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Usare materiale didattico realizzato in altri Paesi

I Repertori per la condivisione a livello europeo e mondiale di materiale didattico

di Silvia Panzavolta
20 Aprile 2011

Con la diffusione nelle scuole di attrezzature informatiche in classe, come la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), l’Ipad o i netbook, diventa sempre più cruciale per i docenti la possibilità di reperire materiale didattico digitale e di adattarlo ai propri bisogni di organizzazione della didattica.
Ma dove reperire tale materiale? Sicuramente una prima fonte sono i repertori nazionali, ambienti di condivisione di materiale didattico prodotto dai docenti stessi e messi a disposizione di altri colleghi, come ad esempio l’ambiente GOLD. Altre fonti sono i materiali prodotti dagli Istituti nazionali in ambito di progetti di formazione di innovazione tecnologica, come Scuola Digitale, nell’ambito dei quali giocano un ruolo importante la produzione e la sperimentazione di materiali pensati ad hoc per i nuovi strumenti.
L’orizzonte, però, si fa sempre più ampio. La Rete elimina le barriere rispetto alla reperibilità del materiale e conviene tenere presente sia repertori di altri Paesi sia quelli internazionali creati per la condivisione a livello europeo o mondiale di materiale didattico.
Un esempio di repertorio europeo è il portale LRE, nato a seguito di una serie di progetti di ricerca e sviluppo europeo con la finalità di mettere a fattor comune sia gli standard legati all’infrastruttura tecnologica e all’e-learning sia i criteri di condivisione delle risorse didattiche (qualità, trasferibilità ecc.).
Ma siamo sicuri che il materiale che è stato creato in altri contesti educativi, culturali, sociali sia di fatto utilizzabile da altri docenti?
A questa importante domanda cerca di dare risposta un progetto finanziato dalla Commissione europea, denominato Eqnet (Quality Network for a European Learning Resource Exchange), di cui ANSAS è partner, in cui un gruppo di ricercatori di 10 Paesi europei collabora in stretto contatto con alcuni docenti del proprio Paese per individuare criteri di trasferibilità delle risorse e individuarne un primo “kit” di circa 3.500 subito spendibili.
I criteri individuati finora sono i seguenti:

1. Tematica transnazionale
La risorsa tratta argomenti curricolari che possono essere considerati trans-nazionali; ad esempio, l’insegnamento delle figure geometriche o i componenti della cellula sono generalmente tematiche trattate in qualsiasi curricolo nazionale. Altre tematiche potrebbero essere invece trattate nell’ambito degli insegnamenti cross-curricolari o multidisciplinari (ad esempio l’educazione alla cittadinanza). Ci sono invece alcune tematiche, come ad esempio usi e costumi di specifiche aree geografiche, che sono difficilmente trasferibili perché d’interesse locale.
Una risorsa che affronta contenuti transnazionali è la seguente, che illustra come si misura la corrente. Questo è un argomento generalmente trattato in ogni curricolo.

2. Indipendenza dalla lingua
La risorsa non contiene molto testo e non richiede una traduzione per essere compresa dal docente esperto della materia oppure presenta varie versioni linguistiche.
Ad esempio un video o un’animazione in cui la voce narrante non è fondamentale oppure una risorsa in cui si fa uso di icone, immagini o segni riconoscibili da tutti può essere facilmente trasferibile.
L’esempio mostrato di seguito contiene degli applet creati in Java per l’insegnamento della fisica. La risorsa è disponibile in 28 lingue. 

3. Formato aperto o standard
La risorsa può essere usata con software e plug-in generalmente disponibili nelle scuole, è multipiattaforma e può essere fruita online e offline. 
L’esempio di seguito è un test per valutare l’apprendimento delle conoscenze aritmetiche relative alle operazioni di somma e sottrazione. È consultabile con i programmi maggiormente diffusi e può essere scaricato sul proprio pc.

4. Il supporto metodologico non è necessario 
I docenti disciplinaristi possono facilmente immaginare il modo di utilizzare la risorsa nell’ambito delle attività didattiche curricolari.
L’esempio fornito di seguito è un’animazione che simula il funzionamento di una centrale idroelettrica. I docenti non necessitano di una giuda metodologica sulle modalità di impiego di una tale risorsa nell’ambito delle loro lezioni.

Fin qui i criteri specifici per la trasferibilità delle risorse da un contesto educativo ad un altro. Passiamo ora in rassegna una serie di criteri, generalmente applicabili a tutte le risorse didattiche, che sono state individuate dal gruppo di docenti sperimentatori come necessari alla trasferibilità.

