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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

Il Progetto Hubschool

Una rete di scuole che supera le frontiere, un concentratore che sviluppa nuove esperienze didattiche

di Redazione
18 Aprile 2013

E' presentato nelle sue diverse articolazioni il Progetto HubSchool, che ha coinvolto e, meglio, costituito una rete di scuole fra Italia e Svizzera.
Ne parlano di seguito i diversi attori coinvolti, delineandolo da più punti di vista.   

Il progetto, denominato “Hub School” di durata triennale, è stato approvato nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera (INTERREG), finanziato da Unione Europea, Italia e Svizzera e promosso dall’IPSIA Luigi Ripamonti di Como, capofila della parte italiana e dal Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport del Cantone Ticino , capofila della parte svizzera, e si inserisce in un contesto pedagogico volto a far conoscere ai giovani, in un comune contesto europeo, i principi storici, culturali, artistici e naturalistici che accomunano i territori coinvolti e, dato il suo carattere, ha visto il convolgimento anche dell'Istituto Indire.  
Il progetto, innovativo per il ruolo delle scuole che si muovono in rete, ha diversi obiettivi: il coinvolgimento dei giovani attraverso lo scambio di esperienze, la sensibilizzazione sui tratti storici e culturali comuni che legano i diversi territori coinvolti nella comune dimensione europea, e la promozione della cittadinanza attiva dei giovani.
Il progetto prevede di raggiungere questi obiettivi attraverso percorsi culturali e visite di studio, l'educazione ambientale, la strutturazione di laboratori comuni e tematici, gli scambi alla  pari fra i giovani, percorsi di formazione, cittadinanza, occupabilità, esperienze di auto-imprenditorialità giovanile e la promozione di una cultura di rete.
Il progetto si pone pertanto come un concentratore, che funga da nodo di smistamento di una rete di comunicazione organizzata capace di collegare, accogliere, scambiare e condividere esperienze, oltre che, per natura stessa del concetto di “Hub”, di generare ulteriori concentratori ad esso e fra loro collegati.
Il progetto, che si connota per i forti legami con il territorio, permettendo alle istituzioni scolastiche pubbliche di non essere più strutture autoreferenziali, ma di essere spazi aperti alla cultura esterna, sviluppando i collegamenti reciproci e ponendosi come punto attivo di riferimento per la vitalità del territorio, espressa da enti, associazioni e aziende.
Coinvolge circa  60 scuole italiane e svizzere, con  oltre 3.000 allievi, assistiti da circa  200 docenti con il  fine di  svolgere le attività previste dal progetto ma  soprattutto di renderne fruibili i risultati a scuole, enti e realtà territoriali che si rendono disponibili ad utilizzarli.
Solamente all’interno delle scuole si  ritiene che verranno coinvolti almeno 25.000 studenti nei  tre anni di vita  del progetto.
Nelle scuole italiane e svizzere vengono progettati itinerari fisici e virtuali, allestiti laboratori didattici tematici, ognuno in grado di dare un’immagine della propria regione di origine, tale da far capire i valori in essa contenuti.
L’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione è massiccio, con la partecipazione diretta dei giovani alla progettazione e messa in opera delle attività e dei laboratori, portandoli a sviluppare esperienze professionali e capacità imprenditoriali, delle quali potranno beneficiare nella loro vita futura da un punto di vista occupazionale.

I giovani operano in stretta collaborazione con i loro docenti, in attività centrate su tre tematiche:
l’acqua, come via di collegamento per persone e merci da nord a sud, come fonte di energia, come fonte di sostentamento
- il San Gottardo, la via delle genti, il massiccio delle Alpi che verrà attraversato dalla galleria ferroviaria più lunga al mondo, ben 57 km, sovrastate da un patrimonio naturalistico unico
- i personaggi, le arti e i mestieri, ovvero il substrato culturale  e storico delle regioni coinvolte e che rappresenta il collante che le unisce, e che  funge da ponte per il futuro

Il Dottor Alfio Di Mari, membro del Comitato di Direzione, esplicita le modalità di  lavoro scelte per Hubschool, in riferimento, nello specifico, alla didattica laboratoriale.

