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ISTRUZIONE

La partecipazione ai Programmi Operativi Nazionali 2007-2013

GPU: un approccio innovativo alla documentazione e al monitoraggio

di Samuele Calzone
13 Novembre 2014

Il ciclo di programmazione 2007-2013 è il risultato della riforma della politica di coesione [1] (avviata dal Consiglio dell’Unione Europea il 19 dicembre 2005) che ridefinisce gli obiettivi territoriali e articola i temi prioritari in tre macro obiettivi (Convergenza, Competitività regionale e occupazione, Cooperazione territoriale), in relazione alle caratteristiche economiche e sociali dei diversi territori dell’Unione Europea.
Le linee strategiche della politica di coesione riprendono gli obiettivi di Lisbona e hanno promosso l’avvio di un processo di programmazione unitaria per lo sviluppo e la competitività, al fine di destinare e distribuire le risorse nazionali e comunitarie per tutto il territorio nazionale. Rispetto a questo processo, il nuovo Programma 2014-2020 introduce importanti cambiamenti che rafforzano l’impatto delle azioni comunitarie nei sistemi di istruzione e formazione professionale di ogni Stato membro: accanto al rispetto di una stretta coerenza dei traguardi indicati dalla strategia Europa2020, è stato definito un nuovo impianto metodologico che ha individuato sette innovazioni [2] volte a rafforzare l’efficacia e la qualità della spesa dei fondi.

Queste innovazioni sono il risultato anche di una revisione strategica dei programmi operativi (PO), presentata dal Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale al Commissario Europeo per la Politica Regionale al fine di “accelerarne l’attuazione e migliorarne l’efficacia” per favorire una

forte concentrazione dei Programmi sugli investimenti maggiormente in grado di rilanciare la competitività e la crescita del Paese, […] intervenendo sul potenziale non utilizzato nel SUD, e su un più stringente orientamento delle azioni ai risultati [3].

Il Piano di Azione e Coesione (PAC [4]) insiste sulle priorità strategiche per il miglioramento del Sistema Nazionale di istruzione e di formazione professionale e si colloca all’interno delle linee di intervento della Programmazione Unitaria 2007-2013 (Fondi FSE e FESR) che in Italia si è concentrata nelle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) ed è stata supportata dall’utilizzo del Sistema informativo di Gestione della Programmazione Unitaria 2007-2013 (Sistema GPU[5]).
Nato dalla ricerca e dalla sperimentazione attuata da INDIRE di un innovativo approccio alla documentazione e al monitoraggio, il Sistema GPU, sviluppato e sperimentato in occasione della Programmazione 2000-2006 e implementato per il successivo ciclo di programmazione, risponde all’esigenza di avviare azioni di monitoraggio, in base all’art. 34 del Regolamento (CE) 1260/99 che invita ad utilizzare “un dispositivo di raccolta e di dati finanziari e statistici affidabili sull’attuazione per gli indicatori di sorveglianza e per la valutazione” (già art. 60 del Regolamento 1083).
Questo Sistema è utilizzato dall’Autorità di Gestione dei PON Istruzione per supportare le scuole nella partecipazione al Programma, consentire la capitalizzazione delle esperienze e sostenere i processi generativi di prassi migliorative del Sistema Istruzione: è, infatti, costruito per adattarsi alla realtà e ai bisogni gestionali delle istituzioni scolastiche, alle esigenze di monitoraggio, di valutazione dei risultati e di programmazione dell’Autorità di Gestione [6].

