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ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Gli Istituti Professionali e l’Alternanza Scuola-Lavoro

Dati di un fenomeno a cavallo tra Terza Area e Territorio

di Vera Bortot
25 Novembre 2009

Gli istituti che sono stati presi in considerazione in questa breve analisi sono istituti professionali sedi di riferimento (IP) ed istituti di istruzione secondaria superiore sedi di riferimento (IISS) che hanno al loro interno istituti professionali. Su 1.062 IP e IISS presenti negli Archivi EDS, 395 (pari al 37,2%) risultano essere gli istituti professionali che hanno attivato percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro nell’a.s. 2008/2009 (vedi Tabella: Istituti di II grado sedi di riferimento che hanno attivato percorsi di Alternanza Scuola Lavoro).
Questi rappresentano il 36,3% dei 1.088 istituti di istruzione secondaria superiore di II grado (di cui fanno parte anche gli istituti tecnici, i licei, gli istituti magistrali, le scuole magistrali e gli istituti d’arte) censiti per l’Alternanza.
La tabella di cui sopra evidenzia che, al Nord, la regione che presenta un maggior numero di istituti professionali sedi di riferimento e di istituti di istruzione secondaria superiore sedi di riferimento con all’interno istituti professionali impegnati nell’erogazione di percorsi di Alternanza è la Lombardia (65 istituti professionali su 141 scuole censite, pari al 46%), seguita dal Lazio per il Centro (37,3%), dalla Puglia per il Sud (52,2%) e dalla Sicilia per le isole (38,3%).
Tuttavia, se si considera che all’interno di un istituto di istruzione secondaria superiore sede di riferimento può essere presente più di un istituto professionale, il totale degli istituti professionali che erogano percorsi di Alternanza sale a 457 (vedi Tabella: Percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro per istituto).
Gli istituti professionali hanno erogato complessivamente 1.428 percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro, cioè circa il 42% dei percorsi erogati da tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore di II grado censiti (vedi Tabella: Studenti degli istituti professionali in Alternanza  per percorso).
Dai dati mostrati nelle ultime due tabelle risulta che le regioni che hanno erogato un maggior numero di percorsi sono: la Lombardia (con 503 percorsi attivati su un totale regionale di 935, pari al 53,8% con 6.4 percorsi erogati in media per istituto) e l’Emilia Romagna (152 percorsi, pari al 54,1% ed una media di 3.2 percorsi attivati per istituto) per il Nord; la Toscana (118 percorsi, pari al 26,1% con una media di 4.4 percorsi per istituto) ed il Lazio (75 percorsi, pari al 29,8% ed una media di 2.3 percorsi per istituto) per il Centro; la Puglia (119 percorsi, pari al 55,3% ed una media di 2.1 percorsi per istituto) e la Campania (77 percorsi, pari al 35,6% ed una media di 2.4 percorsi per istituto) per il Sud. Le isole hanno erogato entrambe lo stesso numero di percorsi, con una media di 2.4 percorsi per istituto per la Sardegna e di 1.2 percorsi per istituto per la Sicilia.
Per ciò che concerne le tipologie di istituti professionali, i più attivi risultano essere gli istituti professionali per l’industria ed artigianato (581 percorsi, pari al 40,7% dei 1.428 percorsi erogati complessivamente dagli istituti professionali ed al 17,1% dei 3.404 percorsi erogati da tutti gli istituti censiti), gli istituti professionali per i servizi commerciali (300 percorsi, pari al 21,1% ed all’8,8% rispettivamente) e gli istituti professionali per i servizi sociali (94 percorsi, pari al 6,6% ed al 2,8% rispettivamente).

Gli studenti degli istituti professionali coinvolti in percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro sono 28.446, cioè il 41% dei 69.375 studenti complessivi impegnati in Alternanza, con una media di 19.9 allievi per percorso. Il numero maggiore di studenti si concentra nelle classi III (11.182 allievi, pari al 39,3%), nelle classi IV (8.574 allievi, pari al 30,1%) e nelle classi II (5.918 allievi, pari al 20,8%), che accolgono più studenti delle classi V (2.666, cioè il 9,4%). Pochi gli studenti delle classi I (106, pari allo 0,4% ). Il numero esiguo di studenti nelle classi I e V non deve stupire in quanto, in base alle direttive contenute nel D.Lgs.15 aprile 2005, n.77, generalmente i percorsi vengono avviati a partire dalle classi III, mentre le classi V sono probabilmente impegnate con gli esami di stato.

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