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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

Il modello VSQ: accompagnare il miglioramento scolastico

Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

di Sara Mori
04 Settembre 2012

Il progetto VSQ si configura, all’interno del panorama italiano, come una sperimentazione finalizzata ad attivare processi di valutazione e miglioramento dell’organizzazione scolastica.
La fase della valutazione è stata gestita e coordinata da Invalsi, quella relativa al miglioramento è stata affidata ad Indire.
La valutazione ha previsto l’intervento di équipe di valutazione esterne, questionari autocompilati dalle scuole e il calcolo del valore aggiunto sulla base dei risultati delle prove Invalsi.
Al termine di questa fase è stato restituito ad ogni scuola un report di valutazione che integra le informazioni raccolte, indicando tre piste di miglioramento: per la struttura del report sono stati ripresi gli indicatori del Quadro di riferimento VALSIS (Valutazione del sistema scolastico e delle scuole) ritenuti funzionali al progetto VSQ. Il riferimento concettuale del VALSIS è il modello CIPP (Context, Input, Process, Product) di Stufflebeam (1968).

Conclusa la fase della valutazione, con la consegna del report alle scuole, è inizia la fase dedicata alla progettazione e alla realizzazione delle azioni di miglioramento.
L’Indire ha assunto un ruolo attivo nel progetto a partire da questo momento, con la finalità di “Introdurre meccanismi di stimolo a intraprendere percorsi di miglioramento nelle scuole”.

Gli obiettivi primari dell’Indire sono stati dunque:

I. Progettare e sperimentare un modello di miglioramento coerente con il quadro di riferimento utilizzato per la valutazione e con i modelli nazionali ed internazionali di valutazione e miglioramento;

II. Formare figure di tutor che possano seguire e accompagnare le scuole nella pianificazione e realizzazione delle attività di miglioramento;

III. Creare strumenti in grado di supportare le scuole ad attivare azioni di autoanalisi alla luce delle valutazioni esterne ricevute.

Al fine di raggiungere questi obiettivi è stato scelto di fare riferimento a due modelli per la progettazione del miglioramento:il CAF (Common Assessment Framework) ed il DASI (Dynamic Approach to School Improvement).
Entrambi condividono il fatto che all’interno dell’organizzazione:
- tutti gli elementi considerati nel modello di miglioramento hanno un impatto reciproco l’uno sull’altro;
- il miglioramento della performance è l’obiettivo primario da raggiungere per l’organizzazione stessa. La performance, come definita dalla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit), è intesa come il contributo che un’organizzazione (in questo caso scolastica) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi e alla soddisfazione dei bisogni per i quali l’organizzazione è stata costituita.

Il CAF viene preso ad esempio per quanto riguarda il lessico, gli strumenti e l’ispirazione ai principi del Total Quality Management (TQM). I criteri e gli indicatori per la progettazione del miglioramento sono stati adattati a quelli utilizzati nelle azioni di valutazione ed indicati nel report VSQ. Nello specifico è stato scelto di ispirarsi alla metodologia e agli strumenti utilizzati nel CAF External Feedback (CEF).

I modelli TQM sono finalizzati al miglioramento continuo dell’organizzazione. Questi prevedono il coinvolgimento diretto del vertice dell’organizzazione nelle scelte e nella progettazione delle iniziative di miglioramento: in questo caso per vertice non è inteso solo il dirigente, ma solitamente un team di vertice.

Tali modelli devono essere intesi come strumenti manageriali che aiutano a gestire la qualità dell’intera organizzazione.
Questi seguono un ciclo “PDCA” (Plan-Do-Check-Act), che rappresenta il metodo di lavoro attraverso cui l’organizzazione può raggiungere gli obiettivi previsti.
La sequenza delle attività del Ciclo prevede:
1. Una chiara definizione degli obiettivi che si vuole raggiungere, partendo dalle esigenze dei destinatari cui tali obiettivi si riferiscono. (Fase P, “Plan- Pianificazione”);
2. L’esecuzione delle attività pianificate attraverso una corretta progettazione e gestione dei processi, monitorata attraverso opportuni indicatori. (Fase D, “Do- Esecuzione”);
3. La verifica del risultato della pianificazione ed esecuzione, sulla base dei riferimenti scelti (obiettivi, confronti con gli altri). (Fase C “Check- Verifica” );
4. Le eventuali correzioni, miglioramenti, stabilizzazione sui nuovi livelli di performance. (Fase A, “Act-Azioni””).

