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PROFESSIONE DOCENTE

Torniamo alla Grammatica Italiana

Per porre rimedio ai crescenti problemi di scarsa competenza linguistica ecco una succinta guida ai contributi teorico pratici presenti in BIBL

di Franca Pampaloni
21 Ottobre 2003

Come rimedio ai problemi di un uso competente della lingua, messi in evidenza dal "2° Rapporto del Servizio Nazionale di Valutazione della Scuola Italiana", la ministra dell'Istruzione Letizia Brichetto Moratti chiede che sui banchi di scuola torni la grammatica italiana. Ma quale tipo di grammatica? Quella "classica" di tipo descrittivo-classificatorio, che ha formato generazioni di studenti ed evoca didattiche prescrittive, o quella di tipo nozionale, dove l'oggetto d'indagine non è più la frase ma il contesto, o ancora quella di tipo cognitivo in cui si privilegia un approccio ai fenomeni linguistici attento alla situazione in cui avviene lo scambio comunicativo?

Dopo la selezione di abstract dall'archivio BIBL sull'apprendimento della matematica (vedi Insegnare e apprendere matematica e geometria) ora proponiamo una seconda ricerca sulla grammatica della lingua italiana.

I cambiamenti nell'italiano standard, in particolare nella lingua parlata, propongono agli insegnanti nuovi problemi nella scelta delle grammatiche da adottare.
La "nuova" scuola che mira alle competenze richiede metodi e strategie di insegnamento della grammatica che privilegino la lingua dell'uso, il laboratorio linguistico, l'approccio costruttivo e creativo e l'apprendimento "per scoperta".

Introduzione e selezione abstract a cura di Franca Pampaloni, progetto BIBL [f.pampaloni@indire.it]

Leggi anche gli abstract proposti sull'apprendimento della matematica e della geometria

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L'analisi logica ci salverà
di Salvatore Sgroi
In Italiano e Oltre
a. 17, n. 5, 2002, pp. 308-310

Due articoli comparsi su due quotidiani, "Il secolo d'Italia" e il "Corriere della sera", a distanza di pochi giorni (24 e 26 ottobre 2002), fanno riflettere Sgroi su questioni di grammatica e didattica. Gli autori degli articoli (Giuseppe Valditara, responsabile di Alleanza Nazionale per l'istruzione e l'università e Giorgio De Rienzo) che propongono il ritorno a una politica linguistica scolastica centrata sull'analisi logica e sulla grammatica normativa, fondano le loro considerazioni, scrive l'A., su conoscenze superficiali, imprecise o false, come quando ritengono che la scuola di base abbia abbandonato l'insegnamento della poesia (Valditara) o quello della grammatica (De Rienzo). Entrambi sostengono la necessità di un ritorno a didattiche di tipo prescrittivo, ipotizzando che l'insegnamento della grammatica in senso stretto risolva tutti i problemi di un uso competente della lingua in tutta la sua ricchezza e varietà di sfaccettature espressive. L'A. richiama l'attenzione sulla necessità per tutti - soprattutto per chi fa proposte di politica linguistica per la scuola - di conoscere strumenti di lavoro aggiornati e critici, e di non di fermarsi a concezioni inadeguate alle mutate condizioni di comunicazione, di espressività e di educazione linguistica.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL
grammatica, educazione linguistica, abilità linguistiche, didattica, politica linguistica
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Il peso della grammatica di Alberto Sobrero
In Italiano e Oltre
a. 11, n. 3, 1996, pp. 147-154

