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E-LEARNING

L'apprendimento collaborativo online rafforza la motivazione

Maria Grazia Pastorino, docente dell'Online Education and Training della Università Bocconi, sottolinea i vantaggi dell'apprendimento in e-learning

di Indire Comunicazione
05 Ottobre 2003

Abbiamo incontrato Maria Grazia Pastorino, docente del corso di perfezionamento Online Education & Training (OET) dell'Università Bocconi durante la mattinata dedicata all'e-learning di Firenze World Vision. Dopo il suo intervento, un'ampia carrellata sulle tipologie dei corsi on line, sull'apprendimento collaborativo, sull'offerta italiana esistente e sul corso OET, abbiamo cercato di capire con lei quali differenze comporti, al di là degli aspetti più evidenti, per lo studente, seguire un corso on line piuttosto che uno in presenza. In Maria Grazia Pastorino abbiamo trovato una convinta sostenitrice dei vantaggi dell'e-learning e dei suoi benefici effetti sulla motivazione, sulla crescita personale, sulla capacità comunicativa e progettuale dello studente. Sempre a patto che non si tratti di semplici corsi di autoapprendimento adattati per essere fruiti on line, ma di un apprendimento collaborativo.

Che cos'è in due parole l'apprendimento collaborativo? Il concetto non è nuovo (i classici riferimenti teorici - citati anche da Maria Grazia Pastorino - sono Bruner e Vygotskij ), e potrebbe essere definito come l'acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il risultato di un'interazione di gruppo, o, semplificando ulteriormente, un apprendimento individuale come risultato di un processo di gruppo. Di questi ultimi anni sarebbe però la sua applicazione on line.

Qual è secondo lei l'effetto dell'apprendimento collaborativo on line sulla motivazione del discente?
Io mi sono occupata per anni di docenza tradizionale e ho trovato una fortissima differenza tra contesto on line e off line. I docenti tradizionali spesso non sono in linea con le esigenze dell'alunno, non si rendono conto che l'alunno oggi ha modalità di apprendimento diverse: è bombardato dai media e ha pochissimo tempo per la lettura e lo studio. Se studia o legge lo fa mentre ascolta la radio, o la Tv, o anche più media in contemporanea. Di questo non ci rendiamo conto e continuiamo con la docenza tradizionale, fatta di lezione frontale e studio a casa: il risultato è una scarsissima motivazione del discente.
In un tipo di corso come il nostro - on line collaborativo - assistiamo a un vero cambiamento di atteggiamento da parte della classe. Convinti in un primo tempo che la conoscenza venga erogata dal docente, gli alunni comprendono poi di avere un ruolo fondamentale. In termini tecnici è detto transformative learning. Nasce una vera foga di comunicare, ed è anche attraverso questa comunicazione che passa l'apprendimento. La trasformazione è evidente soprattutto nei più introversi: sanno di essere ascoltati, poiché la classe è monitorata, e tirano fuori aspetti della loro personalità rimasti fino a quel momento nascosti. La personalità elettronica può essere infatti molto diversa. Noi abbiamo piccoli gruppi di 7-8 persone, seguiti da un tutor, che arrivano a scambiarsi anche 120 messaggi di alto contenuto cognitivo alla settimana. Questo ha un evidente effetto sul coinvolgimento personale. Inoltre, noi forniamo un feedback che non è un semplice commento, ma una relazione strutturata che tiene conto sia del processo di apprendimento sia dei contenuti.

E per il docente?
Anche per il docente è gratificante veder crescere la motivazione, l'autonomia del gruppo, perfino le amicizie. Tra i partecipanti nascono relazioni bellissime. Paradossalmente, si potrebbe dire che il docente on line, pur distante nello spazio, è più presente di quello tradizionale, dove spesso i grandi numeri permettono un contatto poco più che sporadico.

