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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

La didattica laboratoriale e le nuove tecnologie

Il ''Cannocchiale di Galileo'': come rendere gli apprendimenti concreti, reali e trasferibili

di Annachiara Bianchi
27 Marzo 2013

La didattica laboratoriale si inserisce a pieno titolo nelle tematiche attuali per quanto riguarda l’applicazione del riordino negli istituti secondari di II grado, e si lega alla questione delle nuove tecnologie per l’apprendimento: soprattutto questo secondo tema costituisce un nodo centrale per la scuola italiana in questo momento storico, in cui le questioni del migliore utilizzo delle risorse finanziarie e dell’uso di nuovi strumenti e stimoli sono centrali.
Applicare la didattica laboratoriale in classe significa, per gli insegnanti, progettare percorsi didattici per competenze, che valorizzino gli apprendimenti degli studenti rendendoli concreti, reali, e trasferibili.
L’utilizzo di ICT in questo contesto appare imprescindibile, in quanto amplia le possibilità di scelta dei percorsi, favorendo di conseguenza la personalizzazione degli stessi.
La questione presenta problematiche connesse innanzitutto alla situazione finanziaria scolastica attualmente molto critica, anche se lo sviluppo di strumenti smart e opensource potrebbe, in parte, ridurre i costi ed economizzare le risorse. In questo il Dirigente Scolastico gioca un ruolo fondamentale: egli ha la responsabilità di essere in-formato e aggiornato su queste nuove possibilità, favorendo nella propria istituzione scolastica, attraverso il coordinamento dei docenti e il Consiglio di Istituto, lo sviluppo della “migliore didattica possibile”; questa responsabilità comunque non può essere solo a carico di alcuni Dirigenti, ma riguarda principalmente la gestione ministeriale che deve, ormai necessariamente, investire su questo attraverso misure finanziarie ad hoc.
Anche il tema della formazione degli insegnanti risulta centrale: spesso si riscontrano resistenze notevoli nell’applicazione delle innovazioni, a volte dovute a lacune nella conoscenza degli strumenti o delle metodologie.
Tuttavia i recenti piani programmatici ministeriali, nazionali ed europei, propongono di ripensare i percorsi scolastici secondo la logica della qualità (e della qualità “per tutti”).
A questo proposito, nelle Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione 2020 (ET 2020), il Consiglio dell’Unione europea ribadisce l’importanza di promuovere l’acquisizione di competenze trasversali fondamentali quali «le competenze digitali, l’imparare ad imparare, lo spirito d’iniziativa e lo spirito imprenditoriale e la sensibilizzazione ai temi culturali».
La Decisione n. 1720/200/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006 ha istituito un programma d’azione nel campo dell’apprendimento permanente, tenuto conto anche della Decisione n. 2318/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, che a sua volta istituiva un programma pluriennale per l’effettiva integrazione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) nei sistemi di istruzione e formazione in Europa (programma E-Learning).
Le nuove priorità della Digital Agenda for Europe (DAE), nata nel 2010 all’interno della strategia Europa 2020 e prolungata per il biennio 2013-2014, sono:

1. creare un nuovo contesto normativo stabile per la banda larga;
2. nuove infrastrutture per servizi digitali pubblici attraverso il Meccanismo per collegare l'Europa;
3. avviare una grande coalizione sulle competenze e i posti di lavoro in ambito digitale;
4. proporre una strategia e una direttiva UE in materia di sicurezza informatica;
5. aggiornamento del quadro UE relativo ai diritti d'autore;
6. accelerare il "cloud computing" attraverso il potere d’acquisto del settore pubblico;
7. avviare una nuova strategia industriale per l'elettronica.

Per accogliere le richieste europee è stata quindi attivata l’ADI (Agenda Digitale Italiana), che ha portato, il 4 ottobre 2012, alla pubblicazione del “Decreto Crescita 2.0”, che recepisce, appunto, le indicazioni europee promuovendo, ad esempio, l’introduzione di libri e centri scolastici digitali.

