di Claudia Chellini
09 Febbraio 2011
Dalla emanazione del DPCM 25/01/2008 ad oggi il lavoro per l’avvio dei nuovi Istituti Tecnici Superiori è stato intenso e ha visto la partecipazione di soggetti a più livelli. Osservando il processo dal punto di vista territoriale, risulta evidente che le Regioni hanno deciso di cogliere l’opportunità di dare forma sul proprio territorio al livello terziario dell’istruzione, che in Italia nasce proprio adesso, inserendo nella programmazione delle propria offerta formativa la costituzione degli ITS: gli anni 2009 e 2010 hanno visto la nascita di ben 57 Fondazioni distribuite nelle 6 aree tecnologiche di riferimento. (Vedi Immagine)
Parallelamente, a livello nazionale, il MIUR, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero delle Sviluppo Economico, ha iniziato il lavoro per la definizione degli ordinamenti degli ITS attraverso una serie di azioni tese al coinvolgimento non solo delle Regioni, ma anche delle parti sociali e datoriali e delle Fondazioni stesse. Tale lavoro, che è ancora in fieri, si configura come un processo circolare in cui le indicazioni, i suggerimenti, le osservazioni di tutti i soggetti si integrano e si precisano, con la finalità di costruire un sistema capace di intercettare i bisogni non solo formativi, ma anche di innovazione e di sviluppo dell’intero Paese.
Le azioni Gli obiettivi secondo i quali gli Istituti Tecnici Superiori sono chiamati a svolgere le proprie attività sono molteplici: dalla organizzazione e gestione di percorsi formativi biennali, al sostegno all’integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro e alle misure per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, alla diffusione della cultura tecnica e scientifica, all’orientamento dei giovani e delle loro famiglie verso le professioni tecniche, alla strutturazione di rapporti organici con i fondi interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori. Certamente un obiettivo centrale è quello di «assicurare, con continuità, l’offerta di tecnici superiori a livello post-secondario in relazione a figure che rispondano alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato in relazione alle aree strategiche per lo sviluppo economico del Paese» (DPCM, All. a), § 1.Obiettivi).
Le figure di riferimento dei corsi per tecnici superiori, quindi, devono essere definite in un’ottica nazionale (che salvaguardi però le specificità regionali e territoriali); a tal fine è necessario che il Regolamento che disciplinerà gli ordinamenti degli ITS, e sarà approvato con decreto interministeriale, le indichi descrivendone le caratteristiche principali e garantendone la flessibilità necessaria a rendere tali figure competitive nel mercato del lavoro. Considerando che le aree tecnologiche sono caratterizzate da una notevole ampiezza, il primo passo è stato quello di procedere ad una mappatura delle aree stesse per verificare la possibilità di una loro articolazione in ambiti e ricavare informazioni più circostanziate ai fini di una riflessione relativa alle figure formative. Si è proceduto dunque all’esplorazione delle caratteristiche di ciascuna area in modo differenziato, basandosi sui Progetti di Innovazione Industriale (PII) del Piano Industria 2015 esistenti, consultando la documentazione e la normativa di riferimento a livello sia europeo sia nazionale e analizzando i progetti IFTS dei Poli Formativi attivi dal 2004 al 2009 e i progetti IFTS dei partenariati coinvolti nel Piano di intervento CIPE–IFTS-Ricerca.
I PII che rappresentano il principale strumento per l’attivazione di interventi selettivi, sono stati concepiti all’interno di Industria 2015 come progetti d’intervento organico mirato a stimolare e favorire lo sviluppo di una specifica tipologia di prodotti/servizi ad alto contenuto d’innovazione, a partire dallo scenario tecnologico produttivo nel quale si opera. Essi sono stati pertanto lo strumento principale per comprendere l’articolazione delle aree e gli obiettivi individuati come strategici. Si è ritenuto opportuno inoltre costituire dei gruppi per ciascuna area tecnologica, con il compito di verificare la coerenza e la correttezza degli ambiti così individuati e di proporre figure di tecnici superiori specializzati all’interno di tali aree/ambiti che possano soddisfare le diverse esigenze emergenti negli specifici settori. A questi gruppi è stato anche richiesto di discutere l’eventuale articolazione delle competenze del tecnico superiore.
Un ulteriore gruppo di lavoro si occupa di descrivere le competenze generali di base comuni a tutti i percorsi, che il DPCM cita esplicitamente come parte integrante dei curricoli. Per supportare entrambe le tipologie di gruppi di lavoro, l’Ansas ha messo a punto un ambiente on line di dialogo, che, nato con la finalità specifica di fornire uno strumento per la discussione a distanza sulle figure e le relative competenze, ha visto ampliarsi il campo di lavoro alla definizione in modo condiviso e partecipato degli ordinamenti dei nuovi ITS nel loro complesso. L’adozione di una metodologia di lavoro fortemente improntata alla collaborazione attiva e al raccordo tra i diversi soggetti, ciascuno con il proprio ruolo e la propria esperienza, non poteva non portare al coinvolgimento dei 57 ITS costituiti, che sono entrati a far parte dei gruppi di lavoro sopra citati (e naturalmente dell’ambiente on line).
Anche altre attività hanno favorito la partecipazione delle Fondazioni e il confronto fra i soggetti. La prima si è esplicata con la convocazione di un seminario a settembre 2010 e della prima Conferenza nazionale degli ITS a novembre. Il seminario di studio “Il ruolo e gli ordinamenti degli Istituti Tecnici Superiori” ha avuto l’obiettivo principale di condividere con gli ITS il progress del lavoro fino a quel momento svolto e i temi e le problematiche da affrontare per la redazione del Regolamento. È in questa sede che alle Fondazioni è stato chiesto di partecipare all’ambiente di dialogo on line per discutere di questioni inerenti non solo le figure formative, ma anche le altre caratteristiche degli ordinamenti. A novembre, nell’ambito della fiera Job&Orienta, si è tenuta la “Prima conferenza nazionale degli Istituti Tecnici Superiori” che si è articolata in tre momenti: una parte è stata dedicata alla narrazione della storia dello sviluppo del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore; si è poi passati a delineare il quadro della fase attuale (l’impegno delle Regioni, i dati quantitativi sugli ITS costituiti, il contributo del Piano Industria 2015, il profilo culturale del tecnico superiore); infine alcune Fondazioni hanno illustrato le loro proposte relativamente alle figure formative. E proprio in relazione a quest’ultimo punto, il MIUR ha promosso, con l’assistenza tecnica dall’Ansas, una rilevazione rivolta a tutti gli ITS per acquisire, e portare quindi alla discussione dei gruppi di area, le loro idee e i suggerimenti non solo sul nome e la descrizione delle figure di riferimento, ma anche più specificatamente sui requisiti per l’accesso e sui risultati di apprendimento attesi a conclusione dei percorsi.
In occasione dei due incontri, gli ITS sono stati invitati anche a iniziare la loro attività sul territorio e in particolare a operare per:
- l’orientamento alle professioni tecniche sia nelle quarte e quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado, ma anche nelle ultime classi del secondo ciclo
- l’organizzazione di moduli integrativi finalizzati a preparare gli studenti per l’accesso agli ITS.
Per maggiori informazioni, si può vedere il nuovo sito ITS
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