E' sicuramente vero che i numeri parlano di una percentuale di successo molto più alta nei corsi on line rispetto ai normali corsi in presenza. Ma questo non potrebbe dipendere anche da altri fattori: per esempio che a un corso di specializzazione on line è frequentato da discenti adulti che scelgono e pagano per frequentare?
Sì, sono discenti adulti, ma taluni sono costretti dalla società per cui lavorano ad aderire, quindi non si può parlare di una libera scelta. Nonostante ciò, non ci sono cali di motivazione: l'entusiasmo è talmente forte che induce a studiare oltre l'orario di lavoro devoluto a questo uso, anche nel tempo libero, la sera o nei fine settimana. Questo si traduce in un vantaggio per le aziende, che possono contare su persone motivate, che hanno imparato a lavorare in gruppo e che si impegnano anche oltre il necessario. Ma è un vantaggio anche per gli iscritti al corso, in termini di crescita professionale e personale. Si sviluppa, in particolar modo, la capacità di risolvere i problemi, perché confrontandosi con il gruppo si capisce che ci possono essere punti di vista diversi sulla soluzione di un problema. Si migliora fortemente anche la capacità progettuale, perché ai nostri studenti affidiamo la progettazione di corsi veri, con sponsor reali, che se ben progettati diventano subito operativi. Il risultato è uno scarsissimo drop-off.

Com'è organizzato in pratica il vostro corso e quante persone formate?
Inizialmente era un corso di perfezionamento della University of London. L'Università Bocconi iscriveva lì i propri studenti e solo l'inizio e la fine avvenivano in Bocconi. Da quest'anno è diventato un Master, gestito direttamente dalla nostra università, che comprende una parte di frequenza virtuale a Londra. Quanto ai numeri, il nostro è un corso per selezionati, quindi abbiamo una cinquantina di iscritti l'anno suddivisi in gruppi di 7-8, mentre a Londra sono circa 150, provenienti da tutto il mondo.

Qual è la formazione dei tutor?
Sono ex-studenti, come nel mio caso, che hanno alle spalle una formazione per docenti, per formatori, ma anche ex-formatori con ruoli chiave come progettisti di corsi di formazione. È molto complesso progettare un corso come il nostro, a monte c'è il lavoro di uno staff cospicuo.

Quindi la formazione on line non è un risparmio per chi organizza i corsi, siano essi università, aziende o quant'altro?
No, io non parlerei di risparmio. Come dicono anche altri, erogare istruzione o formazione on line invece che in presenza non significa un abbattimento dei costi. La qualità ha il suo prezzo, anche a distanza. I vantaggi sono altri e stanno nell'accrescimento della motivazione, nello sviluppo di nuove competenze, non in una diminuzione dei costi. Certo, per un'azienda che decide di investire nell'aggiornamento dei suoi dipendenti con corsi di aggiornamento e di formazione on line ci sarà un indubbio ritorno economico, ma l'investimento iniziale ci deve essere, e non lo si può minimizzare.

Che cosa ne pensa del recente decreto Moratti-Stanca che istituisce le università telematiche e dà la possibilità a università pubbliche e private, ma anche ad altre organizzazioni che soddisfino determinati requisiti, di rilasciare titoli equivalenti in tutto e per tutto alle normali lauree? Non crede che possa esservi un rischio, come sostengono alcuni, che si crei un canale parallelo dell'istruzione superiore che sfugga, in un certo qual modo, ad un controllo di qualità?
Bisogna anche dire che le università italiane non hanno poi questa grande esperienza in materia. La Statale di Milano, per esempio, offre ai nuovi iscritti la possibilità di frequentare corsi di lingua on line, ma sono corsi preconfezionati, adattati per l'ambiente universitario e per la fruizione on line. Grosse esperienze, al momento, non ce ne sono, bisogna vedere quanto competitivi saranno i privati. Per il momento abbiamo solo l'erogazione di corsi di autoapprendimento, non si parla ancora di apprendimento collaborativo. L'università invece, al momento attuale, sta acquisendo una maggiore responsabilità in questo campo, nel senso di educare all'apprendimento circolare anche i discenti.

 

 
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