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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

Minnesota New Country School

Una didattica strutturata per progetti

di Giusy Cannella
08 Gennaio 2013

In un recente resoconto pubblicato da Pearson, espressione dell’attività di ricerca dell’Economist Intelligent Unit, si analizzano le ragioni e le radici del successo di alcuni modelli educativi sparsi per il mondo.
Tra le tipologie di scuole identificate come scuole di successo vengono menzionate le Charter School. Questa tipologia è ampiamente diffusa e sperimentata negli Stati Uniti.
Si tratta di scuole autonome aperti a tutti gli studenti dei 41 Stati, gestite da privati ma finanziate con fondi pubblici. La scuola dal canto suo deve fornire, per l’autonomia di cui gode, una “rendicontazione sociale pubblica” relativa al raggiungimento di certi livelli di apprendimento da parte degli studenti.
All’interno del rapporto alcuni studiosi, come Chester Finn, Presidente del Thomas Fordham Institute e Brian Stecher, Associate Director, presso la RAND Education, esprimono le condizioni per la frequenza di questo tipo di scuole, e cioè che ci siano studenti motivati e consapevoli.
Inoltre, la rendicontazione sociale di queste scuole persegue il benessere degli studenti e questo è reso possibile da una limitata burocrazia e dall’autonomia conferita alla scuola che rendono possibili modelli educativi innovativi. Una di queste scuole si trova ad Henderson e si tratta della Minnesota New Country School. Il servizio di un tg locale la racconta.
Dal video dell’emittente viene descritta una scuola, che focalizza la sua mission sull’apprendimento più che sull’insegnamento. Il modello didattico presenta degli elementi di innovazione tanto da suscitare scalpore anche da quelle parti, ed infatti la scuola è stata annoverata tra le 10 scuole più sorprendenti degli Stati Uniti.
Ad un primo sguardo sembra più un ufficio che una classe. Un open space che ospita 118 scrivanie e studenti che hanno un’età di 14-18 anni. Le figure di riferimento si chiamano advisor e non sono insegnanti. L’atmosfera è quella di un gruppo di lavoro che apprende.
Non ci sono file di banchi in questo spazio, ma scrivanie raggruppate attorno ad una scrivania centrale, quella del consulente (advisor). Gli studenti lavorano in maniera autonoma secondo il loro ritmo. Ciascuno studente è responsabile di circa 1000 ore di apprendimento “documentato” all’anno e lavora su progetti di interesse personale degli studenti. Lavorare per progetti infatti, comporta pensare al “luogo” dell’insegnamento come spazio della libertà metodologica e della competenza operativa aperta (Laneve, 2011), non schiacciate dall’abitudine ma fondate sull’inventiva e sulla negoziazione delle soluzioni.

Il ruolo dell’insegnante-consulente è quello di assistere lo studente nel raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti e degli standard da raggiungere al termine del percorso di studi. L’altro compito è quello di far crescere l’autonomia nell’apprendimento, ciò comporta la gestione simultanea di aspetti diversi tra cui le conoscenze concettuali, le abilità funzionali e gli atteggiamenti nei confronti dello studio (L. Cisotto, 2012, p. 154) da parte dello studente. Da parte del “docente”, invece, questo significa promuovere l’apprendimento autoregolato.
In questo senso, gli studenti quotidianamente documentano il tempo dedicato al progetto con relazioni dettagliate. A termine del progetto esprimono le loro riflessioni e sottolineano criticità e punti di forza. L’autoregolazione infatti coinvolge gli aspetti motivazionali dell’apprendimento e la sua principale caratteristica è l’utilizzo sia di strategie nel settore cognitivo che in quello della motivazione intrinseca.
Il numero di incontri con gli insegnanti-advisor è variabile e dipende dal numero di ore necessarie per completare ciascun progetto. Gli studenti del primo anno devono completare un progetto di 150 ore mentre quelli del secondo un progetto di 100 ore. Agli studenti senior (dal secondo anno in poi) viene richiesto di completare progetti che superano le 300 ore, che abbiano caratteristiche di unicità, forniscano un servizio agli altri studenti e siano espressione dell’ apprendimento acquisito. I progetti vengono presentanti due volte l’anno nella Presentation Night.
La stesura di un progetto viene curata dallo studente che ne definisce la proposta secondo un modello predefinito. Il modello di progetto contiene domande relative agli argomenti che lo studente intende portare al termine del percorso e include le attività necessarie per raggiungere gli obiettivi finali. Vengono inoltre elencati gli standard che si suppone vengano raggiunti a completamento del percorso progettuale e il numero dei crediti oltre alle motivazioni a supporto della scelta. Dopo la presentazione del progetto, gli studenti incontrano i supervisori con i quali devono difendere il loro lavoro e dare giustificazioni delle scelte fatte, indicando con precisione i punti chiave contenuti nel progetto stesso.
Una scuola di questo tipo punta molto sul grado di responsabilità degli studenti e sulle loro competenze di cittadinanza. Abbiamo chiesto alla responsabile della scuola Dee Thomas, Membro dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti del Minnesota e Presidente dell’Associazione delle Charter School del Minnesota, come è nata questa scuola.