L’impegno del MIUR in questo senso, grazie al supporto dell’assistenza tecnica dell' Istituto Indire, che gestisce il sistema informativo Gestione della Programmazione Unitaria 2007-2013, si è concretizzato anche nella Programmazione Fondi Strutturali 2007-2013 – PON: “Competenze per lo Sviluppo”, Fondo Sociale Europeo, in particolare nell’obiettivo/azione D.4 – iniziative per lo sviluppo della società dell'informazione attraverso i centri polifunzionali di servizio.
Secondo questo obiettivo/azione, le scuole possono presentare progetti che prevedano «corsi di alfabetizzazione informatica, cioè [...] finalizzati a garantire a tutto il personale della scuola competenze digitali funzionali di base per le molteplici attività connesse con le funzioni didattiche, amministrative e gestionali degli istituti scolastici».
Allo stesso modo la formazione insegnanti promossa da Indire passa attraverso l’aggiornamento delle competenze digitali previste nel Progetto DIDATEC.
Il Piano nazionale Lauree scientifiche si inserisce a pieno titolo tra le iniziative volte a sostenere lo sviluppo scientifico anche attraverso l’utilizzo dei laboratori.
Il Piano si è concentrato, nel quadriennio 2005-2008, su tre obiettivi principali, tra cui «migliorare la conoscenza e la percezione delle discipline scientifiche nella scuola secondaria di II grado, offrendo agli studenti degli ultimi tre anni di partecipare ad attività di laboratorio curriculari ed extra curriculari stimolanti e coinvolgenti ».
Questo impegno è stato prolungato fino al 2012, stanziando finanziamenti ulteriori.
Secondo l’impostazione del Piano nazionale Lauree scientifiche, per “laboratorio” si intende «un’attività, che avviene in base a un obiettivo formativo e ad un progetto formulato dai docenti, nella quale gli studenti: utilizzano e mettono alla prova le conoscenze e gli strumenti che hanno disponibili, per descrivere e modellizzare situazioni e fenomeni, per risolvere problemi, per produrre un evento o un oggetto; discutono e lavorano in gruppo con gli altri studenti e con i docenti; prendono decisioni, pianificano e operano per raggiungere obiettivi stabiliti; valutano i risultati ottenuti; acquisiscono concetti e abilità operative e li collegano in costruzioni teoriche, con consapevolezza metacognitiva.» Inoltre viene esplicitamente precisato che «un’attività nella quale gli studenti si limitano esclusivamente ad ascoltare e a osservare lezioni o anche dimostrazioni sperimentali non è un laboratorio».

Le indicazioni nazionali, date nei regolamenti del riordino dell’istruzione secondaria di II grado, incentivano una programmazione dei percorsi che preveda la didattica laboratoriale.
Questa viene definita come una metodologia per sviluppare i percorsi didattici che «valorizzino stili di apprendimento induttivi; inoltre è necessario promuovere un orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento, il lavoro cooperativo per progetti, la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo» .
Negli istituti professionali, «le discipline dell'area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali che favoriscono l’acquisizione di strumenti concettuali e di procedure funzionali a preparare ad una maggiore interazione con il mondo del lavoro e delle professioni da sviluppare nel triennio [...]; sul piano metodologico, il laboratorio, le esperienze svolte in contesti reali e l’alternanza scuola-lavoro [...] sono ambienti di apprendimento che facilitano la ricomposizione dei saperi e coinvolgono, in maniera integrata, i linguaggi del corpo e della mente, il linguaggio della scuola e della realtà socio-economica».
Negli istituti tecnici, «è molto importante che i docenti scelgano metodologie didattiche coerenti con l’impostazione culturale dell’istruzione tecnica che siano capaci di realizzare il coinvolgimento e la motivazione all’apprendimento degli studenti; sono necessari, quindi, l’utilizzo di metodi induttivi, di metodologie partecipative, un’intensa e diffusa didattica di laboratorio, da estendere anche alle  discipline dell’area di istruzione generale con l’utilizzo, in particolare, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, di attività progettuali e di alternanza scuola-lavoro per sviluppare il rapporto col territorio e le sue risorse formative in ambito aziendale e sociale» .
Con il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei  si afferma che, affinché gli studenti dei percorsi liceali raggiungano gli obiettivi stabiliti dal Regolamento (tra cui comprendere in modo approfondito la realtà, porsi con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico di fronte alle  situazioni, ai fenomeni e ai problemi), «occorre il concorso e la piena valorizzazione di tutti gli aspetti del lavoro scolastico, tra cui l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche e l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca».

La Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi ha promosso poi il Piano Scuola Digitale, per modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l'integrazione delle tecnologie nella didattica.
Per quanto riguarda il coinvolgimento di Indire, si possono identificare diverse attività, come il progetto Classi 2.0, da cui emergono interessanti aspetti legati all’introduzione del digitale nella prassi scolastica e, nello specifico, delle classi monitorate, quali il potenziamento della comunicazione, del lavoro in team, del learning by doing, e l’esperienza di Edmondo, ambiente virtuale 3D online dedicato a docenti e studenti per l’apprendimento didattico: gli utenti accedono come avatar in grado di muoversi nello spazio, chattare, condividere file, costruire simulazioni, ecc..., elementi che cambiano le possibilità interattive tra gli studenti e tra i docenti.
Ricordiamo ancora il progetto Experimenta, promosso dalla Direzione generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica con il concorso del Comitato per lo Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica del MIUR, che si propone di sviluppare l’uso attivo e non solamente dimostrativo del laboratorio e delle nuove tecnologie, per abituare lo studente ad esplorare i fenomeni, imparando ad osservarli e descriverli con linguaggio adeguato, utilizzando concetti già in suo possesso e sviluppando nuove conoscenze. 

Il progetto di Indire Il cannocchiale di Galileo: integrazione delle scienze e didattica laboratoriale si inserisce nel quadro delle misure a supporto dell’innovazione e dell’applicazione del riordino degli istituti secondari di II grado; in particolare riguarda l’integrazione delle scienze e l’applicazione della didattica laboratoriale nei percorsi scolastici. Le scuole partecipanti hanno realizzato progetti, proposto riflessioni e si sono confrontate su alcune tematiche; in particolare sugli ambienti di apprendimento laboratoriale e l’utilizzo delle ICT a supporto dei processi di apprendimento.
Da questo confronto, operato in presenza (seminari) e attraverso comunità di pratica online, sono emersi le esperienze e i progetti realizzati effettivamente dalle scuole, e se ne sono discusse le metodologie e i contenuti.
Ad esempio, nell’ITIS “E. Majorana” di Brindisi sono stati digitalizzati tutti i contenuti didattici, che vengono consultati e utilizzati dagli studenti attraverso tablet connessi ai server della scuola. Questo ha permesso di ridurre le spese sui testi cartacei e di proporre contenuti multimediali per l’apprendimento agli studenti. Direttamente dal POF dell’istituto: «il sito web dell’istituto integra a livello programmatico e funzionale le diverse attività offerte agli studenti ed alle famiglie. Registri elettronici, lavagne interattive multimediali (LIM), proiettori, tv digitali, personal computer, net book, i-pad personali, terminali wireless e via cavo per collegarsi al web sono ormai realtà attiva della dotazione di docenti e utenza. Per quanto concerne le strutture, l’ITIS “E. Majorana” è dotato di: laboratori (informatica, fisica-chimica, chimica generale, analisi qualitativa, analisi quantitativa, impianti chimici, analisi tecniche, elettrochimica strumentale, chimica organica; microbiologia, tecnologie alimentari, biologia, tecnologia e disegno); palestra coperta e scoperta con diverse attrezzature sportive; aula magna climatizzata con strumenti audio video e per teleconferenza; [...] servizio stampa (book e net in progress)».
L’ISIS “G. Natta” di Bergamo, all’interno del progetto “Scuola 21. Energeticamente consapevoli”, ha organizzato per i suoi studenti dei veri e propri “laboratori di ricerca pomeridiani” di approfondimento (che hanno coinvolto gli studenti per un minimo di 20 ore e un massimo di 30), organizzati in 3 fasi: pianificazione delle due/tre ore di laboratorio; svolgimento dei lavori con ruoli definiti; talk.
