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DISABILITA'

Tecnologia per i bambini temporaneamente non abili

Quando la tecnologia diventa un amplificatore cognitivo e comunicativo: riflessioni su un'esperienza con i bambini ospedalizzati

di Silvia Panzavolta
06 Novembre 2003

Il bambino che vive l'esperienza dell'ospedalizzazione diventa il fulcro di un nuovo sistema relazionale, familiare e sociale il cui obiettivo primario è il recupero della salute.  Accanto a questa prioritaria esigenza, è altrettanto importante che il bambino possa continuare a svolgere una vita normale fatta quindi di scuola, gioco, incontri con amici e compagni.  
La possibilità di fare scuola in ospedale rappresenta sicuramente una garanzia fondamentale a ciò, anche se si tratta di una modalità assai diversa da quella nota al bambino. Generalmente è l'insegnante che si reca nella stanza del piccolo per fare lezione e ciò implica l'assenza del  contesto relazionale e sociale del gruppo classe, fondamentale per lo sviluppo di abilità sia cognitive che socio-affettive.
L'insegnante avvertirà più che mai l'esigenza di motivare il bambino all'apprendimento e rendere piacevole l'attività didattica; di favorire le relazioni fra il piccolo degente, i suoi coetanei e, se possibile, mantenere i contatti con la realtà quotidiana interrotti dal ricovero; tenterà di confrontarsi con la realtà di provenienza del bambino per garantire la continuità al suo percorso educativo, ma potrà difficilmente ovviare ad una fondamentale mancanza.

La scuola in ospedale trova oggi un forte alleato nell’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. L’uso della tecnologia ha già introdotto un nuovo modo di concepire la didattica in ospedale.

Le sperimentazioni avviate negli ultimi anni sull'uso delle risorse tecnologiche e telematiche a supporto della didattica e del gioco in ospedale sono state pianificate su due livelli complementari:

  • da un lato creare le condizioni affinché sia mantenuto un contatto col mondo esterno, rompendo così l’isolamento che spesso può durare anche per lunghi periodi;
  • dall’altro favorire e dare continuità al percorso formativo del giovane degente mediante attività diversificate rese possibili dall'uso del computer: costruzione di storie a più mani, partecipazione ad una comunità di apprendimento on-line, ecc.

L’uso delle odierne tecnologie favorisce un apprendimento inteso non più come riproduzione, che vede cioè il bambino capace di acquisire, immagazzinare e riprodurre informazioni provenienti dal mondo esterno, ma come comprensione e costruzione, un processo in cui l'alunno è messo in condizione di produrre nuove relazioni, di creare soluzioni originali, facilitato da un contesto in cui è consapevolmente coinvolto nella costruzione di un’entità.

Come amplificatore comunicativo la tecnologia permette di aggirare una delle conseguenze più evidenti che un'ospedalizzazione comporta: l'interruzione delle relazioni con il mondo esterno (amici, compagni, parenti).

La tecnologia assume anche il ruolo di amplificatore informativo, poiché consente di superare il grosso limite del recupero delle informazioni all’interno dell’ambiente ospedaliero. Questo diventa possibile sia in forma individuale, mediante la ricerca sul WEB o l’uso di software (es. enciclopedie multimediali), sia grazie alle informazioni distribuite tra i pari con cui i bambini sono in contatto.

Infine, la tecnologia funziona come un amplificatore cognitivo quando, oltre a privilegiare i processi cognitivi quali l'attenzione, l'ascolto, la comprensione, favorisce lo sviluppo di abilità come l'intuizione, la pianificazione, l'uso del problem solving, la metacognizione.

Tutto questo può essere facilitato dall’uso di buoni software didattici e dalla partecipazione in rete a comunità di apprendimento tra coetanei.

Autore: dott.ssa Enza Benigno, Istituto di Tecnologie Didattiche (ITD), Genova (cfr. scheda relativa all'ente nella banca dati PERINE)

Editing, Silvia Panzavolta, webzine Indire (s.panzavolta@indire.it)

L'immagine è tratta dall'archivio immagini DIA di Indire - Patrimonio Librario

 
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