Indire, sito ufficiale
Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa MIUR
immagine di contorno      Formazione separatore dei progetti      Documentazione separatore barra alta      Didattica separatore barra alta      Comunicazione separatore barra alta Europa
contorno tabella centrale
INTERCULTURA

Franco Cambi: il futuro dell'educazione

Costruire democrazia, diffondere la laicità, elaborare comprensione reciproca tra culture, fissare e sviluppare una cultura dei diritti umani

di Patrizia Lotti
23 Settembre 2003

Illustrando il tema del convegno "Per un'educazione capace di futuro. Sulle rotte dell'arcobaleno" (Viterbo 23 - 28 Agosto 2003) Franco Cambi (professore ordinario di Pedagogia generale presso l'Università di Firenze e presidente dell'IRRE Toscana) ha sottolineato le esigenze di un fare educativo non appiattito sull'attualità e meno legato alle esigenze burocratiche.

Lei è intervenuto, illustrando il tema, al Convegno "Per un'educazione capace di futuro. Sulle rotte dell'arcobaleno", organizzato a Viterbo dal 23 al 28 agosto, dal Centro Educazione alla Mondialità. La sua relazione era "Il futuro dell'educazione e l'educazione per il futuro"; qual è il motivo di questo titolo?
Il titolo alludeva, insieme, al bisogno di ripensare il fare-educazione non appiattendolo sull’attualità, sui bisogni del presente, bensì aprendolo anche a quelli ancora in gestazione e che dovranno essere "realizzati" nel futuro e all’esigenza di accompagnare tali bisogni emergenti con una teoria organica e una precisa capacità organizzativa. Un po’ come scandire la riflessione e sulla teoria e sulla prassi

Può ripercorrere sinteticamente i punti salienti del suo intervento?
Ho voluto, in linea di massima, delineare l’urgenza di andare oltre il presente, di attrezzare teoricamente la pedagogia a farlo e a farlo partendo dal futuro, ma da un futuro già cominciato, di cui bisogna attrezzarci a leggere i segni (che sono molti: io ne ho indicati quattro), a fissare i segni più urgenti (i quattro indicati: costruire democrazia; diffondere la laicità; elaborare comprensione reciproca – tra culture, etc. –; fissare e sviluppare una cultura dei diritti umani) e a indicare nella scuola, l’agenzia-di-base per formare i cittadini del futuro in questa direzione, in una scuola in cui istruzione e formazione stiano legate in modo contiguo e complementare. (torna su)

Nel panorama educativo italiano, quali sono le note dolenti? Da cosa dipendono o come si sono generate? Come possono essere superate?
La pedagogia italiana è poco attenta a questi problemi. Perché? Per molte ragioni (istituzionalismo, cognitivismo, etc.). Il superamento è possibile ripensando "in grande" (su scala planetaria) la stessa educazione.

Quali sono invece gli elementi positivi? Ci sono esperienze didattiche innovative? Come potrebbero essere diffuse?
Ci sono. Sui saperi. Sulla relazione educativa. Sull’innovazione dell’istituzione scuola. Si pensi all’autonomia. Come diffondere tali disposizioni? De-burocratizzando la scuola. Responsabilizzandola. Mettendo al centro la formazione.

E nel panorama didattico/educativo internazionale ci sono esperienze da mutuare o errori da evitare?
Nella didattica il limite è il cognitivismo "rigido". Altri limiti: il tradizionalismo didattico diffuso. Esperienze giuste ci sono, e sono tante. Si pensi al costruttivismo in didattica, tanto per esemplificare.(torna su)

 Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento esponenziale dell'informazione. Nella sua ricezione ed elaborazione, quale può essere il ruolo della scuola? Come può la scuola mantenere un equilibrio fra lo sviluppo delle competenze dell'allievo e la pressione della valanga informativa quotidiana?
La scuola deve abituare a vagliare l’informazione. A decodificarla. A correggerla criticamente. Come? Attraverso un’educazione ai media. Attraverso la formazione critica, che non è mai data dalla semplice informazione, bensì dalla riflessione.

