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di Patrizia Lotti
13 Novembre 2003
 Dal 31 ottobre è entrata in vigore in UK la legge che consente alle scuole, alle biblioteche e alle organizzazioni no-profit della Gran Bretagna di fornire versioni accessibili di materiali stampati (e non solo) alle persone affette da disabilità visive, senza richiedere il permesso ai detentori dei diritti d'autore.
La legge stabilisce che se un'organizzazione no-profit o un ente didattico possiedono l'originale (copia master) di un'opera letteraria, teatrale, musicale o artistica, non costituirà violazione del copyright crearne o fornirne copie accessibili alle "persone affette da handicap visivi per le quali l'originale non è accessibile a causa della loro menomazione".
Ciò significa che in Gran Bretagna i disabili visivi riceveranno copie accessibili dei libri nel giro di qualche settimana, senza dover aspettare mesi come accadeva fino a questo momento, a seguito degli accordi per la distribuzione di versioni accessibili gestita da pochi enti autorizzati.
E in Italia? Il Decreto legislativo 9 aprile 2003 n. 68 Attuazione della Direttiva 2001/29/CE sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione prevede deroghe al diritto di autore, normato con la legge numero 633 del 22 Aprile 1941. In particolare, l'articolo 68 della legge 68/2003 stabilisce: "E' libera la riproduzione di singole opere o brani di opere per uso personale dei lettori, fatta a mano o con mezzi di riproduzione non idonei a spaccio o diffusione dell'opera nel pubblico", di fatto limitando la deroga alla sola copia manuale.
di Patrizia Lotti, redazione webzine [p.lotti@indire.it]
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