Il modello funge come una “bussola” che identifica un modo di agire attraverso il ciclo PDCA, il quale si configura come il metodo di lavoro da poter utilizzare. E’ necessario spingere i tutor e i team di miglioramento della scuola a pensare in termini di miglioramento continuo fornendo gli strumenti culturali necessari, relativi alla pianificazione, l’esecuzione e la verifica.
In quest’ottica è importante coltivare la competenza diagnostica dell’organizzazione come competenza chiave da acquisire; a questo si aggiunge un concetto centrale che guida la diagnosi e la progettazione degli interventi, cioè il fatto che nella pianificazione degli obiettivi e delle strategie, i piani debbano derivare dalla “visione” e dalla “missione” (e quindi queste ultime devono essere preliminarmente definite e continuamente riviste in funzione dei cambiamenti degli scenari di riferimento).

Il modello dinamico del miglioramento scolastico DASI, che viene preso a riferimento per la struttura dei rapporti tra gli attori coinvolti nel miglioramento (gruppo di esperti, tutor,scuole e indire ) e per gli studi sui fattori che risultano avere un effetto sul miglioramento degli apprendimenti.

Questo approccio descrive gli interventi di miglioramento a quattro livelli dell’organizzazione: gli studenti, la classe, la scuola ed il contesto/sistema (Creemers and Kyriakides, 2012).

Il modello si basa su alcune assunzioni di base:

a) I progetti di miglioramento scolastico devono considerare come funzione primaria della scuola l’apprendimento degli studenti.

b) Gli obiettivi del miglioramento devono essere chiari e condivisi per poter influire sia sull’insegnamento sia sull’apprendimento.

c) I dati della valutazione sono fonti utili per l’individuazione delle priorità di miglioramento.

d) La progettazione delle azioni di miglioramento deve essere svolta sulla base di obiettivi condivisi all’interno della scuola.

e) Durante il processo di miglioramento è necessario monitorare la realizzazione delle azioni di miglioramento, attraverso azioni di valutazione.

f) Alla fine delle azioni di valutazione deve essere prevista una valutazione sommativa che possa essere utilizzata per la creazione di nuovi piani di miglioramento.

Questo tipo di approccio enfatizza gli interventi di miglioramento progettati a livello di scuola e privilegia programmi di miglioramento finalizzati prevalentemente ad incrementare:

  • la qualità dell’insegnamento a livello di scuola e di classe;
  • gli aspetti legati agli ambienti di apprendimento all’interno della scuola.

Tali interventi risultano infatti incidere direttamente o indirettamente sulla pratica dell’insegnante che, a sua volta, risulta avere un effetto sul miglioramento degli apprendimenti degli studenti. Il DASI sottolinea il fatto che le scuole devono essere responsabili del proprio miglioramento, indipendentemente dai risultati delle valutazioni esterne o dell’autovalutazione: il miglioramento non caratterizza solo le scuole con basse performance, ma è un processo che coinvolge ogni organizzazione scolastica, a diversi livelli.
Il nodo centrale diventa dunque il collegamento tra la valutazione e il decision making (Allulli, 2010), dove l’attenzione si sposta dal prodotto al processo, al fine di attivare il circolo della qualità inteso come circolo virtuoso che prevede le quattro fasi “Plan, Do, Check, Act” (Deming,1986).

Nel progetto VSQ gli step per la progettazione e la realizzazione del miglioramento prevedono:

1- La Conoscenza da parte del tutor (la figura scelta dell’agenzia per accompagnare il miglioramento) sia del team di miglioramento interno alla scuola sia della realtà scolastica, attraverso una molteplicità di strumenti a sua disposizione: il POF, il rapporto della Commissione di Valutazione e i documenti ad esso allegati, la guida alla lettura del rapporto, incontri in presenza e lavoro on-line.

2- L’autoanalisi: in un primo momento il tutor insieme al team di miglioramento, ha l’obiettivo di attivare un processo di riflessione sui punti di forza e le criticità della scuola, partendo da quanto emerso dal report di valutazione esterna. Questa riflessione dell’organizzazione su se stessa è finalizzata ad effettuare la scelta delle piste di miglioramento che la scuola ritiene più adeguate alle proprie esigenze, sulla base di criteri di impatto e fattibilità.

