativo, ancora parziale, che raccoglie i suggerimenti di quanti già da anni attuano una didattica con le ICT nelle loro classi, operando in situazioni paradossali di isolamento e disagio, sperimentando in prima linea una metodologia che nasce spesso dall'esperienza. Un tentativo, SOS Studenti, che intende anche proporsi come il collettore di molte di queste esperienze isolate, per favorire la circolazione delle idee di innovazione nella scuola.   

Ma vediamo di descrivere, in sintesi, che cosa l’ambiente di SOS Studenti offrirà a docenti e studenti. Rivolto al biennio della Scuola secondaria di secondo grado, sarà utilizzato dai docenti incaricati a tenere i corsi di recupero, utilizzando l’orario aggiuntivo messo al servizio della scuola. Docenti e studenti avranno a disposizione uno spazio online contenente una serie di occasioni formative tra cui, in primo luogo, i learning object delle tre discipline individuate (per ora Fisica, Matematica, Latino, ma prossimamente anche Italiano). Si tratta di una ricca offerta inerente ai temi del curriculum, esercitazioni online, percorsi di studio multimediali e webquest, ovvero percorsi guidati in rete per approfondire alcuni argomenti. Sarà prerogativa del docente scegliere il materiale più adeguato e assegnarlo ai propri studenti, secondo un calendario da lui stesso definito. Lo studente vedrà sul proprio monitor le assegnazioni effettuate dal docente e potrà svolgere le attività indicate secondo i tempi previsti. Può farlo a scuola, durante ore dedicate, o anche  casa: è sufficiente avere un accesso all’ambiente. L’organizzazione del lavoro è lasciato alla libera iniziativa delle singole scuole. Oltre alle attività, i learning object a cui si è fatto cenno, lo studente troverà a sua disposizione altri strumenti di formazione. Tra questi i Laboratori, spazi di apprendimento online in cui ci si trova ad interagire con studenti appartenenti ad altre realtà territoriali, spazi gestiti da un docente diverso da quello del gruppo reale. Le attività affrontate all’interno del Laboratorio si svolgono in arco di tempo definito e prevedono la produzione di un oggetto finale, frutto del lavoro di un gruppo di studenti e completamente realizzato online.
Resta, infine, da parlare della Community, ovvero dello spazio di comunicazione considerato una delle principali opportunità offerte dall’ambiente. Lo studente può discutere con i propri coetanei di tutta Italia e può avvalersi del loro sostegno oltre che, naturalmente, di quello di docenti designati a condurre forum disciplinari specifici. Un modo per chiedere aiuto, diretto e ufficiale, ad una comunità intera.

   

 

 

 

 
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