Monitoraggio e metodologia

Il rapporto di monitoraggio, realizzato grazie alla raccolta dei dati consentita dal Sistema GPU, costituisce un’indagine di ricerca in uno dei settori strategici di INDIRE; fornisce, infatti, un punto privilegiato per osservare il cambiamento promosso e realizzato nelle istituzioni scolastiche in funzione delle azioni di miglioramento e una prospettiva per riflettere sui modelli di riferimento relativi all’innovazione organizzativa, curricolare/didattica e alla transizione dalla scuola al mondo del lavoro. Il monitoraggio rappresenta uno strumento conoscitivo e la sua azione di ricerca si basa sulla definizione, selezione ed uso di indicatori per osservare e misurare i cambiamenti, intercettare istanze e approfondire nuovi bisogni conoscitivi.

L’ambito spazio-temporale delle indagini condotte e raccolte nel rapporto di monitoraggio è censuario (si riferisce a tutte le unità di analisi coinvolte nel ciclo di programmazione) e longitudinale (prende in esame i 7 anni di attuazione del Programma). La popolazione di riferimento è l’intera popolazione delle istituzioni scolastiche beneficiarie, articolata a seconda dell’ambito di osservazione in studenti, personale scolastico e adulti che si iscrivono ai corsi offerti dalla scuola.

L’indagine è costituita da analisi statistiche (di tipo descrittivo) e da focus qualitativi su specifiche azioni del Programma e si arricchisce dei risultati delle rilevazioni strutturate e semistruttutate somministrate al personale scolastico e agli studenti che hanno partecipato agli interventi formativi oggetto dell’approfondimento.

L’elaborazione delle informazioni avviene usando dei datamart che prelevano i dati dal database di produzione sottostante la piattaforma del Sistema GPU, congelato al 31 dicembre 2013, e li rendono in una forma più facilmente analizzabile, introducendo quando necessario, le ricodifiche o eventuali correzioni dei dati inseriti dalle scuole e/o generati dall’applicazione web.

Di seguito sono riportate alcune considerazioni, tratte dai Rapporti di Monitoraggio 2014 – FSE e FESR, sulla partecipazione ai Programmi PON “Competenze per lo Sviluppo” e “Ambienti per l’Apprendimento”.

La partecipazione ai Programmi PON Istruzione FSE e FESR: alcuni dati

Nei sette anni del ciclo di programmazione 2007-2013, hanno partecipato rispettivamente 3.017 istituti scolastici [7] al Programma fondo FSE “Competenze per lo sviluppo” e 3.018 al Programma fondo FESR “Ambienti per l’Apprendimento” (Asse I [8]).
Il totale di scuole attive complessivo nelle quattro Regioni Obiettivo Convergenza nell’anno scolastico 2013-2014 è 3.328, raggiungendo pertanto un tasso di partecipazione che supera il 90%.
La continuità progettuale delle scuole è descritta dalla partecipazione agli avvisi per l’attuazione di Piani Integrati, emanati quasi ogni anno dal 2007 fino al 2013, ad eccezione del 2012 [9], che consentono di pianificare e attuare interventi formativi rivolti al personale scolastico, adulti e studenti e interventi infrastrutturali per il potenziamento delle dotazioni tecnologiche e la costituzione o il completamento di laboratori di settore.

Nel periodo 2007-2013, 1.806.898 studenti, 291.521 tra docenti e altro personale della scuola, 236.284 adulti si sono iscritti ai percorsi formativi attuati nelle scuole delle Regioni Obiettivo Convergenza. Il personale scolastico, rispetto alle altre tipologie di destinatari, ha partecipato mediamente a due corsi (da settembre 2007 al 31 dicembre 2013), mentre il fenomeno della partecipazione a più interventi da parte di adulti e alunni è meno accentuato.