L'A. conduce una lucida analisi dei testi di grammatica italiana adottati nelle nostre scuole, per sostenere che il peso fisico dei libri, divenuto oggi preoccupante, sarebbe riducibile se nel settore si sviluppassero strategie sperimentali e più diversificate delle attuali. L'evoluzione della lingua italiana determina una sempre più complessa articolazione del nostro sistema linguistico. Si rendono, quindi, indispensabili, anche in ambito scolastico, competenze di tipo sociolinguistico, pragmatico e testuale. Queste esigenze non possono, però, essere soddisfatte ricorrendo ad una semplice filiazione dalle "classiche" grammatiche descrittive di tipo sistematico e classificatorio. La tecnica dell'accumulo porta alla produzione di libri "generalisti", che cercano di soddisfare indiscriminatamente tutta la domanda, accentuando le caratteristiche di prodotto "neutro" (cioè non mirato su scelte teoriche). La qualità dei testi non potrà essere migliorata finchè gli editori si faranno concorrenza sul numero degli esercizi e sull'offerta di apparati avveniristici di vario genere. Il problema, però, non appare irrisolvibile, se si pensa che l'insegnante, in quanto "decisore d'acquisto", è dotato di un potere reale di fronte al mercato. Sta a chi ancora crede nella scuola sfruttare quest'arma al fine di alleggerire, in tutti i sensi, i nostri libri di grammatica.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
grammatica, libro di testo, esercizio, innovazione educativa
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A che serve l'italiano? di Dario Corno
Lend: Lingua e Nuova Didattica
a. 29, n. 3, giu 2000, pp. 22-30

Parafrasando la frase di Montaigne "Una testa ben fatta è meglio di una testa piena", l'A. afferma che "Una grammatica ben fatta è meglio di una grammatica piena". A questa premessa segue poi la trattazione di tre punti: la situazione e le caratteristiche dell'italiano attuale; l'italiano come 'metalingua', le cui conoscenze possono essere 'esportate' nell'apprendimento delle altre lingue; la definizione di un modello di grammatica cognitiva e tipologica. Per quanto riguarda il primo punto, l'A. sottolinea che l'italiano è diventato lingua d'uso dell'intero paese solo negli ultimi 30 anni e questo spiega il processo di semplificazione a cui è sottoposto. Descrive poi alcune caratteristiche della lingua (flessiva ed isolante; tema-prominente; accusativa ed ergativa). La presa di coscienza da parte dello studente anche molto giovane, in termini semplici, di tali caratteristiche permette di confrontare la nostra lingua con altre e utilizzare le analogie e differenze per una migliore integrazione ed economia di apprendimento ('insegnare italiano fa bene alle altre lingue'). Ciò è possibile se si adotta una grammatica 'cognitiva', attenta cioè ad aspetti sia formali, sia nozionali, sia contestuali.
Nonostante la lunga serie di studi approfonditi condotti negli anni '90 di cui è stata oggetto la lingua italiana corrente, l'italiano di oggi è assente nella gran parte delle grammatiche. Contesti linguistici importantissimi della lingua parlata, che le grammatiche formali non sono in grado di spiegare, trovano invece spazio nelle grammatiche nozionali, dove non è più la frase l'oggetto centrale d'indagine bensì il contesto. Soltanto però una terza classe di grammatiche, quella cognitiva, tiene presente la componente ambientale dei fenomeni linguistici: la situazione in cui avviene lo scambio comunicativo. I cambiamenti che avvengono nella lingua devono indurre ad una riflessione sul modo in cui le grammatiche scolastiche trattano l'analisi della lingua. L'A. sottolinea la necessità d'inserire la grammatica in una didattica ispirata al problem-solving per una condivisione dei termini del problema da parte degli studenti.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
lingua italiana, grammatica, processi cognitivi, lingue straniere, educazione linguistica
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Insegnare italiano: un curricolo di educazione linguistica a cura di Dario Corno
La nuova Italia, Milano 2000
265 p., (Progettare la Scuola ; 22)

