di Francesco Vettori
26 Febbraio 2009
E’ stato presentato il monitoraggio Puntoedu per la Formazione Neoassunti 2008, Report curato dall’équipe di ricerca diretta dal Professor Cesare Rivoltella, ordinario di "Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento" presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università del Sacro Cuore di Milano. Molti sono gli spunti di approfondimento, a seguito di una analisi quanti-qualitativa collaudata e metodologicamente rigorosa, che ormai si rinnova da oltre tre anni, e che è interamente consultabile nel Report Allegato.
I risultati che emergono dall’indagine, che ha coinvolto circa 48.000 neoassunti per lo più insegnanti del I ciclo, evidenziano uno spostamento dal piano tecnologico a quello didattico, i docenti leggono l’azione formativa in diretta funzione della sua ricaduta sul lavoro in classe utilizzando i materiali formativi a questo scopo.
Questo importante punto può essere introdotto dalle parole degli autori del monitoraggio:
“Un secondo elemento che conferma questa positività diffusa concerne la ricaduta della formazione sulla professione. Alla domanda riguardante l’impatto della formazione sulla propria didattica in ottica di miglioramento, il 13% ha risposto “6 - completamente” e il 36,34% ha scelto la modalità “5”. Anche questo è un dato fortemente significativo, soprattutto se consideriamo che la modalità “4” ha raccolto un altro 32%, venendo a definire una percentuale cumulativa dell' 81%.” (Vedi, Attività di Monitoraggio Puntoedu per la Formazione Neoassunti 2008, Report finale, Gennaio 2008, pag.18).
La prima questione che qui approfondiamo è quindi di natura squisitamente didattica e sta nel definire come il docente abbia messo a frutto la sua esperienza di formazione blended, soprattutto quando si tratta di “praticanti” rispetto alle nuove tecnologie e in questo caso di neoassunti.
Va anche sottolineato che i più alti gradimenti registrati fra gli insegnanti riguardano i materiali messi a disposizione in piattaforma, che hanno rappresentato non solo un’opportunità prima di apprendimento e poi di utilizzo appunto in classe ma anche di personalizzazione del percorso formativo e quindi di decisivo orientamento.
A questo proposito viene confermato il ruolo chiave, nel modello di formazione proposto, che ha saputo svolgere l’e-tutor, un ruolo estremamente sfaccettato e articolato. “La figura dell’e-tutor risulta multiforme e complessa: molte sono le funzioni giudicate rilevanti dai rispondenti; in particolare molto alti sono i punteggi legati alla sfera di supporto emotivo e alla funzione del tutor come guida nel processo di apprendimento.” (Vedi, Attività di Monitoraggio Puntoedu per la Formazione Neoassunti 2008, Report finale, Gennaio 2008, pag.16).
Anche perché un altro dato, in questo senso estremamente significativo, che appare nella sua evidenza è l’atteggiamento che va modificandosi dell’insegnante rispetto agli strumenti didattici e tecnologiche che oggi gli si offrono. Ancora nelle parole degli autori del Report: “Solitamente si è propensi a credere che la maggior parte degli insegnanti sia un po’ scettica rispetto all’uso delle tecnologie nella didattica; questi dati sottolineano invece un’inversione di tendenza, come già emerso dagli ultimi due monitoraggi, mostrando come un’esperienza diretta con le tecnologie sia capace di modificare sensibilmente l’approccio dell’insegnante.” (Vedi, Attività di Monitoraggio Puntoedu per la Formazione Neoassunti 2008, Report finale, Gennaio 2008, pag.11). E nel complesso l’uso della rete, la dimestichezza con i contenuti digitali e la partecipazione attiva ad attività di laboratorio si consolidano come i punti di forza della formazione Puntoedu: “L’elemento più gradito è sicuramente dato dalla qualità dei contenuti digitali, infatti circa l’80% dei rispondenti esprime giudizi positivi sui valori 5 e 6 della scala. Anche la valutazione delle attività di laboratorio è giudicata in modo positivo, il 72,46% (tenendo conto dei valori 4, 5 e 6) di modalità positive, giudizio che probabilmente risente della diversa difficoltà richiesta al fruitore che nel primo caso era chiamato a svolgere un semplice studio, mentre nei laboratori deve attivarsi nella produzione di una relazione o nella micro-sperimentazione di una strategia o processo didattico sul campo.”
A questo proposito, sono degni della massima attenzione i suggerimenti che vengono dai partecipanti, quando pensano ad un modello di formazione calato sui bisogni dei suoi principali utenti: “[...] sottolineiamo come sia dall’analisi dei questionari sia dalle interviste emerga come la maggior parte degli insegnanti ritenga che PuntoEdu dovrebbe essere una risorsa sempre a libera disposizione del corpo docente, come possibilità di aggiornamento continuo e permanente (87,89%).”
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