Iscrizioni e iscritti per tipo di corsista dal 2007 al 31 dicembre 2013. Valori assoluti

L’analisi dei dati per intervento formativo [10] mostra come il Programma “Competenze per lo Sviluppo” abbia sostenuto principalmente attività per gli studenti (circa 83% degli interventi è dedicato infatti agli alunni); le azioni che hanno avuto la più alta partecipazione sono state C1 - Interventi formativi per lo sviluppo delle competenze chiave e A2 - Definizione di strumenti e metodologie per l'autovalutazione/valutazione del servizio scolastico inclusa l'azione di diagnostica. Progetto Nazionale Qualità e Merito, rispettivamente dedicate al miglioramento delle competenze chiave e al potenziamento degli apprendimenti nell’area logico-matematica rivolto alla scuola secondaria di I grado, in risposta alle indicazioni emerse dall’indagini OCSE-PISA, “che classificano l’Italia tra gli ultimi Paesi per quanto riguarda i risultati nell’apprendimento in matematica, scienze e italiano [11]”.

Relativamente agli studenti, i corsi realizzati presentano il tasso di ritiro più basso e la percentuale di attestazioni emesse più alta: gli alunni sono, infatti, sempre più sostenuti e incoraggiati a partecipare alle attività extracurricolari PON dai docenti stessi (i Piani Integrati e i progetti PON sono discussi dal collegio e dal consiglio di Istituto) e dai genitori che riconoscono un significativo contributo di questi interventi al miglioramento dei risultati scolastici. Tra gli interventi rivolti agli studenti per l’innalzamento delle competenze chiave, le azioni C5 - Tirocini/stage (in Italia e nei paesi Europei) e C6 - Simulazione aziendale (IFS), dedicate alla tematica del raccordo scuola-lavoro e all’uso di metodologie caratterizzate dal learning by doing, hanno il minor numero di abbandoni. Proprio nei tirocini e stage realizzati nell’ambito del C5 si registra la più alta percentuale di attestazioni emesse.

A partire dal 2011 l’attenzione del Programma “Competenze per lo Sviluppo” è fortemente orientata anche al miglioramento e al consolidamento della capacity building del Sistema Istruzione nelle Regioni Obiettivo Convergenza e sono state avviate [12]:

  • iniziative di formazione dedicate ai Dirigenti Scolastici, ai Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi e ai controllori, sulle procedure negoziali e la gestione delle scuole, nonché́ il progetto di “Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche” (CAF-Education - Common Assessment Framework);
  • iniziative per la formazione sulla valutazione degli allievi e i progetti sulla valutazione e il miglioramento delle istituzioni scolastiche (progetto “Valutazione e Miglioramento” - e progetto VALES - Valutazione e Sviluppo Scuola);
  • iniziative di sviluppo professionale dei docenti, attuate in collaborazione con INDIRE.

 

Bibliografia e Sitografia

 


[1] Le politiche di coesione sono nate per favorire lo sviluppo equilibrato e sostenibile, le pari opportunità tra le persone e la riduzione del divario strutturale tra regioni e paesi. Le origini delle politiche di coesione risalgono al Trattato di Roma del 1957, nella quale viene fatto riferimento alla necessità di ridurre "le disparità fra le differenti regioni e il ritardo di quelle meno favorite". Tuttavia, solo a partire dagli anni '70, la Comunità prende una serie di iniziative organiche per coordinare ed integrare sul piano finanziario gli strumenti d'intervento nazionali. “Nel 1986, l'Atto unico europeo ha introdotto esplicitamente, oltre al mercato unico, l'obiettivo della coesione economica e sociale. Nella prospettiva dell'unione economica e monetaria, questa base giuridica ha consentito all'azione comunitaria di diventare il fulcro di una politica globale di sviluppo fin dal 1988. Grazie al trattato di Maastricht, questa politica è stata istituzionalizzata nel trattato che istituisce la Comunità Europea”.

http://europa.eu/legislation_summaries/glossary/economic_social_cohesion_it.htm, consultato il 11/09/2014