Il volume comprende una ricognizione analitica dei programmi vigenti nella scuola di tutti i livelli (Citterio, Silvana), come avvio alla disamina sul curricolo verticale di educazione linguistica (Bertocchi, Daniela), che rappresenta il tema portante del saggio. L'A. riflette sui parametri organizzatori del curricolo, prima di passare a indagarne le componenti, secondo diverse accezioni. Si sofferma poi a definire le linee generali del curricolo di italiano, perché possa essere funzionale, rispettoso della componente cognitiva e dei bisogni del 'parlante'; perché serva a far acquisire precise competenze e riesca a 'certificare' i profili in uscita. Il terzo capitolo (Brasca, Luciana; Ravizza, Gabriella) mette a fuoco le quattro abilità linguistiche (ascoltare, parlare, leggere e scrivere), alla luce delle più recenti indicazioni bibliografiche e di sperimentazione didattica, individuando segmenti di curricolo specifico per ciascuna abilità, compresa quella di scrittura rispetto alle nuove tecnologie. Il cap. 4 (Corno, Dario), "insegnare la grammatica", analizza la tradizione pedagogica italiana in questo settore, per indicare poi prospettive didattiche che si basano su una considerazione della descrizione 'scientifica' dell'italiano attuale. L'A., riflettendo su "grammatica o grammatiche", passa in rassegna alcune tipologie di grammatica che servono a fare chiarezza sui modelli possibili di riferimento per interventi didattici consapevoli e non improvvisati. Lo scopo è anche quello di ancorare a un quadro teorico l'importante sezione del curricolo relativa alla riflessione sul linguaggio. Chiude il volume un capitolo (Bertocchi, Daniela) dedicato a "nuovi bisogni, nuovi linguaggi, nuovi strumenti", che tratta delle 'differenze', dell'innovazione didattica (soprattutto di 'moduli' e di 'progetti'), e degli ambienti di apprendimento, anche in correlazione con le tecnologie informatiche.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
lingua italiana, educazione linguistica, grammatica, curricolo, abilità linguistiche, politica linguistica, elaborazione del curricolo
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Le parole e le cose di Raffaele Simone
In Italiano e Oltre
a. 8, n. 2, 1993, pp. 109-112.

L'analisi logica, più volte criticata dallo "strutturalismo", si è invece rivelata importante per evidenziare il rapporto esistente tra le parole ed il mondo esterno. I linguisti, tra i quali Simone, hanno però assunto un approccio critico alla "vecchia" analisi logica, evidenziandone le inesattezze: prima fra tutte la classificazione dei complementi. Tali inesattezze emergono soprattutto grazie all'analisi della struttura profonda degli enunciati, propria della linguistica generativa, che evidenzia elementi operanti anche se non presenti in superficie. La "nuova" analisi logica non si ferma quindi alla semplice etichettatura degli elementi, ma cerca di evidenziare le profonde reti logiche che collegano la realtà con il linguaggio.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
grammatica, linguaggio
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La riflessione linguistica: La riflessione linguistica parte dal testo orale e scritto e serve per ritornare al testo assicurandone una più precisa e consapevole interpretazione di Maurizio Parodi
In Scuola Italiana Moderna
n. 4, 1999, pp. 29-30

L'apprendimento della lingua da parte del bambino non avviene mai, neppure in età prescolare, per mera imitazione delle abitudini linguistiche degli adulti, bensì per mezzo di formulazioni autonome di regole intuitive. Anche gli errori dei bambini ('dicete, facete, bevere') derivano dall'applicazione di precise regole linguistiche. L'errore va inteso come il frutto dell'applicazione di una regola che non rientra nel sistema grammaticale convenzionalmente riconosciuto. In questo senso lo sviluppo linguistico-cognitivo si configura come un progressivo avvicinamento delle regole intuitive personali a quelle del sistema convenzionale, fino alla loro coincidenza. Tale processo è favorito dall'acquisizione da parte del bambino della consapevolezza riflessa dei propri atti linguistici. Per sollecitare l'acquisizione di tale consapevolezza, si suggerisce di impostare l'insegnamento della grammatica non come trasmissione di regole, bensì come stimolo, meglio ancora se indotto attraverso il gioco, capace di portare a livello consapevole meccanismi che l'alunno è già in grado di produrre e percepire.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
educazione linguistica, grammatica, scuola materna
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Recupero della comprensione grammaticale: schede per il lavoro linguistico sulla struttura frasale di Barbara Greco
Erickson
Trento 1999, 287 p., (Materiali di Recupero e Sostegno)

