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DIDATTICA

I molti ruoli dell'immagine nella didattica

Intervista a Christian Perrier, responsabile del progetto educativo "texte image immaginaire"

di Isabel de Maurissens
13 Novembre 2006

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Christian Perrier, docente di Lettere presso il Liceo Margherite de Navarre a Bourges in Francia, è esperto di TIC. Insieme a Marina Marino, docente di lingua francese presso il Liceo Scientifico Cecioni di Livorno, ha partecipato con le rispettive classi a un gemellaggio elettronico per eTwinning

Può spiegarci come nasce l'idea di utilizzare le immagini nella didattica e qual è il rapporto tra il testo e l'immagine?

Il progetto educativo e il relativo sito sono nati da una constatazione nella mia professione di insegnante. Da una parte, l'immagine ha un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana dei giovani di oggi; dall'altra, nel nostro sistema scolastico francese, come in molti paesi europei, non esiste un'iniziazione alla storia dell'arte. Non c'è nulla nel nostro sistema educativo che ci porta a conoscere, ad appropriarci di queste immagini  che sono così importanti per la costituzione del nostro immaginario e della nostra cultura. Considero invece che l'immagine sia fondamentale e pertanto necessario comprenderne il ruolo anche nella storia. Non ci si deve dimenticare che le immagini hanno migliaia di anni. Texte Image Immaginaire è nato da un progetto d'iniziazione all'arte contemporanea, da cui si è sviluppato un laboratorio di scrittura creativa sull'immagine. In seguito è nata l'idea di associare ai lavori degli studenti, testi di autori contemporanei e non, ad esempio Michel Butor, che ha accettato di associarsi. L'idea era di uscire un po' dal mondo "insegnante" e fare intervenire artisti e scrittori per mettere gli alunni in contatto con persone creative che hanno molto da insegnare e suggerire alla classe. Questo non diminuisce il ruolo dell'insegnante, ma il confronto con gli artisti è molto prezioso e l'ho verificato attraverso lavori prodotti in seguito.

 Come è stato accolto il progetto dai suoi colleghi?

Devo dire che gli insegnanti hanno un rapporto particolare con l'immagine.   Oggi il confronto con l'immagine appare come una necessità emergente ma nello stesso tempo sconcerta i docenti, che si pongono davanti a essa con un approccio "letterario", nel senso peggiorativo del termine nel senso che gli insegnanti utilizzano l'immagine come una semplice illustrazione del testo. La mia iniziativa vuole proporre qualcosa di diametralmente opposto: far capire l'immagine attraverso il suo proprio linguaggio.

l'impatto delle nuove tecnologie sulla didatticaLe nuove tecnologie sembrano offrire mezzi illimitati, ma spesso nella realtà si ci scontra con difficoltà di ogni genere, e i progetti si ridimensionano drasticamente.  Cosa ne pensa?

Penso che siamo ancora in una fase di osservazione rispetto alle nuove tecnologie.  Dopo l'iniziale entusiasmo del neofita per i loro immensi poteri, si è capito che, dal punto di vista della didattica, le cose non erano così semplici. Fra qualche anno avremo il distacco necessario per osservare l'evolversi della situazione, adesso è ancora un po' presto. Forse si è sbagliato nella formazione degli insegnanti a mettere troppo l'accento sulla loro formazione tecnologica senza pensare alle conseguenze sul piano della pedagogia e della didattica. Ci siamo accorti, almeno in Francia, che prima bisogna lavorare su un progetto didattico e poi scegliere quali tecnologie siano funzionali alla sua realizzazione.   Questo non significa che le nuove tecnologie siano semplicemente degli strumenti. Penso che alcuni aspetti di esse modificheranno profondamente le modalità di insegnamento, nello stesso modo in cui la nascita del libro, con la diffusione della stampa, ha totalmente cambiato il rapporto con la parola scritta e con la cultura. Nello stesso modo le nuove tecnologie cambieranno radicalmente il rapporto del docente con i colleghi e con gli alunni, creando una nuova pedagogia. Per valutare questo cambiamento, non abbiamo ancora né il distacco né gli strumenti per comprenderne i vantaggi reali.  Bisognerebbe creare dei nuovi strumenti per capire l'impatto delle nuove tecnologie sulla didattica e le trasformazioni in corso.

il docente del futuroMarina Marino e Christian PerrierSecondo lei, le nuove tecnologie favoriscono il lavoro collaborativo oppure sono solo strumenti a supporto della didattica?

Bisogna lasciar perdere l'uso delle nuove tecnologie come semplice strumento e concentrarsi sui contenuti. E' innegabile che alcuni strumenti siano più efficaci e facilitino la collaborazione fra alunni, facendo sparire le frontiere del tempo e allargando i limiti della lezione classica in aula, visto che è possibile lavorare in modalità asincrona; ciò però a condizione che i soggetti coinvolti accettino questa idea, ed è questo l'ostacolo principale.  Le nuove tecnologie modificano completamente il mestiere del docente; a lungo termine non si potrà fare a meno di modificare le sue condizioni di lavoro, la gestione del tempo-scuola o altri aspetti di questo tipo. Penso che  molti insegnanti siano diffidenti al riguardo, e forse a giusto titolo, ma le trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie porteranno a una professione docente diversa e forse ancora più affascinante rispetto ad oggi.

la testimonianzaInterviene la Prof.ssa Marina Marino

Pensa che l'utilizzo degli strumenti tecnologici sia un ostacolo per l'insegnante? Qual è il valore aggiunto per gli alunni?

Ero incapace di usare qualsiasi mezzo tecnologico, ma non ho avuto paura di andare avanti perché credevo negli obiettivi didattici che mi ero prefissata. Avevo sempre l'impressione di stare in gabbia, e le nuove tecnologie mi hanno permesso di uscirne. 

Mi hanno aperto degli orizzonti che non avevo prima. E' nata con gli alunni una tale complicità che sono stati proprio i meno interessati e i meno portati per l'informatica a produrre i lavori migliori a fine anno.

Perrier: Da noi è un po' diverso rispetto alla situazione italiana. Ci sono degli alunni che protestano perché chiedo loro di utilizzare le nuove tecnologie e di usare il computer da casa. Mentre protestano...utilizzano sempre di più il computer. Per il momento, nella classe che ho, ad esempio, mi chiedono per mail di andare sul wiki a vedere quello che hanno fatto. L'uso delle nuove tecnologie permette una personalizzazione degli apprendimenti che non potrebbe esserci senza di esse.

la personalizzazione degli apprendimentiMarino: Permette anche di recuperare gli alunni più deboli seguendo il loro ritmo. E ancora: ci sono degli alunni che non osano esprimersi in classe, ma invece sono a loro agio in un wiki o con l'e-mail. Ad esempio ho degli alunni che fanno degli errori grossolani di sintassi e scopro così un vuoto che non immaginavo che riesco a colmare con esercizi personalizzati autocorrettivi online.

Perrier: Sono molto d'accordo, e aggiungerei anche che - e sembra un paradosso - comunicare a distanza tramite le nuove tecnologie riavvicina docente e alunni, soprattutto in Francia dove i rapporti insegnanti-alunni si basano molto sull'autorità.

Marino: L'allontanamento che avvicina è molto esatto, l'alunno mitizza il partner, che nel mio caso diventa la Francia stessa e, nel mio ruolo di insegnante di lingua è esattamente quello che spero, suscitare il desiderio di conoscere quello che è sconosciuto.  

 

 
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