3- Elaborazione del piano di miglioramento: la griglia utilizzata nel progetto VSQ per il piano di miglioramento è quella proposta dal modello CAF, del quale, come già esplicitato, si assumono i concetti base del miglioramento e del significato del piano. Nello specifico si condivide l’idea che il piano di miglioramento non sia semplicemente una “somma di progetti”quanto piuttosto una scelta strategica. Ogni azione progettata deve perciò rientrare in un “disegno complessivo” che sfrutti il “sostegno reciproco” tra le varie iniziative.

Tale idea di piano di miglioramento è in linea con quanto espresso nel decreto legislativo del 27 ottobre 2009, numero 150, riguardo alla misurazione, alla valutazione e alla trasparenza della performance nelle pubbliche amministrazioni.

Le parole chiave del piano di miglioramento diventano dunque: priorità, integrazione,responsabilità, collaborazione, diffusione.
All’interno del piano si chiede di descrivere:

I. Lo scenario di riferimento: il contesto interno ed esterno, i vincoli e le opportunità del contesto in cui si la scuola è chiamata ad operare.

II. L’idea guida del piano di miglioramento: gli obiettivi strategici ed operativi, i punti di forza delle scelte, i criteri di coerenza della scelta dei progetti riportati nel piano.

III. L’elenco dei progetti che si intende realizzare.

IV. Per ciascun progetto (fino ad un massimo di tre), devono essere descritte nello specifico le quattro fasi del miglioramento continuo: la pianificazione, la realizzazione, il monitoraggio del progetto, la diffusione dei risultati e del miglioramento. Per ciascun progetto deve essere inoltre specificato il planning temporale delle azioni e i soggetti coinvolti. Due aspetti importanti da specificare saranno il responsabile del progetto e la scelta degli indicatori con cui misurare i risultati e guidare l’eventuale riprogettazione. Curare questi due aspetti favorisce sia la presa in carico del miglioramento da parte dei soggetti coinvolti, sia la trasparenza delle azioni e dei risultati.

V. Una sezione viene dedicata appositamente alla scelta dei criteri di valutazione dei singoli progetti e del piano complessivo, proprio per evidenziare l’importanza di questo momento. Altra fase cruciale da pianificare e descrivere è inoltre la diffusione dei risultati, un momento fondamentale per promuovere la cultura del miglioramento continuo.

VI. Il budget complessivo del piano, diviso per singoli progetti.

4- La revisione del piano di miglioramento ad inizio di anno scolastico, per la verifica delle scelte fatte nella prima fase di progettazione al fine di rivedere la reale fattibilità delle azioni;

5- L’avvio delle azioni di miglioramento, attraverso la collaborazione stretta del team di miglioramento della scuola, il gruppo di esperti dell’Agenzia e il tutor;

6- La realizzazione di azioni di monitoraggio e revisione sui progetti avviati;

7- La valutazione finale effettuata sulla base degli indicatori scelti dal team di miglioramento nella fase di progettazione, in parallelo alla valutazione esterna che verrà svolta alla fine dell’anno scolastico in corso.

Considerando la struttura e i tempi del VSQ un obiettivo centrale del progetto è quello di migliorare le competenze dei tutor e delle scuole partecipanti nell’elaborazione e nella gestione operativa di progetti per il miglioramento della performance.
Attraverso VSQ si cerca dunque di fornire ai tutor e alle scuole conoscenze e competenze utili a comprendere le ragioni e i concetti che stanno alla base della gestione dei progetti e l’apprendimento di un metodo di lavoro efficace nella progettazione e nella realizzazione delle azioni di miglioramento.

 

Bibliografia di riferimento:

Alulli, G. (2010). Valutazione e cambiamento. In Rassegna Italiana di Valutazione, Franco Angeli, 47, pp 67-87

Deming W.E., (1986). Out of the crisis, MIT Press Cambridge, Massachusetts.

Creemers, B.P.M., & Kyriakides, L. (2012). Improving Quality in Education: Dynamic Approaches to School Improvement. London: Routledge.

Stufflebeam, D. L. (1968). Evaluation as Enlightenment for Decision-Making, Paper, Ohio State Univ., Columbus. Evaluation Center.

Sitografia di riferimento:

http://www.invalsi.it/valsis/docs/062010/QdR_completo_ValSiS.pdf

http://www.civit.it/

http://www.qualitapa.gov.it/autovalutazione/

 
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