L'A. propone un percorso a schede che affronta i disturbi del linguaggio in bambini in età scolare e prescolare, puntando sulla visualizzazione del linguaggio e non sulla memoria verbale, con l'obiettivo di portare il bambino a comprendere che ogni parola ha una sua chiave di lettura e di potenziare quindi le sue abilità di produzione orale e scritta della lingua italiana. Il percorso è basato su quegli indicatori linguistici che determinano maggiormente la corretta comprensione di una frase (pronomi personali, preposizioni articolate, proposizioni relative...); tali fattori vengono scomposti ulteriormente in base alle diverse funzioni svolte all'interno della variante grammaticale presa ad esempio (soggetto, complemento oggetto...).
Ogni gruppo di schede è costituito da un foglio di registrazione per l'insegnante, da una tabella da compilare con tutti gli item presi in esame, da una scheda modello che introduce la regola grammaticale oggetto d'insegnamento, da 5 schede esercizio e da 10 schede verifica.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
difetto del linguaggio, difficoltà di apprendimento, grammatica, educazione compensatrice, metodo di insegnamento, età prescolare, scuola primaria
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Grammatica e matematica non fanno solo rima di Daniele Christen
In Italiano e Oltre
a. 15, n. 3-4, 2000, pp. 152-158

L'articolo suggerisce delle relazioni tra grammatica e matematica, e precisamente utilizza la teoria degli insiemi per illustrare: il nesso tra il soggetto e il predicato nella frase semplice; il nesso tra il verbo e i suoi argomenti; la modificazione del nome attraverso aggettivi, sintagmi preposizionali e frasi relative restrittive. Utilizza concetti di: appartenenza, non appartenenza, inclusione, intersezione. Applica agli insiemi individuati le proprietà commutativa e associativa. Obiettivo formativo è quello di fare capire la convenzionalità delle barriere disciplinari e la similarità dei processi cognitivi, pur attivati attraverso differenti linguaggi (naturali e artificiali) dei quali si colgono le somiglianze, ma anche le differenze.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
matematica, grammatica, logica simbolica, interdisciplinarità, processi cognitivi, sintassi, semantica
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Analisi del periodo in prospettiva nozionale di Gianluigi Sommariva
Scuola e Didattica
a. 43, n. 6, 1997, pp. 31-33

L'A. indaga sui rapporti fra struttura del periodo e argomentazione adottando una prospettiva nozionale. Detta prospettiva si propone di privilegiare le concrete realizzazioni linguistiche e di considerare le categorie di classificazione un semplice strumento per un uso più consapevole della lingua. Vengono proposti diversi esercizi, utili a rendere lo scolaro consapevole del fatto che l'ordine delle frasi all'interno di un periodo può determinare notevoli variazioni di significato. Si pone l'accento in particolare sulla considerazione che una determinata disposizione degli elementi del periodo può assumere un chiaro valore argomentativo. Gli esercizi indicati dall'A. propongono operazioni di completamento, analisi, smontaggio e rimontaggio, con l'intento di illuminare la struttura logica delle frasi utilizzate.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
sintassi, tecnica didattica, esercizio, grammatica, scuola secondaria inferiore
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La grammatica scoperta nel macigno di M. Luisa Altieri Biagi
In Italiano e Oltre
n. 5, 1998, pp. 246-56


