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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

La valutazione come opportunità di miglioramento

Il Piano di Miglioramento all'interno del Piano Nazionale Qualità e Merito

di Vanna Monducci
18 Gennaio 2011

Il dibattito, aperto da tempo sulla  necessità di migliorare la scuola, si è accentuato di recente con la pubblicazione dei risultati dell’indagine OCSE PISA 2009, che ha portato alla ribalta in generale, nei Paesi Ocse, una diminuzione del rendimento scolastico di alcuni punti rispetto alle indagini precedenti. Tuttavia non mancano per l'Italia alcuni segnali incoraggianti, specie per le regioni del Sud, che partivano da posizioni svantaggiate nelle precedenti rilevazioni.

Tutti i paesi si stanno  interrogando sulle modalità e sugli  strumenti necessari ad aumentare  la performance degli studenti, e sulle strategie  di “governo” della qualità dei servizi di istruzione, a tutto campo, che si concentrano su tre oggetti essenziali:

Gli studenti: occorre ri-organizzare le modalità del lavoro in classe, impostando una didattica  finalizzata alla ricerca e all’esperienza  significativa. Una  didattica  laboratoriale, affiancata da  modalità di lavoro in team (un tempo si  chiamava molto più semplicemente lavoro di gruppo), verifica degli apprendimenti costante, attraverso diversi strumenti, ivi compresi i test standard nazionali, per consentire ai ragazzi di imparare dai loro errori, sono sicuramente alcune  delle modalità  da introdurre e recuperare in una tradizione didattica non così lontana, per garantire  il raggiungimento  di quelle che ora vengono  definite competenze di cittadinanza).

Gli insegnanti: il loro  ruolo importante non deve  limitarsi alla “trasmissione” di saperi, ma essere una  guida attraverso il processo di apprendimento, con particolare attenzione  alle caratteristiche cognitive di ciascun studente. Meno  tempo, quindi, alla didattica “frontale” e più tempo per il “mentoring” e il “tutoring” in campi nei quali gli studenti hanno bisogno di aiuto. Serve per questo  un grande investimento in formazione, sia iniziale sia durante tutto l’arco della loro carriera, mediante processi di riqualificazione continua e lavoro in team.

Le scuole:  la via per il miglioramento parte dall’innovazione curricolare, e si avvale di modalità  interne ed esterne di valutazione, necessarie a riprogettare continuamente la didattica e l’erogazione del servizio. Da un lato, quindi, rendicontabilità dell’azione didattica, dall’altra propensione al miglioramento continuo. Importante in questo processo il coinvolgimento dei genitori, con i quali stringere  forti alleanze, mantenendoli informati sui progressi dei loro figli in maniera oggettiva e, altrettanto importante, il collegamento con le altre realtà scolastiche del territorio in una logica di networking, con la comunità, le strutture  culturali, le altre agenzie formative per una costante integrazione di competenze.

Le scuole  PQM stanno battendo queste piste, sperimentando  azioni  didattiche innovative di taglio prevalentemente laboratoriale, incentivando la formazione  dei docenti e la loro  propensione a lavorare in team e a fare coaching agli studenti; ma soprattutto stanno sperimentando modalità di valutazione diagnostica dei  risultati di apprendimento, partendo  da una misurazione standard delle  performance  individuali e di classe per progettare azioni mirate di miglioramento.

Tutto  ciò si traduce in un PIANO DI MIGLIORAMENTO che si sviluppa su una linea  progettuale articolata in alcune fasi fondamentali, che partono dalla misurazione degli apprendimenti con test standard all’inizio di ogni anno scolastico; una volta ricevuta la restituzione dei risultati delle prove si apre una fase diagnostica che individui i punti di forza e di debolezza risultanti dall’analisi delle prove sia a livello di classe che individuale.
I dati, interpretati mediante linee guida, consentono di identificare una o più aree critiche da migliorare, per le quali si avvia una progettazione di dettaglio di azioni migliorative rivolte sia agli studenti che ai docenti, sul versante formativo.

Il  PIANO DI MIGLIORAMENTO si sviluppa, quindi, su alcune linee portanti: in primo luogo l’analisi del contesto, necessaria ad inquadrare l’ambiente di riferimento per individuare con maggiore chiarezza e precisione gli interventi migliorativi da progettare. In questa fase è importante evidenziare due diversi aspetti del contesto: quello riferito alle azioni strutturali dell’Istituto, che in qualche modo condizionano l’erogazione del servizio. In primo luogo le modalità di organizzazione didattica: l’eventuale presenza di interclassi parallele, di dipartimento disciplinare, la partecipazione dell’Istituto ad altri progetti riguardo l’autovalutazione e il potenziamento degli apprendimenti sono indici di processo significativi.
In secondo luogo le modalità di coinvolgimento dei genitori sul progetto specifico e, più in generale, sui risultati dell’apprendimento (riunioni con i genitori, consigli di classe aperti, coinvolgimento dei genitori nell’organizzazione  di iniziative ed attività) rappresentano un ulteriore aspetto di qualità significativo.                                                            
A livello di classe, l’analisi di contesto è utile a rilevare il grado di motivazione degli studenti  percepito nelle discipline in cui si interviene, e, nel contempo, il clima di classe percepito dal docente (clima collaborativo/competitivo, etc.); tutto ciò finalizzato ad individuare strategie adeguate per stimolare l’interesse e la partecipazione.

Analizzato il contesto, l’attenzione va posta alla diagnosi e alla corretta interpretazione dei risultati.
In questa fase è importante attribuire un significato ai risultati  emersi per poter correttamente individuare i punti di forza e di debolezza della classe in relazione  allo stato degli apprendimenti al momento della rilevazione. La diagnosi è quindi un momento cruciale  del processo di elaborazione  del piano di miglioramento e richiede l’integrazione delle informazioni provenienti dalla rilevazione con l’esperienza didattica di ciascun docente, per meglio evidenziare gli ambiti e i processi cognitivi  in cui gli studenti  sembrano aver dimostrato maggiori difficoltà, così come ambiti e i processi che sono risultati essere i punti di forza della classe.
All’operazione diagnostica segue la progettazione delle azioni che la scuola ritiene utili ed indispensabili a raggiungere un miglioramento nella rilevazione successiva (che viene effettuata al temine di ogni anno scolastico.
In questa fase è quindi necessario progettare azioni specifiche integrate, che possano da un lato condurre ad un miglioramento effettivo delle performance degli allievi e dei risultati della classe, e allo stesso tempo favorire una ricaduta permanente sulla scuola del progetto nell'ottica del miglioramento continuo.
Fra le azioni previste, oltre alle attività svolte direttamente con gli allievi per introdurre modalità ed approcci laboratoriali alla disciplina, risultano significative ed importanti le attività di progettazione, stimolata dalla formazione attivata per gli “attori” coinvolti nel progetto, ed in particolar modo le attività di laboratorio didattico tra docenti, per diffondere nell’Istituto contenuti e metodologie didattiche innovative
L’obiettivo finale sarà quello di un progressivo adeguamento curricolare secondo le metodologie e gli strumenti introdotti con il progetto, e una ricaduta complessiva sui processi valutativi ed auto valutativi della scuola.  In questo caso, importante l’azione di diffusione e di coinvolgimento collegiale dei docenti, e l’azione di stimolo che il Dirigente scolastico metterà in campo per migliorare complessivamente il rendimento di tutto l’Istituto.  

 
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