In questi laboratori si insegna a comunicare la scienza negli aspetti divulgativi e specialistici, partecipando in modo competente a momenti deliberativi e seguendo un protocollo, consolidato da 6 anni di sperimentazione scientifica e didattica, il cui punto di partenza è la conoscenza scientifica e degli strumenti di indagine. L’ambito specifico del progetto riguarda lo «studio e la sintesi di catalizzatori per la trasformazione di oli e grassi in idrocarburi», con una contestualizzazione etica del tema e uno studio della sostenibilità economica e ambientale sul territorio.
L’istituto “Telesi@” di Benevento ha organizzato un percorso laboratoriale denominato “Apprendere ad apprendere”, centrato sulla matematica e sull’integrazione delle discipline, coerente con le indicazioni nazionali e attuato secondo le seguenti tematiche: “I processi della comunicazione” per il primo biennio (“Matematica e semiotica. I processi della comunicazione”), “Dal reale all’immaginario” (opzione fisico-matematica o storico-filosofica) per il secondo biennio. Come viene dichiarato nel progetto dell’istituto, «a fronte di un primo biennio orientativo, il secondo biennio deve svolgere il ruolo di biennio specialistico, pertanto è opportuno fare un utilizzo sistematico del laboratorio integrato, l’obiettivo è quello di mettere lo studente al centro dell’apprendimento, realizzando attività significative che portino a un confronto fra teoria e sperimentazione, fra pensiero e realtà, con l’intento di sviluppare una conoscenza consapevole delle discipline; la natura specialistica del secondo biennio porta a prevedere la realizzazione di percorsi di approfondimento disciplinare che vedano coinvolti studenti particolarmente interessati e motivati in questa o quella disciplina; questi percorsi, che introducono il principio di opzionalità per lo studente, possono essere pienamente realizzati grazie alla quota di flessibilità (max 30%) che l’autonomia concede alle istituzioni scolastiche».
L’ISIS Europa di Pomigliano d’Arco (NA) ha realizzato il progetto “Il sesto senso: la misura” in tre classi prime dell’indirizzo tecnico grafico. Nel progetto sono state sviluppate due unità di apprendimento sul tema della misura, attraverso l’uso abituale dei laboratori scientifici, dei laboratori informatici (dotati di rete wireless e di LIM) e di specifici software. Come emerge dal testo del progetto, «l'osservazione del fenomeno, la misura delle variabili connesse, l'elaborazione e quindi l'interpretazione, con conseguente socializzazione del risultato, consentono all'allievo: di imparare facendo, di matematizzare situazioni reali, di sperimentare il linguaggio scientifico, di appropriarsi del metodo scientifico, di integrare i saperi, di migliorare il lavoro di gruppo». E ancora, «l’utilizzo della LIM permette al docente di: imparare a reperire, scegliere e contestualizzare all’interno dell’attività didattica risorse digitali in funzione degli obiettivi specifici di apprendimento degli studenti; imparare a costruire il materiale didattico per una lezione, utilizzando, per esempio, un software autore; strutturare un’osservazione sui livelli di attenzione confrontando attività in cui la LIM è utilizzata per potenziare l’esposizione del docente e attività in cui sono gli studenti a utilizzare lo strumento; simulare esperimenti».

Alcuni strumenti specifici citati nel progetto e utilizzati per lo svolgimento delle attività sono:

Science Hack: motore di ricerca per video scientifici online;
FUN Science Gallery: spazio per scienziati dilettanti, con una quantità di attività ed esperimenti interessanti e divertenti, facilmente realizzabili per favorire la comprensione di concetti astratti e la motivazione verso lo studio delle materie scientifiche.
Museo Galileo di Storia della Scienza di Firenze - sezione didattica: questa sezione presenta una serie di utili risorse per la didattica con video e animazioni interattive.
Sezione Multimedia di ENIScuola: il sito presenta, nella sezione Multimedia, una serie di utilissimi strumenti didattici: video di esperimenti, interviste, giochi, test, liberamente fruibili in rete.