[2]Le sette innovazioni di metodo sono riassumibili nelle seguenti parole chiave: risultati attesi, esplicitati in termini misurabili grazie a indicatori quantitativi dell'impatto prodotto sulla vita dei cittadini dagli interventi pubblici; azioni, da indicare in termini puntuali e operativi; tempi vincolanti e esplicitamente associati ai soggetti responsabili da cui dipendono le scadenze; partenariato mobilitato, da coinvolgere tempestivamente nei processi che portano alle decisioni sulle politiche sia in fase di programmazione sia in fase di attuazione; trasparenza, da esercitare attraverso il dialogo sui territori e secondo il metodo OpenCoesione; valutazione degli effetti prodotti dagli interventi di sviluppo cofinanziati e del modo in cui tale effetto ha luogo; rafforzamento del presidio nazionale sull’attuazione, attraverso il monitoraggio sistematico dei programmi cofinanziati e le verifiche sul campo per accertare lo stato degli interventi, l’assistenza e l’affiancamento strutturato dei centri di competenza nazionale alle autorità responsabili dell’attuazione, nelle situazioni maggiormente critiche”.

http://www.dps.gov.it/it/politiche_e_attivita/programmazione_2014-2020/ consultato il 11/09/2014.

[3] Piano Azione Coesione, Allegato 1, p. 2.

[4] Il Piano si inserisce “nell’ambito del percorso di accelerazione” avviato in accordo con la Commissione Europea, e in base a quanto stabilito dalla Delibera CIPE 1/2011 e puntualmente concordato nel Comitato Nazionale del Quadro Strategico Nazionale (riunione del 30 marzo 2011) da tutte le Regioni, dalle Amministrazioni centrali interessate e dal partenariato economico e sociale. Il Piano si rivolge principalmente alle quattro regioni Obiettivo Convergenza, per le quali il QSN prevede l’azione di Programmi Operativi Nazionali (PON) e Programmi Operativi Regionali (POR).

[5] Questo Sistema informativo consente anche la realizzazione e la somministrazione di indagini quantitative e qualitative agli studenti, ai corsisti adulti e al personale scolastico.

[6] È collegato con il Sistema informativo del MIUR, SIDI e consente, inoltre, di gestire e documentare, attraverso una serie di funzioni per la governance e la trasparenza, la qualità dei processi complessi, dalla progettazione alla comunicazione, alla diffusione dei risultati delle attività, supportando l’organizzazione scolastica nei processi di autovalutazione, di innovazione didattica e di miglioramento continuo.

[7] Il numero tiene conto della razionalizzazione e degli accorpamenti delle scuole. La comunicazione della organizzazione della rete scolastica avviene a settembre di ogni anno (l’anno scolastico è compreso tra settembre ed agosto dell’anno successivo).

[8] Il numero totale di scuole che hanno partecipato al Programma FESR si riferisce solo agli interventi dell’Asse I “Promuovere e sviluppare la Società dell’informazione e della conoscenza nel sistema scolastico”, e non contiene i progetti presentati con l’avviso AOODGAI/7667 del 15.06.2010 per l’Asse II “qualità degli ambienti scolastici” Obiettivo C “incrementare la qualità delle infrastrutture scolastiche, l’ecosostenibilità e la sicurezza degli edifici scolastici; potenziare le strutture per garantire la partecipazione delle persone diversamente abili e quelle finalizzate alla qualità della vita degli studenti”.

[9] Il Piano Integrato del 2011 (Circolare 4462 del 31/03/2011) è biennale: l’avviso indica infatti che “le istituzioni scolastiche interessate sono state invitate a biennalizzare il finanziamento autorizzato con il Piano Integrato 2011/12”.

[10] Il progetto rappresenta un insieme di interventi ed è individuato con un Codice di Progetto Nazionale; ad esempio C-1-FSE-2013-230, contiene l’obiettivo-azione, il fondo e l’anno.

[11] Presentazione Progetto PQM.

[12] Circolare n. 2373 del 26/02/2013, pg 2. La piattaforma delle risorse per docenti si trova al seguente indirizzo web http://risorsedocentipon.indire.it/home_piattaforma/ consultato il 25 maggio 2014.

 
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