Premesso che il progetto prende l’avvio da una metodologia per sviluppare i percorsi didattici che valorizzino stili di apprendimento induttivi, è necessario promuovere l’analisi e la soluzione dei problemi attraverso la personalizzazione dei prodotti e dei servizi e l’uso del pensiero creativo, del lavoro cooperativo e delle tecnologie.
Con il progetto Hubschool si è trattato quindi di ideare iniziative che incidessero  sul territorio e per il territorio, “vivendo” la sua cultura,e organizzando circuiti tematici  attraverso i quali gli studenti potessero pervenire ad un arricchimento degli aspetti appunto “culturali, monumentali, paesaggistici, folcloristici e professionali”.
La didattica laboratoriale adottata prevede la realizzazione di contesti efficaci dal punto di vista della relazione e dei luoghi, e così degli strumenti e dei materiali utili allo sviluppo dei processi formativi; questi contesti di apprendimento, i "laboratori", dovrebbero avere come esito prodotti significativamente rilevanti, essendo caratterizzati da situazioni formative operative, dove la competenza da acquisire è il risultato di una pratica riflessiva che interiorizza il processo di apprendimento laboratoriale.
La metodologia si prefigge di coinvolgere docenti e studenti in un processo di costruzione delle conoscenze e di sviluppo di abilità e competenze, tenute in conto le variabili che influenzano i processi di insegnamento-apprendimento, vale a dire:

  • le modalità con le quali il materiale da apprendere viene strutturato;
  • le interazioni che si svolgono tra allievo e ambiente;
  • le caratteristiche personali dell’allievo (ad esempio i processi e le strategie usate di preferenza per la risoluzione di un compito);
  • gli strumenti di valutazione.

La didattica laboratoriale presuppone, per antonomasia, l’uso di una metodologia della ricerca, pertanto intende il laboratorio non solo come uno spazio fisico attrezzato in maniera specifica ai fini di una determinata produzione, ma anche come situazione, come modalità di lavoro, parimenti in aula, dove docenti ed allievi progettano e sperimentano e, agendo, usano la loro fantasia e  creatività.
Con il progetto Hubschool l'enfasi vien posta sulla relazione educativa (dalla trasmissione/riproduzione della conoscenza alla costruzione della conoscenza) e quindi sulla motivazione e la curiosità, la partecipazionela, la socializzazione e solidarietà.

Alla Prof.ssa Patrizia Sacchi, in quanto Direttrice del progetto, abbiamo rivolto alcune domande.


Qual è il valore aggiunto per la scuola e per gli studenti di un progetto così ampio e articolato come Hubschool?

 

Senza Scuola non si va da nessuna parte perché la Scuola è il luogo preposto alla realizzazione delle competenze chiave che compaiono nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 e che sono strumenti fondamentali ed ineludibili per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
Tra queste competenze, figurano la consapevolezza ed espressione culturale, la competenza digitale, le competenze sociali e civiche e lo spirito di iniziativa e imprenditorialità.
Il progetto Hubschool è nato, grazie al programma INTERREG, per dimostrare che le istituzioni scolastiche coinvolte, sebbene appartenenti a regioni e nazioni diverse, condividono storie, culture e prospettive di sviluppo legate al lavoro e all’economia, e accogliendo inoltre giovani generazioni, anche sogni, valori, progetti e speranze.
Gli obiettivi del progetto HUBSCHOOL si sono sviluppati partendo da alcune parole chiave:

  • cultura di rete realizzata attraverso l’organizzazione a rete, implicante il concetto di HUB, un modello in cui i diversi soggetti rappresentano i nodi e convergono su obiettivi comuni. Ogni soggetto non è autosufficiente, inserendosi invece in una rete di scambi il cui lavoro, o risultato parziale, confluisce verso un risultato globale che non è la semplice somma dei singoli prodotti ma porta in sé un elemento di sinergia creativa.
  • Educazione ambientale da sviluppare con particolare attenzione alla salvaguardia, valorizzazione e promozione del paesaggio e del patrimonio turistico.
  • Laboratori tecnici ed informatici per diffondere il miglior utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e potenziare la cultura di rete per progettare e organizzare circuiti tematici attraverso la didattica collaboratoriale.
  • Formazione – cittadinanza – occupabilità per offrire allo studente un elemento utile di raccordo tra conoscenze di tipo teorico ed esperienza pratica, e consentire un “approccio protetto” al lavoro, primo “step” per la formazione di una vera e propria cultura dell’ambiente di lavoro e di definizione di una propria identità professionale
  • Percorsi culturali e visite di studio per far conoscere, promuovere e valorizzare gli aspetti storici, paesaggistici e naturalistici, anche economico-sociali, di zone sfavorite che, pur fuori dai circuiti turistici tradizionali delle province lombarde/piemontesi e dei cantoni coinvolti, costituiscono patrimonio di cultura, di storia, usi e costumi per il territorio.
    Gli itinerari tematici culturali individuati dalle reti di scuole italiane e svizzere, utilizzando le discipline (storia, arte - cinema – arti visive – architettura – cultura; natura; salute – benessere e sport) come strumento per “leggere” il mondo, hanno tenuto conto delle seguenti tematiche da sviluppare:
  1. Le vie di comunicazione: l’Acqua
  2. Le vie di comunicazione: il San Gottardo.
  3. Personaggi arti e mestieri dei territori di confine
  • Peer education che vede come attori principali gli studenti responsabilizzati e formati, in un rapporto di educazione reciproca, comprendendo e rispettando le diversità sociali e culturali.
  • Auto imprenditorialità. Finalità ambiziosa del progetto è quella di far assumere allo studente il ruolo di “imprenditore di se stesso”: innovazione primaria dell’iniziativa è infatti costituita dal coinvolgimento attivo dello studente sia nella fase preparatoria che in quella esecutiva.
    Lo studente è chiamato, pertanto, “in team” con altri studenti-colleghi ad ideare concretamente gli aspetti pratici dell’intervento.