La storia della scuola
“Ci siamo incontrati un paio di volte nella sala insegnanti della scuola locale con altri insegnanti, alcuni genitori e alcuni imprenditori locali. Avevamo in mente di creare qualcosa di nuovo per i nostri figli, una scuola secondaria che prevedesse anche l’uso diffuso delle tecnologie. La prima riunione è stata interrotta dal dirigente della scuola che ci ha vietato di proseguire la riunione e qualunque altro tipo di attività che avesse a che fare con la realizzazione di una scuola nuova. Il mio compito, come rappresentate dell’Associazione degli insegnanti era quello di creare nuovi tipi di scuole pubbliche (schools-within-schools, magnet schools e charter school). Quello che mi spinse a proseguire in questo obiettivo fu il risultato di un questionario somministrato agli studenti di una scuola secondaria locale, dalle risposte emergeva che il 70% degli studenti indicava la scuola frequentata come un luogo nel quale “non si stava bene”. Allora mi sono detta, come è possibile che così tanti studenti non sono soddisfatti della loro scuola. Era necessario intervenire a livello culturale, sia nella scuola che nella città, come comunità di cittadini. Ed ecco che è nata nel 1998 la New Country School, ad Henderson in Minnesota”.
“Niente di tradizionale” continua Dee Thomas “né lezioni, né campanelle, né classi e livelli scolastici e neanche il preside. Una settimana di interruzione ogni sei settimane di lezione, postazioni di lavoro personali attrezzate con un computer per ogni studente, attività basate su presentazioni pubbliche ed una spazio scolastico simile ad un ufficio. In tutto solo 150 studenti. Si comincia da zero.”
L’altro passaggio è stato proposto da un docente del gruppo di lavoro che propose di creare un gruppo di lavoro di insegnanti riuniti in una cooperativa e con un profilo professionale più orientato verso compiti di tipo consulenziale ed organizzativo. Il team di lavoro avrebbe ricevuto una somma di denaro da spendere per i servizi della scuola, per la formazione del personale, eliminando il processo di negoziazione con il comitato dirigenziale.

La cornice pedagogica
L’ambizioso progetto dei cittadini della piccola città del Minnesota vede nel modello della EdVision, sostenuto finanziariamente dalla Fondazione di Bill e Melinda Gates, quello più rispondente alle esigenze del progetto di scuola che si stava delineando. Un modello basato sulla esperienza diretta degli studenti all’acquisizione di competenze, e che fosse in grado comunque di far raggiungere agli studenti ottimi risultati nell’apprendimento secondo gli standard richiesti normativa statale.
Il modello ispirato al project based learning è strutturato secondo alcuni principi che vedono nel lavoro in piccolo gruppo di studenti, una comunità di 150 studenti, il punto di forza per l’educazione ad una cittadinanza attiva. Altri aspetti che costituiscono i pilastri del modello sono l’autoregolazione dell’apprendimento, attraverso l’assegnazione di scadenze e compiti ben precisi agli studenti e la valutazione degli apprendimenti realizzata attraverso la dichiarazione dei criteri di valutazione all’inzio del percorso, le presentazioni pubbliche degli studenti e un portfolio che tiene traccia delle attività svolte nell’ambito del progetto.
Gli studenti che hanno accesso alla scuola dopo il test di ammissione, devono seguire un ben preciso iter per completare il corso di studi.
Devono acquisire 10 crediti-progetto per poter andare all’anno successivo; devono sostenere una presentazione per progetto e una dimostrazione durante la “Presentation Night” o durante altre presentazioni pubbliche. Nonostante il percorso sia così articolato altre nove scuole e 125 insegnanti oltre ad un piccolo gruppo di altri membri consulenti sono interessati a creare altre New Country School nel territorio.

 

Riferimenti

L. Cisotto, Psicopedagogia e didattica, Carocci editore

Rapporto dell’Economist Intelligence Unit
http://thelearningcurve.pearson.com/

Rapporto del Ministero dell’Istruzione americano sulle Charter School
http://www2.ed.gov/admins/comm/choice/charterhs/report_pg18.html

Sito delle charter school del Minnesota
http://www.mncharterschools.org/

The Minnesota Association of Alternative Programs (MAAP)
http://www.maapmn.org/pages/MissionHistory/

Sito della scuola
http://www.newcountryschool.com/

Sevizio dell’emittente locale sulla scuola
http://kstp.com/article/stories/S2430418.shtml?cat=26

Video descrittivi del modello pedagogico
http://www.edvisions.com/default.asp

 

http://www.edvisions.com/custom/SplashPage.asp

Il Syllabus della scuola

La pagina Facebook della scuola
http://www.facebook.com/pages/Minnesota-New-Country-School/107945515908353

Editing a cura di Francesco Vettori, redazione Indire.

 
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