L'A., che già in altre sedi ha invitato gli insegnanti di grammatica a partire dai testi, cioè dal concreto dell'esperienza comunicativa, propone una lettura di alcuni racconti di Dino Buzzati volta a dimostrare come la consapevolezza grammaticale possa derivare dall'osservazione del funzionamento dei materiali linguistici all'interno di una solida struttura testuale. L'insegnante deve innanzitutto proporre un testo allettante, che stimoli la curiosità dei ragazzi. Una prima lettura ingenua deve essere seguita, a distanza, da una o più ri-letture critiche, che puntino all'individuazione del complesso delle scelte costituenti il testo a tutti i livelli, narratologico, stilistico e grammaticale. Un'analisi di questo tipo consente di percepire la consapevolezza e le finalità delle singole scelte autoriali (aprendo, al tempo stesso, una finestra sul ventaglio delle possibilità scartate che stanno dietro ad ogni testo) ed offre all'insegnante gli spunti per estendere l'osservazione di alcuni fenomeni ad altri testi (letterari e non) e per risalire dall'uso alla regola. Tale strategia, inoltre, acuisce la sensibilità interpretativa dello scolaro, ne arricchisce il patrimonio linguistico e consente al ricevente, che voglia farsi emittente, una più abile progettazione del proprio discorso.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
letteratura, educazione linguistica, grammatica, analisi testuale, lettura, scrittura, lessico
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Cosa ne penserebbe Manzoni di Dario Corno
In Italiano e Oltre
a. 17, n. 1, 2002, pp. 6-11

Partendo da uno scritto di Manzoni nel quale le grammatiche sono divise in tre classi (le classificatorie; quelle attente alle operazioni mentali e quelle che rendono ragione dell'uso linguistico), l'articolo distingue le grammatiche in tradizionali o sostanziali (le classificatorie); nozionali (attente al significato) e cognitive o semiotiche (attente all'uso). Afferma che la nuova scuola, che mira alle competenze, richiede un insegnamento della grammatica che affianchi alla via nozionale (particolarmente applicata alle valenze verbali) quella attenta all'uso linguistico. Tale arricchimento sarebbe utile per sviluppare competenze trasversali e per trasferire, attraverso la metacognizione, le competenze acquisite all'apprendimento delle altre lingue. Aggiunge infine un suggerimento: valorizzare lo studio della lingua sotto l'aspetto dello stile.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
grammatica, educazione linguistica, abilità, cognizione
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Meglio corretti che abili: Spesso i bambini sono linguisticamente corretti, ma non ci sanno fare di Rosaria Solarino
In Italiano e Oltre
a. 17, n. 5, 2002, pp. 284-290

L'A. illustra la seconda fase dell'analisi dei risultati di una ricerca promossa dagli IRRSAE sulle abilità di scrittura (la prima fase è già apparsa sulla rivista 'Italiano e Oltre' n. 14/2000). L'indagine si riferisce a bambini in uscita dalla scuola elementare. In particolare il rapporto analizza i descrittori linguistici che verificano la correttezza linguistica, a confronto con quelli che verificano le abilità cognitive e comunicative. C'è, nella maggioranza dei casi, un'ovvia correlazione fra i due tipi di descrittori, ma per il 18 per cento dei bambini tale correlazione non si verifica. L'A. indaga quindi su quali possano essere le variabili che influenzano le distinte competenze; analizza perciò gli aspetti sociologici e psicologici: tra i primi quelli legati alla provenienza socio-economica della famiglia e alla prevalenza dell'uso del dialetto in casa; tra i secondi quelli riferibili alla "percezione di sé", al gradimento dello stare a scuola, alle aspettative di proseguimento negli studi. I risultati sembrano confermare, in ogni caso, che la "correttezza" è ancora e sempre al centro delle preoccupazioni degli insegnanti, molto più della competenza linguistica, la capacità cioè di usare la lingua per scopi comunicativi.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
scrittura, ortografia, grammatica, abilità linguistiche, competenza comunicativa, analisi della varianza, risultato di ricerca
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La grammatica suggerita dai bambini di Valter Deon
In Italiano e Oltre
n. 4, 1993

L'articolo illustra il percorso per giungere a un rinnovato insegnamento grammaticale. Il punto di partenza, secondo Deon, è quello di potenziare la cosiddetta "grammatica nozionale", quella grammatica cioè costituita da nozioni di base più vicine al bambino (tempo, aspetto, genere, numero, ecc.), spesso sottovalutata da un punto di vista didattico, perché considerata già acquisita.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
grammatica, educazione linguistica, bambino
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Vademecum di educazione linguistica a cura di Dario Corno
La Nuova Italia, Firenze
1993, 364 p., (Biblioteca di Italiano e Oltre ; 12)