 

Valore aggiunto per le scuole partecipanti al progetto Hubschool è promuovere gli aspetti culturali di nicchia dei territori coinvolti, attraverso il lavoro di ricerca e progettazione di docenti e studenti in sinergia, e sfruttare le attività didattiche laboratoriali ad esso connesse.
Ne consegue che le azioni previste dal progetto sono volte ad integrare realtà internazionali e a coinvolgere in maniera attiva le componenti della scuola, in un momento difficile come questo, in cui si fatica a far emergere i propri elementi di eccellenza e condividere la “passione” con cui vengono perseguiti.
Gli studenti non hanno un ruolo passivo, che si esplica solo nel seguire le indicazioni dei docenti, ma sono gli attori principali delle iniziative di ogni singola rete: “accolgono” i pari studenti provenienti da altre realtà e culture e li coinvolgono, quasi fosse un piacevole gioco di ruolo, in altre realtà e culture. Riconoscere una matrice comune e condivisibile permette loro di apprezzare gli aspetti positivi di questo contatto fra culture. Inoltre possono pubblicizzare quest'esperienza attraverso media a loro congeniali.
Il vero valore aggiunto del progetto Hubschool è già contenuto nel titolo, la parola HUB traducendo il lavoro delle reti provinciali sia verso il territorio di appartenenza sia verso le altre reti provinciali e sovranazionali; il confronto, e la collaborazione che ne conseguono, permettono alla Scuola di collocarsi sul territorio, in sinergia, in un’ottica di servizio alla comunità ampliata.

 

A partire dalla Vostra esperienza è delineabile e realizzabile una nuova figura professionale?

Abbiamo in studio una nuova figura professionale definita “Promotore del territorio” (in questo caso di confine), con caratteristiche di formazione superiore (post diploma), che abbia competenze di base, competenze tecniche comuni a tutte le professioni e competenze tecniche riferite alla nuova figura.
Per le competenze di base e comuni a tutte le professioni alcuni ambiti sono:

  1. partecipazione e promozione delle comunità (pubbliche e private) del territorio, comprese quelle definite comunità del lavoro
  2. promozione dell’ambiente nei suoi molteplici settori
  3. comportamento e comunicazione anche in lingua inglese
  4. applicazione del problem solving (per la risoluzione di ogni aspetto legato alla ospitalità)
  5. organizzazione di percorsi di valorizzazione commerciale del territorio

La collaborazione con l’Università dell’Insubria, per meglio cogliere gli aspetti caratteristici della figura professionale in uscita del Promotore del territorio, si è rivelata preziosa. Ne sono state definire le competenze essenziali, in diversi seminari, inserendo a progetto i temi del marketing del territorio e dell’escursionismo lento come risorsa economica e opportunità di lavoro.
Ancora mancante, anche se fondamentale per l’offerta e realizzazione sul territorio di un percorso di studi come quello descritto, è il riconoscimento delle competenze transnazionali certificate. Questo è l’obiettivo alto a cui miriamo e per il quale siamo alla ricerca di interlocutori istituzionali, così che il nostro progetto possa trasformarsi in un'indicazione da seguire   nell’offerta formativa superiore.

E parimenti al Prof. Vittorio Silacci, capofila svizzero.

Qual è il valore aggiunto per la scuola e per gli studenti di un progetto così ampio e articolato come Hubschool?