Parametri relativi alla qualità intrinseca:
 
5. Intuitività e facilità d’uso
La risorsa è intuitiva in quanto ha un’interfaccia amichevole ed è facile da navigare sia per gli studenti che per i docenti senza l’obbligo di leggere o tradurre complesse istruzioni d’uso.

6. Interattività senza feedback 
Risorsa che, benché interattiva, non fornisce feedback/valutazione rispetto alle risposte fornite dall’utente. Richiede un alto grado di coinvolgimento da parte dell’utente e non solo la lettura di un testo o la visione di un’animazione. Un esempio sono i giochi didattici che richiedono un altro grado di partecipazione ma non forniscono un feedback rispetto alle conoscenze apprese.

7. Interattività con feedback
Risorsa che presenta un’interattività tra utente e contenuti e che fornisce una risposta relativamente alla performance dell’utente. Un esempio sono i test a scelta multipla o altri tipi di test in cui l’utente viene informato dal sistema rispetto al numero di risposte corrette fornite.

8. Esplicitazione della licenza d’uso
L’utente viene informato riguardo al tipo di licenza d’uso della risorsa e può agilmente comprendere, in linguaggio naturale, come è autorizzato a servirsi della risorsa.

Alcuni di questi parametri, in particolare quelli sovrapponibili con i criteri di qualità delle risorse, sono stati individuati a livello europeo e sono frutto di ricerche e studi precedenti al progetto Eqnet ai quali si è comunque fatto riferimento. Si è concluso, allo stato attuale, che alcuni parametri legati alla qualità delle risorse sono di fatto indispensabili alla trasferibilità delle stesse, pertanto i criteri sono stati suddivisi in 2 macroaree, come illustrato sopra (trasferibilità; qualità intrinseca).
Rispetto alla presenza di repertori nazionali di risorse didattiche, vediamo qual è la situazione negli altri Paesi europei. I repository nazionali promossi o finanziati dai Ministeri dell’Educazione sono numerosi; tendenzialmente si può dire, però, che ciascun Paese ne promuove almeno uno, di carattere nazionale e destinato ai docenti e agli studenti di ogni ordine e grado. Le risorse vengono create dallo stesso Ministero (magari commissionate ad editori o esperti esterni) e/o create da docenti e successivamente selezionate da un pool di esperti. Nel flusso produttivo sono pertanto presenti entrambi gli approcci (top-down e bottom-up).
Tutti i Paesi stilano delle linee guida rispetto alla qualità delle risorse e sono molto più numerose rispetto a quelle menzionate tra i criteri di trasferibilità: necessariamente le indicazioni a livello nazionale possono essere più stringenti e più specifiche, maggiormente tarate alla copertura del curricolo nazionale.

Dello studio dei vari repository di materiale didattico si è occupato il progetto EDRENE (Educational repositories in Europe).
EDRENE, di cui ANSAS è partner, è una rete europea che nel 2009 ha censito tutti questi repertori, producendo un esteso documento che è attualmente il più esaustivo in termini di informazione su questi temi. Per consultare il report in cui vengono presentati tutti i repertori a carattere nazionale presenti in Europa. Nell’ambito di questa rete, ANSAS promuove il progetto GOLD, che per la sua natura è risultato di interesse per gli altri partner.

In ambito americano si possono invece menzionare i seguenti:
MERLOT - Multimedia Educational Resource for Online Learning and Teaching
Maricopa Center for Learning and Instruction (MCLI) 
MLX Learning Exchange (contains over 500 faculty assignments) 
Teaching and Learning on the Web (contains over 900 examples of how the web is being used as a medium for learning)
MIT Libraries DSpace 
Federal Resources for Educational Excellence (FREE) 
Le Mill 
Digital Library for Earth System Education (DLESE)

Infine, il repository europeo del progetto Europeana, che contiene 15 milioni di oggetti digitali provenienti da archivi, musei, audio e videoteche, biblioteche di tutta Europa e che rappresenta un’opportunità di scoprire la cultura del vecchio continente. Tutto materiale che i docenti possono utilizzare liberamente nell’ambito delle loro lezioni.

Per chi volesse approfondire il tema della qualità delle risorse educative, si offrono alcuni riferimenti recenti:
• EUN, A European Schoolnet Framework for Quality of Learning Resources (2005),  
• EUN, Quality criteria (2005), 
• Becta, Quality principles for digital learning resources (2007),  
• Leacock, T. L., & Nesbit, J. C. (2007). A Framework for Evaluating the Quality of Multimedia Learning  Resources      

L’immagine all’inizio dell’articolo è di HikingArtist.com, condivisa con licenza Creative Commons

 
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