Si tratta di una raccolta di saggi apparsi originariamente nella rubrica "Speciale Scuola" della rivista "Italiano e Oltre" a partire dal 1988. I contributi si articolano nelle seguenti aree tematiche, alle quali si riconducono i saggi degli autori indicati tra parentesi: La grammatica e il lessico (Della Casa, Maurizio; Corno, Dario; Tornatore, Lydia; Fioroni, Angela; Pozzi, Saeda; Pugliese, Rita). Il parlato (Sobrero, Alberto A.; Cicardi, Feliciana; Bertocchi, Daniela; Orsolini, Margherita). Ascolto lettura e comprensione (Simone, Raffaele; Corno, Dario; Sergiacomo, Lucilla; Masiero Bocci, Lucia; Rossi, Simonetta e Scotese, Maria Claudia; Pozzo, Graziella; Ambel, Mario; Levorato, Maria Chiara; Lavinio, Cristina). La scrittura (Ciseri Montemagno, Carla; Bertocchi, Daniela; Fioroni, Angela; Scotese, Maria Claudia; Corno, Dario; Cortellini, Donatella e Sabatino, Marilia; Palmieri, Nara; Zeppetella, Ileana; Simone, Raffaele; Manacorda, Flaminia; Vaggi, Chiara; Zioni, Maria; Samek Lodovici, Pinuccia; Caviglia, Francesco e Ferraris, Maria). Nella prima parte del libro, le riflessioni sul lessico sono accompagnate da alcune riflessioni su che cosa significa insegnare grammatica nella scuola media. Nella seconda parte, l'attenzione si rivolge al parlato inteso come "interazione comunicativa". Nella sezione sono anche illustrati i diversi "parlati della scuola", le procedure per un'analisi efficace del parlato in aula, l'organizzazione della comunicazione in classe e le valenze educative della discussione. Per quanto riguarda l'ascolto, si propone un nuovo modello teorico della ricezione che distingue tra "sentire" ed "ascoltare". Lettura e comprensione sono invece spesso correlate; in particolare si sottolinea l'importante ruolo dei repertori di conoscenza nella formazione dei significati. Infine la scrittura è esaminata sotto due punti di vista: la scrittura come grafismo e come creazione di testi più o meno complessi.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
educazione linguistica, grammatica, parlato, comunicazione, espressione scritta, lessico, ascolto
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Il primo Zanichelli: vocabolario elementare di italiano a cura di Mario Cannella
2. ed., Zanichelli, Bologna
1996, 1151 p.

Un vocabolario destinato agli alunni più giovani, scritto in modo tale da permettere che il lettore possa iniziare rapidamente ad usarlo autonomamente. Elenca oltre 17.000 parole tra quelle più frequenti nei libri di studio o di lettura per ragazzi, il cui significato è chiarito in modo semplice e immediato attraverso un esempio dell'uso della parola, seguito da una spiegazione-perifrasi. Oltre al significato delle parole, che è trasmesso al lettore in modo induttivo, il vocabolario fornisce molte altre informazioni utili: la pronuncia, la categoria grammaticale, le irregolarità, i sinonimi e i contrari, l'etimologia, i rinvii. La seconda edizione aggiunge l'indicazione della sillabazione e quella delle forme flesse dei verbi e presenta una lieve riduzione del formato e del corpo tipografico. Il vocabolario ha anche oltre 5200 illustrazioni in bianco e nero e a colori, riferite a parole non comprese tra le definizioni.

Parole chiave per ulteriori ricerche sull'argomento nella banca dati BIBL:
lingua italiana, vocabolario, pronunzia, grammatica, scuola primaria
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Selezione abstract a cura di Franca Pampaloni, Sezione Documentazione Indire
Editing Lorenzo Calistri, Ufficio Comunicazione Indire

 
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