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E-LEARNING

"Più si studia in modo autonomo e più si apprende "

E' l'osservazione di Anthony Basiel, ricercatore presso la School of Lifelong Learning and Education della Middlesex University di Londra

di Francesco Di Martile
01 Gennaio 2003

Middlesex University di Londra (www.mdx.ac.uk) è una delle prime università che nel Regno Unito hanno affrontato le problematiche relative all’apprendimento a distanza. Le ragioni storiche di tale scelta vanno dall’esigenza di creare canali di vendita sul mercato non accademico fino alla necessità di tamponare il sempre più ridotto numero di iscritti, fenomeno che coinvolge da un paio d'anni tutte le università della Gran Bretagna.
In uno dei quattro campus della Middlesex University (MDX), quello di Trent Park, un tempo residenza estiva di Sir Winston Churchill, al Nord di Londra, abbiamo incontrato Anthony Basiel, ricercatore presso la School of Lifelong Learning and Education dell’Ateneo, che conduce studi sull’e-learning e in particolare sui fenomeni complessi legati ai VLE, Virtual Learning Environment.

“Global Campus Project”
Basiel ha coordinato due progetti importanti per l’università, il titolo del primo la dice lunga sulle strategie future dell’Istituzione: “Global Campus Project”. L’obiettivo è rendere l’università quanto più virtuale possibile e fare un tutt'uno delle sedi di Honk Kong, oppure di quelle sparse in Malesia, Australia e in Brasile: un test molto importante anche per i ricercatori della Computing Science. Va detto che Middlesex è un’istituzione a carattere multietnico e le sedi al di là della Manica sono quasi un’espansione naturale sia sotto il profilo di reclutamento di studenti sia sotto quello del supporto e assistenza ad imprese create dagli stessi studenti ritornati nei luoghi d’origine dopo il conseguimento della laurea. In merito a quest’ultimo aspetto il Lifelong Learning diventa strategico per il grande network di cooperazione internazionale creato dall’università
negli ultimi quindici anni.

“Online Support for Work Based Learning Candidates”
Il secondo progetto si chiama “Online Support for Work Based Learning Candidates”, fornisce
la possibilità per i dipendenti di aziende, che per varie ragioni non possono seguire le lezioni, di acquisire crediti formativi per corsi post laurea. Le aziende accolgono calorosamente questo tipo di iniziativa perché gli studenti/dipendenti portano valore aggiunto all'interno della struttura. La strategia della MDX è dunque rivolta al ‘mercato’ accademico e a quello delle imprese. I sottoprogetti “Super Stella: online mentoring in SMEs” e “Superior Stella: e-training across academic institutions”, che utilizzano la tecnologia dell'Online Support WBLC, sono rivolti alle piccole e medie imprese e sono stati in gran parte finanziati da Bruxelles. Ma non solo le piccole imprese si sono avvalse di Stella: anche British Telecom ha formato i tecnici e gli ingegneri londinesi e del Sud Est della Gran Bretagna con tale tecnologia online.

A ciascuno il proprio modello pedagogico
I contenuti dei corsi sono stati costruiti secondo un criterio pedagogico diverso da quello applicato nei corsi cosiddetti convenzionali. In particolare nel progetto relativo al Global Campus lo staff dell’e-learning della Middlesex ha organizzato il materiale in tante ‘learning units’ alle quali corrispondevano specifici crediti formativi. Questo schema è stato adottato anche per i corsi dedicati alle piccole e medie imprese nel caso di attività di aggiornamento professionale. I progetti Stella si sono sviluppati con un approccio diverso. I ricercatori hanno messo a punto un sistema che consente di generare ulteriori contenuti rispetto a quelli disponibili. In pratica i contenuti venivano implementati da gruppi di mentori che coordinavano le discussioni on-line.

Le professionalità dei mentori e dei coordinatori sono state ricercate sia all’interno dell’Ateneo sia all’esterno dando occupazione a un notevole numero di tutor esterni all'università: un requisito aggiuntivo e non richiesto dalle specifiche dei fondi europei. I tutor, inoltre, durante l’esperienza di e-learning erano liberi di determinare le strategie che più ritenevano opportune e richiedevano sempre più spesso aggiornamenti personali sia sotto il profilo tecnico che pedagogico.
Middlesex ha utilizzato le sue sinergie con alcuni e-content provider, la maggioranza dei quali ex studenti dello stesso ateneo, e con esperti di online pedagogical designer e virtual learning architect per risolvere alcuni aspetti dei progetti. Questi gruppi di lavoro hanno lavorato insieme ai ricercatori sviluppando parte del software direttamente in house e utilizzando VLE ‘WebCT’ in alcuni casi e Lotus Notes Learning Space in altri.

L’approccio utilizzato in ogni progetto è di tipo modulare così da poter riutilizzare parte del software in altri progetti. In altre parole l’infrastruttura del learning system viene riutilizzata secondo le necessità. Ma gran parte della ricerca attuale è basata sul “VLE Denouement Toolkit as an online learning profiling technique”, ovvero quanto incide il design di un ambiente virtuale sul grado di apprendimento online di un discente e quanto può la pedagogia dedicata al Web essere usata per sviluppare un ambiente virtuale in grado di promuovere e supportare l’apprendimento autonomo.

Aumentare il grado di autonomia nell'apprendimento
Le ricerche condotte da Basiel alla Middlesex University hanno dimostrato che un VLE costruito secondo criteri pedagogici offre un ampio spettro di opportunità per il discente e il tutor così da aumentare il grado di autonomia nell’apprendimento. Per avere un’idea del kit messo a punto Basiel è disponibile on-line una versione ridotta all’indirizzo: http://www.iclml.mdx.ac.uk/research/#Toolkit
Basiel dice: “Abbiamo ancora molto da imparare dalle osservazioni dei corsi on-line che creiamo sia per i nostri studenti sia per le aziende. Non esiste una formula magica nell’e-learning ma possiamo affermare che più si studia in modo autonomo e più si apprende ma questo è a sua volta vero se si forniscono molti supporti e di varia natura. Molte osservazioni degli studenti, ad esempio, ci fanno capire che il mobile learning incide molto sui risultati di alcuni corsi. Il mercato dell’e-learning è illimitato e vi sono moltissime opportunità per il supporto Lifelong orientato all’accademia e alle imprese. Ma un'altra area, alla quale prestare particolare attenzione, sono
gli ambienti dedicati al supporto dell’apprendimento nella ricerca”.

a cura di Antonio Gnassi

 
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