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MEDIA EDUCATION

Ente Radio Rurale: la parola ai bambini

Parole e immagini degli alunni di settanta anni fa

di Sara Zamboni
04 Novembre 2003

«Con questa bella istituzione dell’Ente Radio Rurale noi siamo come trasportati nei più lontani paesi, che possiamo conoscerne ed ammirarne le bellezze, noi possiamo assistere ad esercizi militari come se fossimo presenti»

 

- Alunno Teresio Icardi, V classe, scuola elementare di Busalla (GE) 

 

 

«19 marzo 1937 - La radio rurale portò nel 1935 un raggio di vivida luce in questa scuoletta di campagna frequentata da contadinelli, i quali pur essendo a pochi chilometri da Bologna, vivono isolati dal mondo come romiti»

 

- Direttrice didattica Argia Mingarelli, scuola elementare di Villa Puglioli - Bologna

 

   

  

«Marzo 1937 – Nella mia scuola c’è la Radio. L’altoparlante è sulla cattedra, sotto ai ritratti del Re e del Duce. È un piccolo quadrato, in mezzo a un buchino dal quale si sentono tutte le voci del mondo intero. La Radio fu inventata dal grande italiano Guglielmo Marconi. L’Italia oltre ad essere bella e grande ha anche molti genii»

 

Alunna Adelma Roi, IV classe, scuola elementare «Antonio Provolo» di Verona

 

«30 maggio 1938 – Oggi, abbiamo udito l’ultima radiotrasmissione di canto corale che chiudeva il programma dell’anno 1938. Il radiocronista ci ha detto che in quel momento eravamo radunati alla  Radio più di 3 milioni di scolari e ci ha avvertiti che tra i bambini che cantavano vi erano pure i 2 figli del Duce: Anna Maria e Romano Mussolini. A questa rivelazione scoppiarono gli applausi e uno scroscio di battimani irruppe nella sala, dove eravamo radunate e si sentivano vive acclamazioni ai 2 illustri scolaretti. La radiotrasmissione incominciò, con il canto della “Marcia Reale” e “Giovinezza” e un nuovo canto intitolato “Moschetto e vanga”. Oh… se anch’io sapessi cantare così…»

 

- Alunna Elvina Manfreda, V classe, scuola elementare di Gorizia

  

 

«9 dicembre 1936 – Stamattina la radio c’ha trasmesso un bel disegno: un idrovolante. È impossibile dire della nostra curiosità quando l’apparecchio ci detta i punti e la gioia nostra quando unendo i punti ci appare il disegno! Tornati in classe abbiamo rivolto un pensiero di gratitudine al Duce, che volle nelle scuole “la radio rurale” perché educasse l’animo di ogni fanciullo italiano»

 

- Alunna Maria Elena Butti, V classe, scuola elementare di Cuorgnè (AO)

 

  

 

«1° marzo 1937 – Questa mattina la radio rurale per celebrare la fondazione della MVSN ha trasmesso delle bellissime radioscene, dedicate alla conquista della A.O. […] Questa trasmissione mi commosse assai e fece crescere sempre più nel mio cuore di Piccola Italiana l’amore per la mia cara Patria che ora è un Impero per opera del Duce che l’ha guidata e sempre la guiderà verso i suoi fulgidi destini, e fece nascere in me il desiderio ardente di fare qualche cosa per la sua grandezza. Quando sarò donna, come le madri spartane, sarò orgogliosa di dare molti difensori alla mia patria»

 

- Alunna Giovanna Panzetti, V classe, scuola elementare di Cuorgnè (AO)

 

 

 

 

 

«4 maggio 1938 – Hitler ieri passò da Firenze per andare a Roma, la città era tutta imbandierata con bandiere tedesche e italiane. […] Si sentì alla radio una gran confusione. È la folla che attende il Duce e il Führer al Vittoriano. Grandi acclamazioni: – Evviva il Duce! – Evviva Hitler! – Evviva il Duce! – Evviva Hitler! A me mi pareva proprio di essere in mezzo a tutta quella gente»

 

- Alunno Romano Donnini, III classe, scuola elementare «Edmondo De Amicis» di Firenze

 

 

«6 dicembre 1937 – Abbiamo anche noi la radio. Che bellezza sentir parlare chiaramente da lontano persone come se fossero in mezzo a noi! Si sta tutti con la bocca aperta, si piange e si ride. Dopo che sentiamo la radio ci sembra d'essere diventate più brave. Io sono stata anche più contenta quando ho saputo dalla Maestra che chi ha inventato questa meravigliosa macchina parlante è stato proprio un italiano, così che io  mi sento fiera di essere nata in questa terra benedetta che il Duce ha fatto più bella e più grande. Viva il Duce! Viva Marconi! » 

 

- Alunna Carla Poli, V classe, scuola elementare di Vignola (MO)

 

 

«17 marzo 1937 - La maestra apre la radio perché è ora di sentire l'audizione; oggi c'è l'esercitazione di canto che a noi ci fa tanto divertire. Apre e si sente una voce…La voce del Duce! Scattiamo in piedi. Che gioia! Io non l'avevo mai sentita; la sua voce è maschia, è forte, è fiera, è bella e si sente chiara come se fosse qui in classe; invece è a Tripoli e quel discorso l'ha fatto all'inaugurazione della Fiera. […] La radio meravigliosa ci fa sentire quello che succede lontano in quella nostra Colonia d'Africa. Noi siamo orgogliosi di sentire la voce del Duce che dal di là del mare Mediterraneo arriva fino nella nostra scuolettina»

 

Alunno Elio Caburazzi, III classe, scuola elementare di Villa Puglioli - Bologna

 

 

 

 

Sara Zamboni

selezione iconografica a cura di Juri Meda, Indire [j.meda@indire.it] - editing a cura di Gianluca Torrini, redazione webzine [g.torrini@indire.it]

 
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