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Accessibilità e normativa

La prossima legge italiana sull'accessibilità deriva da un percorso iniziato con le linee guida WAY del W3C

di Patrizia Lotti
04 Novembre 2003

computer e "bilancia della giustizia"Nella società dell’informazione l’accesso alla tecnologia rappresenta sempre di più un’opportunità di conoscenza, istruzione e lavoro, tanto da poter equiparare l’accesso alle tecnologie ed il loro pieno utilizzo ad un diritto primario per tutti i cittadini, nessuno escluso.
In base alle statistiche ufficiali elaborate nella preparazione dell'anno europeo della disabilità, nell’Unione Europea (EU) ci sono circa trentasette milioni di cittadini disabili, tre milioni dei quali residenti in Italia. Di questi: un milione sono invalidi motori, seicentomila sordi e trecentocinquantamila ciechi o ipovedenti; duecentomila sono occupati e fra i trecento e i cinquecentomila sono collegati a internet.

A seguito della proclamazione dell’anno europeo dei disabili, l’uguaglianza telematica ha ampliato il proprio contesto di discussione, prima delimitato agli addetti ai lavori. Fra gli obiettivi posti per questo anno dal Consiglio dell’UE c’è la sensibilizzazione dei cittadini sui temi legati alla non discriminazione e all’integrazione e il sostegno di azioni concrete per favorire le pari opportunità e l’inclusione sociale. In particolare, fra le misure previste dall’Italia, troviamo la sensibilizzazione della cittadinana alla situazione delle persone disabili e la diffusione delle innovazioni tecnologiche, per favorire la comunicazione e integrazione dei disabili. Ciò ha alimentato il dibattito parlamentare sulle nuove tecnologie, dove è attualmente in discussione la legge sull’accessibilità delle risorse internet, che vuole tutelare in particolare le "persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione". Data l’intesa bipartisan sul tema, che ha fatto passare la legge alla Camera con un voto unanime, è probabile che lo stesso testo venga approvato velocemente anche al Senato.

Affinché, anche per i disabili, non ci siano penalizzazioni nell’utilizzo della rete, il Word Wide Web Consortium (W3C) ha divulgato le linee guida Web Accessibility Initiative (WAY): standard e suggerimenti per ampliare le possibilità di accesso di siti per le pubbliche amministrazioni e istituzioni di tutto il mondo. Le prime linee guida risalgono al 5 maggio 1999; riunitosi in Italia il 1° e 2 luglio 2003, il W3C si è impegnato a redarre la versione 2.0 entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda le normative nazionali, gli Stati Uniti sono stati il Paese che si è mosso prima; il testo di legge "American with Disability (ADA)" è del 1990, ha posto le basi per la tutela e la non discriminazione dei cittadini disabili americani in qualsiasi ambito della vita sociale e dedica una sezione agli strumenti per le telecomunicazioni. Del 1998 è la "Section 508" del Rehabilitation Act, che guarda allo sviluppo delle tecnologie per le categorie deboli.
Anche la Comunità Europea ha immediatamente aderito al WAY promuovendo alcune iniziative, come: "eEurope 2002 accessibilità e contenuto dei siti Internet delle amministrazioni Pubbliche", del 25 settembre 2001; il "Piano di azione eEurope 2002: una Società dell'Informazione per tutti", lanciato in occasione del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23-24 marzo 2002; il "Piano d'azione eEurope 2005", subentrato al "Piano d'azione eEurope 2002", che ha confermato gli stessi obiettivi; nel marzo 2002 il Consiglio ha adottato una risoluzione che esorta gli Stati membri ad accelerare l'attuazione dell'iniziativa WAI del W3C.

In Italia, il primo documento normativo è la Circolare Ministeriale 13 marzo 2001, numero 3, "Linee guida per l'organizzazione, l’usabilità e l’accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni" (scarica la Circolare ministeriale). Ad essa segue la Circolare dell'Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA) del 6 settembre 2001, numero 32, "Criteri e strumenti per migliorare l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili" (scarica la Circolare AIPA) e la Direttiva del 30 maggio 2002 sul dominio "gov.it". Nel maggio 2002, presso il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie di concerto e il Ministero della Salute ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stata istituita la "Commissione Interministeriale sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli", che ha redatto il Libro Bianco. Il libro contiene una serie di proposte concrete, fra cui l'indicazione di alcune azioni necessarie a promuovere l’inserimento dei disabili nella società basata sull’informazione e la conoscenza e la proposta di un nuovo disegno di legge. Dal libro sono emerse ben dodici proposte di legge, unificate in un unico Testo, approvato con l'unanimità dei trecentosei parlamentari presenti in Aula, il 16 ottobre 2003 dalla Camera dei Deputati e di prossimo dibattimento al Senato.
Sul sito del Governo, in una sezione apposita, è possibile consultare una serie di risorse utili per l'accessibilità.

di Patrizia Lotti, redazione webzine [p.lotti@indire.it]

 
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