Ci stiamo confrontando con un periodo molto difficile, dove sembrano prevalere le barriere politiche (frontiere) a scapito dell’appartenenza a un territorio geografico comune, dove la storia è stata testimone della nascita di unioni artistiche e culturali, dove la natura ha connotazioni comuni al sud della catena montuosa più importante e più imponente d’Europa, le Alpi, dove si parla la stessa lingua, dove si condividono le stesse abitudini di vita e alimentari.
La scuola ha il compito di educare i futuri cittadini a capire quali sono le loro radici territoriali, culturali.
Il progetto Hubschool ha sposato quest'obiettivo, proponendosi di aiutare i giovani che abitano nel Canton Ticino e nelle Province italiane vicine a prendere coscienza che le barriere politiche sono effimere, mentre il territorio è concretamente unito dalle caratteristiche sopra ricordate.
Nel contesto di questa comunanza emerge la scelta del Canton Ticino di concentrare il nucleo svizzero di Hubschool nell’Alto Ticino, nelle valli ambrosiane (Leventina, Blenio e Riviera), più lontane, in termini di distanza chilometrica, ma così vicine al centro della Lombardia.
I ragazzi delle valli, per loro natura un po’ più chiusi rispetto ai ragazzi dei centri urbani, stanno imparando che al di fuori della loro terra c’è molto da scoprire e che la loro terra ha molto da offrire ai ragazzi delle altre regioni del sud alpino.
Gli obiettivi del progetto Hubschool, se guardiamo alle ultime attività di incontro, sono già stati raggiunti: si pensi all’entusiasmo dei giovani ogni volta che rientrano da una visita alle reti del progetto.

Quali sono i risultati che vi attendete da un progetto di tale natura transfrontaliera?

La voglia di conoscere, di allargare i propri confini, di riconoscere il valore degli altri al pari del proprio, di aprirsi agli scambi, e così soddisfare la propria curiosità, per vivere e rivivere le emozioni suscitate dalla scoperta delle radici comuni. Questo, in sintesi, è il livello di coinvolgimento che ci si attende da chi partecipa al progetto Hubschool.
Il concetto, e l'esperienza, dell'essere transfrontaliero va inteso solo come confine politico e non come confine alla conoscenza.

Fra i temi specifici da sviluppare, si richiama l’acqua come mezzo di collegamento di persone e cose e il traforo del San Gottardo come importantissima via di comunicazione.
Del resto, ad un altro livello, la rete di scuole su cui si struttura il progetto risponde alle stesse necessità di collegamento, scambio, condivisione.
Può parlarci della “vitalità del vostro territorio” in questo senso?

Il Passo del San Gottardo è anche chiamato “la via delle genti”, a significare la sua importanza nella storia svizzera, ticinese e europea come via di comunicazione fra nord e sud e viceversa. Oggi la regione del Gottardo sta per diventare ancora più importante grazie al tunnel ferroviario più lungo al mondo: 57 km di ferrovia ad alta velocità per il trasporto delle merci e per il trasporto dei passeggeri da Milano a Zurigo, con una riduzione del tempo di viaggio di oltre un’ora.
Le valli del nord del Ticino, al di sopra del tunnel, acquisiranno visibilità quali luoghi di alto valore naturalistico, culturale e artistico.
Una delle finalità del progetto Hubschool consiste anche nel mettere i giovani dell’Alto Ticino in condizione di apprezzare di più quanto è a loro disposizione sul posto e così far crescere la loro volontà di trasmettere questi valori agli altri.


Infine la Dott.ssa Paola Ferrario, del Segretariato Tecnico Congiunto, Regione Lombardia, in qualità di membro dell'Autorità di Gestione INTERREG, spiega perché è stato scelto questo Progetto.

Quali sono le aspettative dell’Autorità Di Gestione rispetto al progetto Hubschool?

Il territorio fra Italia e Svizzera, coinvolto nel Programma di Cooperazione Transfrontaliera 2007-2013, costituisce una delle frontiere esterne dell’Unione Europea e si trova in una posizione assolutamente centrale e strategica in Europa.
Il Programma si propone di attivare progetti per rafforzare la cooperazione tra i due fronti, sviluppando le priorità di Lisbona: “fare dell’Unione la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010” e di Göteborg: “lanciare una strategia europea per lo sviluppo sostenibile”.

Le tre priorità che il Programma indica per lo sviluppo dei progetti sono:

  • Priorità 1: Ambiente e territorio
  • Priorità 2: Competitività
  • Priorità 3: Qualità della vita