I 4 seminari realizzati per il progetto Il cannocchiale di Galileo: integrazione delle scienze e didattica laboratoriale hanno visto la partecipazione di circa 40 scuole, e uno degli aspetti interessanti è stata la condivisione degli strumenti informatici che i docenti utilizzano per la produzione e l’utilizzo di learning object in classe, ad esempio programmi come Exelearning, software opensource per la creazione di prodotti multimediali ad uso didattico, Articulate, software proprietario per la creazione di e-book, presentazioni interattive e altri strumenti per la didattica.

In sintesi, dai diversi progetti elencati si osserva che la didattica laboratoriale:

costituisce e rafforza la motivazione ad apprendere e il coinvolgimento degli studenti;
rende il rapporto docente-studente più chiaro e funzionale (perché basato anche sui risultati dell’apprendimento);
centra il percorso formativo sul processo, orientato al prodotto finale (lo studente si pone la domanda: “cosa so fare con quello che so?”);
favorisce il raccordo disciplinare, importante per lo sviluppo di una visione complessa e integrata dell’apprendimento;
arricchisce l’offerta formativa, anche per metterla in relazione al territorio e le realtà presenti.

Allo stesso modo l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’apprendimento (che risultano connesse alla didattica laboratoriale in quanto strumenti che la favoriscono) permette:

una gestione delle risorse e una riduzione delle spese nell’economia scolastica;
una velocizzazione dei processi formativi e organizzativi (attraverso l’utilizzo delle ICT è possibile realizzare progetti e attività in minor tempo, gravando in misura minore sulla già difficoltosa programmazione oraria scolastica);
l’interconnettività e la collaborazione di realtà distanti (nello spazio) e diverse tra loro;
l’ampliamento delle possibilità (virtuali);
la comunicazione “social” dei risultati, a più livelli.

Questi aspetti, in ultima analisi, sviluppano negli studenti l’attitudine all’imparare ad imparare, l’identità personale, valorizzano la cultura imprenditoriale, favoriscono l’attivazione dei processi orientativi.
Il percorso per l’integrazione di queste pratiche nella consueta didattica scolastica è ancora lungo, ma risulta imprescindibile perché la scuola stia al passo con le necessità formative degli studenti di oggi, e dei lavoratori di domani.

Si veda anche il video What Most Schools Don't Teach

Bibliografia e sitografia

MIUR, Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione 139/2012. Tra scuola e lavoro. Come aiutare i diplomati tecnici e professionali a trovare lavoro 139/2012, ed. Le Monnier 2012.

MIUR, Annali della Pubblica istruzione 5-6/2010. Qualità e istruzione tecnica, ed. Le Monnier 2011.

http://deliveryunit.indire.it/

http://formazionedocentipon.indire.it/?cat=8

http://formazionedocentipon.indire.it//wp-content/uploads/2012/08/didatec-web.pdf

http://www.progettolaureescientifiche.eu/

www.scuola-digitale.it

www.scuola-digitale.it/classi-2-0/il-progetto/introduzione-2/

http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1765

www.experimenta-pensarefarescienza.it

http://www.experimenta-pensarefarescienza.it/Experimenta_-_Pensare_e_fare_scienza/Home.html

http://www.scuola-digitale.it/ed-mondo/progetto/info/

http://www.progettolaureescientifiche.eu/il-piano-lauree-scientifiche

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/2bd1a638-fcda-4f86-89b3-0fb6fa5e0d34/Linee%20Guida%20PLS_stesura%20FINALE_0912.pdf

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/pon/avvisi2012

 

Editing a cura di Francesco Vettori, redazione Indire.

 

 
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