Che cosa vuol dire educare alla mondialità e perché risulta essere così importante?
È formare l’uomo planetario: interculturale, aperto al diverso e al futuro, capace di farsi carico dei "problemi di tutti". È un traguardo necessario: siamo già dentro la mondialità (che non deve essere solo economica).(torna su)

Al convegno di Viterbo al quale ha partecipato, è stata trasmessa anche l'intervista realizzata dal comune di Reggio Emilia a Edgar Morin, nella quale il filosofo francese invita gli educatori a scommettere sull'improbabile: cosa ne pensa?
L’intervista è molto bella. Morin è un lettore attento del futuro già cominciato, ma è anche capace di prevedere il suo sviluppo e di leggere le sue potenzialità. È convinto poi che in e per tale futuro (mondiale, complesso, pluralistico, etc.) bisogna formare le giovani generazioni, attrezzandole sì di cognizioni ma anche e soprattutto di metacognizioni critiche ovvero non solo rivolte alle strutture dei saperi, ma pure alle loro implicazioni sociali, antropologiche e – perché no? – politiche. Morin è stato anche lì quello che è: un grande maestro del pensiero contemporaneo. Anche pedagogico, e in senso alto.(torna su)

Articolo a cura di Patrizia Lotti - Indire (p.lotti@indire.it)


Bio-bibliografia

Franco Cambi è professore ordinario di Pedagogia generale presso l'Università di Firenze. Dal 1997 è membro del Consiglio Direttivo dell’IRRSAE-Toscana e attualmente è Presidente dell'IRRE-Toscana. Da più di dieci anni fa parte del Consiglio Direttivo del CIRSE. Dirige l’UNELG-Toscana. Dal 1998 dirige  “Studi sulla formazione”. È Direttore scientifico dell'Archivio della pedagogia italiana del Novecento. Dirige collane editoriali presso varie case editrici, fra le quali: “Le Lettere” di Firenze, “La Nuova Italia” di Milano, “Carocci” di Roma, “Unicopli” di Milano.

Si è occupato di pedagogia e storia della pedagogia, di letteratura per l'infanzia e di studi filosofici.
Tra le sue opere più recenti si ricordano:

  • Collodi, De Amicis, Rodari. Tre immagini d'infanzia, Bari, Dedalo, 1985
  • Storia della pedagogia, Bari, La Terza, 1995;
  • Mente e affetti nell'educazione contemporanea, Roma, Armando, 1996;
  • Nel conflitto delle emozioni. Prospettive pedagogiche, Roma, Armando, 1997;
  • La Toscana e l'educazione, Firenze, Le Lettere, 1998;
  • Itinerari nella fiaba, Pisa, ETS, 1999;
  • Manuale di filosofia dell'educazione, Bari, La Terza, 2000;
  • Erasmo da Rotterdam, Le buone maniere dei ragazzi, Roma, Armando, 2000;
  • L’arcipelago dei saperi (a cura di), Firenze, Le Monnier, 2000 e 2001 (6 voll.);
  • Pedagogia generale (con E. Colicchi, M. Muzi, G.Spadafora), Firenze, La Nuova Italia, 2001;
  • La questione del soggetto tra filosofia e scienze umane (a cura di), Firenze, Le Monnier, 2001;
  • Mostri e paure nella letteratura per l’infanzia di ieri e di oggi (a cura di), Firenze, Le Monnier, 2001;
  • Intercultura: fondamenti pedagogici, Roma, Carocci, 2001;
  • (a cura di), La progettazione curricolare nella scuola contemporanea, Roma, Carocci, 2001;
  • L’autobiografia come metodo formativo, Roma-Bari, Laterza, 2002;
  • Formare alla complessità (con M. Callari Galli e M. Ceruti), Roma, Carocci, 2003;(torna su)
 
Articoli correlati

2008, anno europeo del dialogo interculturale
di Giovanna Spagnuolo (20 Febbraio 2008)

L’integrazione scolastica degli alunni immigrati in Europa
di Simona Baggiani e Erika Bartolini (20 Febbraio 2008)

La via italiana all'intercultura
di Vinicio Ongini (20 Febbraio 2008)

La conferenza europea INFO
di Alessandra Missana (10 Dicembre 2007)

La conferenza europea CROMO
di ANSAS Nucleo Regionale Friuli Venezia Giulia (16 Ottobre 2007)

MedTwinning: un ponte multimediale sul Mar Mediterraneo
di Silvia Dell Acqua (27 Novembre 2006)

Una WebBottega per la pace
di Lanfranco Genito (28 Febbraio 2006)

Quando scuola e istituzioni collaborano
di Francesco Vettori (18 Novembre 2005)

Voglia di comunicare, volontariato e scuola
di Francesco Vettori (04 Maggio 2005)

The seeds of change
di Edoardo Malagigi (09 Marzo 2005)

Tra accoglienza e innovazione
di Maria Ranieri (27 Aprile 2004)

Benchmarking Adult Literacy in North America
di Francesco Vettori (26 Febbraio 2004)

Competenza alfabetica funzionale
di Francesco Vettori (26 Febbraio 2004)

Indagine Ials-Sials: competenze della popolazione non nativa
di Francesco Vettori (26 Febbraio 2004)

Integrazione tra culture diverse: una questione aperta
di Patrizia Lotti (24 Settembre 2003)