La strategia di cooperazione del Programma «Italia-Svizzera» mira a migliorare la cooperazione tra le zone frontaliere nei campi dell’accessibilità, dell’innovazione, della valorizzazione delle risorse naturali e culturali e della condivisione di infrastrutture e servizi integrati, al fine di accrescere la competitività, su scala sud-europea e mondiale, e assicurare la coesione dei territori, nonché favorire l’occupazione e lo sviluppo duraturo.
Il Programma prevede quasi 92 milioni di euro di finanziamento FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e Nazionale italiano, ai quali si aggiungono circa 8 milioni di euro di risorse elvetiche.
I Progetti finanziati, che hanno preso corpo e si sono radicati nel tessuto sociale ed economico, devono avere un forte e positivo impatto sulla coesione territoriale e sulla qualità della vita sociale e culturale, rafforzando in modo sostanziale la cooperazione tra i territori di frontiera.
Il progetto Hubschool si inserisce nell’Asse 3 “Qualità della vita” che prevede di incrementare appunto la qualità della vita nell’area, rafforzando i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale e valorizzando il patrimonio culturale.
In considerazione delle politiche regionali di Svizzera e Italia e della specificità della frontiera, l’avvicinamento delle popolazioni delle regioni confinanti è una priorità irrinunciabile, in vista della formazione di regioni più concorrenziali nel confronto internazionale. Il coinvolgimento delle giovani generazioni, facendo leva sulle radici comuni, può contribuire positivamente ad una effettiva cooperazione sia nell’ambito di sviluppo e valorizzazione del territorio, sia nell’ambito della formazione formale ed informale dei giovani.

Perché è stato scelto?

Il progetto è stato finanziato per incrementare la qualità della vita, valorizzando i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale e il patrimonio culturale.
Si sostengono in particolare progetti che rispondano a quattro misure specifiche tra cui “rafforzare l’identità comune attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale”.
Il progetto Hubschool si propone di attivare azioni concrete che perseguono i più generali obiettivi di Programma, in particolare mette in campo risorse per migliorare la cooperazione tra Italia e Svizzera (Canton Ticino, Regione Lombardia e Regione Piemonte) nei temi collegati alla valorizzazione transfrontaliera del patrimonio paesaggistico, storico, culturale e artistico, facendo leva sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche e private operanti nel settore della formazione e dell’istruzione.
Il coinvolgimento delle istituzioni formative, e dei giovani, permette di confrontare, da una parte e dall’altra della frontiera, le iniziative di progettazione, gestione e sviluppo delle iniziative formative, in ambito formale ed informale, tese allo sviluppo endogeno del territorio.
Inoltre si ritiene interessante la costruzione di azioni con il coinvolgimento di istituti svizzeri, istituti di formazione professionale a regia Regionale ed istituti di istruzione superiore.

In che cosa è consistito il Vostro coinvolgimento?

L’Autorità di Gestione è responsabile verso la Commissione europea dell’efficacia e della trasparenza della gestione e attuazione del Programma.
Questa funzione è assegnata a Regione Lombardia. Il Segretariato Tecnico Congiunto, che ha carattere bi-nazionale, agisce come organo tecnico operativo che assiste l’Autorità di Gestione, il Comitato di Sorveglianza (organo politico) e il Comitato di Pilotaggio (organo tecnico che decide la finanziabilità dei progetti presentati), nell’espletamento dei propri compiti. È l’interfaccia più diretta con i progettisti, a supporto delle necessità di avanzamento dei progetti.
Pertanto Regione Lombardia, per il progetto Hubschool, funge da supporto tecnico per la gestione del finanziamento assegnato, monitora lo stato di avanzamento e controlla l’effettiva realizzazione delle azioni previste.


 

La struttura  della  rete

 

Referente unico di progetto
Ipsia “L.Ripamonti” Como (Co)

Le reti di area territoriale, rappresentate legalmente da una scuola capofila di area

Svizzera
• Bellinzona (CH): DECS (Capofila di parte svizzera) Dipartimento dell’educazione, della  cultura e dello sport Repubblica e Canton Ticino 

Lombardia
• Como (Co): Ipsia “L.Ripamonti” (Capofila di parte Italiana)  
• Luino (Va):  Isis Citta’ Di Luino – Carlo Volonte’  
• Colico  (Lc) : Istituto Di Istruzione Superiore “Marco Polo” 
• Milano :  Istituto Tecnico Statale Per Il Turismo “A. Gentileschi” Via Natta 11  
• Darfo Boario Terme (Bs) : Istituto Tecnico  Comm. e Per Geometri   “Teresio Olivelli “ 

Piemonte
• Baceno (Vb): Istituto Comprensivo “Innocenzo IX”

I Partner di Progetto
Istituo Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa, già Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica, Nucleo Lombardia, Milano  
Università Degli Studi Dell'Insubria - Varese
Fondazione Minoprio – Minoprio (Como)                              

Vedi il Calendario degli eventi di Interscambio

Vedi il Documento che presenta l’Iniziativa Comunitaria Interreg

 

Editing a cura di Francesco Vettori, redazione Indire.

 
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